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Viaggio nella memoria. Un po’ di storia in occasione della chiusura dell’anno del Rosario

[Ed. 18/10/2003] In quest’anno turbato da non poche preoccupazioni per le sorti dell’umanità, ho voluto che la preghiera del Rosario avesse come specifiche intenzioni la causa della pace e della famiglia
Giovanni Paolo II, 16 ottobre 2002

Accogliendo l’esortazione del Pontefice, la parrocchia di San Pompilio, in Montecalvo, ha realizzato un fitto programma di preghiera che con cadenza ad ogni sedici del mese ha avuto culmine, di volta in volta, nella celebrazione del Santo Rosario ai piedi della magnifica statua lignea di Mamma Bella dell ‘Abbondanza, nella chiesa abbaziale di Santa Maria Maggiore. L’occasione offre lo spunto per ripercorrere, a grandi linee, date ed eventi legati ad una devozione mai estranea alla cultura e alla storia di Montecalvo.
Non c’è dubbio che il 7 ottobre del 1571 sia una delle date più rappresentative nella storia della Cristianità. Lo scampato pericolo di una guerra di religione all’inizio del Terzo Millennio, e la celebrazione, quasi contemporanea, dell’Anno del Rosario, creano, in qualche modo, una sottile linea di collegamento tra i nostri giorni e la storia di 422 anni fa. La flotta unita degli stati cristiani debellò, a Lepanto, il pericolo dell’ invasione europea da parte dei Turchi, e papa Sisto V, successivamente proclamato Santo, istituì la festa della Beata Vergine Maria della Vittoria attribuendo al suo diretto intervento il merito, appunto, della vittoria. In quella circostanza il Pontefice raccomandò a tutto il mondo cattolico la recita del Santo Rosario.

Due anni più tardi Papa Gregorio XIII, nel ricordo del giorno domenicale in cui il mondo cristiano, con la recita della preghiera mariana per eccellenza aveva sostenuto il suo esercito, modificò il nome della festa chiamandola della Beata Vergine Maria del Santo Rosario e ne fissò la memoria alla prima domenica di ottobre. Fu nel 1913 che Papa Pio X, anch’egli divenuto poi Santo, riportò definitivamente al 7 ottobre la data della solennità della Beata Vergine del Rosario.

L’evento di Lepanto condusse il Pontefice a formalizzare, per così dire, quanto già la tradizione cristiana offriva, con la più popolare delle pratiche devozionali mariane, in omaggio alla Madonna, e in soccorso ai fedeli. Era stata la stessa Vergine a suggerirne la codificazione e la diffusione a San Domenico, a cui era apparsa nel 1214. Voglio che coloro i quali reciteranno il mio Rosario abbiano in vita il lume e la pienezza delle grazie, e in morte siano ammessi a partecipare ai meriti dei Beati in Paradiso.

E’ solo una, questa, delle promesse fatte dalla Madonna tramite San Domenico, a quanti si avvicinano alla preghiera da lei preferita.

Ancora a Fatima, e siamo alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, la Vergine Maria si presenta come la Madonna del Rosario promettendo a tutti coloro che durante cinque mesi, il primo sabato del mese, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno una corona del santo Rosario e le terranno compagnia durante quindici minuti, meditando sui quindici Misteri del Rosario, in spirito di riparazione, di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza della loro anima.

E la ricca tradizione religiosa di Montecalvo, con le sue tre antiche parrocchie, le chiese, numerose sparse per il territorio, la collegiata, alla stessa Vergine dedicata, le esperienze degli ordini religiosi,agostiniano e francescano nella fattispecie, e attraverso i suoi santi in particolare, trabocca della testimonianza più forte di fede e di attaccamento mariano.

Nel XVI secolo l’agostiniano Felice da Corsano, successivamente dal popolo acclamato beato e come santo venerato da uomini dalla profonda pietà religiosa come Sant’Alfonso Maria dei Liguori e San Gerardo Maiella, alla Vergine sotto il titolo della Consolazione affidò la sua riforma cattolica che interessò vaste fasce territoriali dell’Italia Meridionale.

Nel maggio del 1765 una misteriosa eco delle Ave Maria risuonò dalla chiesa del Purgatorio diffondendosi per l’aria montecalvese. I testi del processo apostolico beneventano per la beatificazione del Servo di Dio Pompilio Maria Pirrotti, sacerdote delle Scuole Pie, sostennero, sotto giuramento, che lì, le anime del Purgatorio avevano recitato il Rosario con il futuro Santo rendendo udibile ai viventi la loro voce. E con l’effigie della Madonna di Montevergine, sulla facciata della casa natale di San Pompilio apposta, questi soavemente discorreva durante le sue visite al paese natale.

Episodi sconvolgenti, questi, e di dubbia credibilità, forse, se un altro pontefice che nella storia della Chiesa lega il suo nome alla preghiera mariana, non avesse sancito, nel pieno della sua autorità, la veridicità di tanto. Fu monsignor Gioacchino Pecci, di poi eletto papa con il nome di Leone XIII, ad aprire il processo in Montecalvo e ad ascoltare le straordinarie deposizioni.

Nel 1878 emanò il decreto delle Virtù Eroiche del Pirrotti, nel 1890 lo proclamò beato, nel 1891, con la pubblicazione di quattro distici elegiaci in onore del beato Pompilio ed in ricordo della sua venuta a Montecalvo, ritornò su quelle testimonianze testualmente affermando:I testimoni udimmo, esaminati, furon chiari i prodigi.

Analoghe, ed altre testimonianze relative alla particolare devozione del Santo montecalvese nei confronti del Santo Rosario furono rese nei processi apostolici di Napoli, Ancona e Lecce ove, tra l’altro, si sentì dire dai testi che la Madonna confezionava con lui, nelle ore notturne, coroncine dar egalare ai fedeli.

L’8 maggio del 1690 il cardinale Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo di Benevento e papa con il nome di Benedetto XIII dal 1724 al 1730, eresse canonicamente, in Montecalvo, la confraternita del Santissimo Rosario.

E furono i confratelli del Rosario che nel 1742, durante l’episcopato beneventano del cardinale Landi, riedificarono la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo, collocata in origine di fronte alla casa del Santo, dopo che la peste del 1656 ne aveva decretato l’abbandono causando, tra le circa tremila vittime, anche la morte del parroco don Giovan Lorenzo Bozzuti, antenato, per parte di madre, dello stesso San Pompilio.Fonti ancora più antiche documentano la presenza in Corsano della Confraternita del Santissimo Rosario testimoniandone l’attività fin dal 1580 allorché Papa Gregorio XIII, lo stesso Pontefice che aveva istituito la festa della Beata Vergine Maria del Santo Rosario, con breve sub anulo piscatoris del 9 dicembre di quell’anno, concedeva l’indulgenza plenaria ai confratelli di quest’Opera Pia.

Forte, fin dalla fondazione, fu il legame dei montecalvesi con il Santuario della Vergine del Rosario in Pompei. Artistiche riproduzioni dello storico quadro, anche in gruppi scultorei, furono introdotte, per devozione, in molte case e l’avvocato Bartolo Longo, il fondatore oggi beato, non disdegnò di inviare a Montecalvo, al cavalier Nicola Susanna, figlio di Giulia Pirrotti, pronipote di San Pompilio, una splendida recensione al suo scritto Voce di un’anima.

Fu nel 1938 che Francesco Scarpellino, per grazia ricevuta, fondò in Corsano, con l’aiuto del popolo, una Cappella dedicandola alla Beata Vergine del Rosario di Pompei. Particolarmente amata, essa appartiene, ormai, al patrimonio religioso e popolare dell’intero circondario.

E’ tradizione, in settembre, prelevarne il quadro che raffigura la Madonna di Pompei, maldestramente sostituito, qualche anno fa, con una nuova riproduzione, per portarlo processionalmente nella chiesa collegiata ove il popolo, riunito, tributa alla Vergine la devozione ispirata dalla Supplica del Beato Bartolo Longo.

Ogni anno, nella seconda domenica d’ottobre, la parrocchia di San Pompilio, erede spirituale anche della plurisecolare Regia Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo, solennizza la festa della Madonna del Rosario.

1) ANTICA STAMPA RAFFIGURANTE IL QUADRO DELLA BEATA VERGINE DEL ROSARIO APPARTENUTO AL BEATO BARTOLO LONGO E A SUA MOGLIE, LA CONTESSA MARIANNA DI FUSCO, BENEDETTO AL SACRO ALTARE DI POMPEI, A DEVOZIONE DI GIUSEPPE MARIA CAVALLETTI, IL 30 SETTEMBRE 1899
2) GRUPPO RAFFIGURANTE LA MADONNA DEL ROSARIO, SAN DOMENICO E SANTA MONICA - GIA' NELLA CAPPELLA DOMESTICA DELLA FAMIGLIA CAVALLETTI DI MONTECALVO
[Nativo]

Giovanni Bosco Maria Cavalletti

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