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    Maria Raffaella Gelormini

    [Ed. 09/09/2012] Nel giorno della festività del nome di Maria, il Signore ha chiamato a sé Maria Raffaella Gelormini, mamma di mons. Pompilio Cristino La cerimonia presieduta dall’arcivescovo Andrea Mugione. Presenti anche il sindaco di Benevento Fausto Pepe, il presidente del Consiglio Comunale Luigi Boccalone ed il vice prefetto vicario Maria Rita Circelli Si sono svolti, sabato pomeriggio, presso la chiesa Madre di Montecalvo Irpino, i funerali della signora Maria Raffaella Gelormini, mamma di mons. Pompilio Cristino, vicario generale della Diocesi di Benevento. Al rito funebre, che è stato presieduto dall’arcivescovo metropolita, mons. Andrea Mugione, erano presenti tantissimi sacerdoti (tra essi: don Pasquale Maria Mainolfi, don Nicola De Blasio, don Abramo Martinetti, don Mario Iadanza, padre Sabino Iannuzzi, don Michele Villani e così via), esponenti del mondo dell’associazionismo laico e cattolico, nonché tantissimi concittadini e familiari della defunta.

  • Canti popolari di tradizione orale,  Commiati,  Persone

    Addio a ‘Zi Liberato, messaggero della musica di tradizione

    Francesco Cardinale

    Montecalvo Irpino AV – L’organettista Liberatore Russolillo, meglio conosciuto come ‘Zi Liberato, è stato un vero monumento della musica popolare montecalvese, rappresentando una delle massime e più genuine espressioni della cultura orale locale.
    Di questa straordinaria icona popolare si potrebbe scrivere a iosa, ma mi limiterò ad alcune considerazioni personali, chiedendo scusa sin d’ora se non menzionerò le decine di persone che si sono interessate e hanno contribuito a trasformare Liberatore Russolillo in una sorta di leggenda vivente.

    Già trombettiere durante il servizio militare, ‘Zi Liberato aveva coltivato la passione per la musica sin da giovanissimo. Grazie a una incredibile e longeva carriera, è stato possibile recuperare suoni, canti e modi di dire ancor prima che la musica popolare si propagasse attraverso i media come la radio e la televisione.

    Ha partecipato a trasmissioni televisive, girato documentari, concorsi, sagre, matrimoni, insomma: non si negava a nessuno. Amava esibirsi con il gruppo delle Pacchiane. Era solito iniziare le sue performance con il suo ormai celebre motto: “Bandiera vecchia, onore di Capitano[1]. Fuoco!”

    Grazie ad Angelo Siciliano, Liberatore Russolillo fu sdoganato da un ambito paesano per assurgere ad una notorietà anche oltre i confini nostrani. Il ricercatore, circa 15 anni fa, volle conoscere Liberato a tutti i costi, convinto che fosse proprio lui l’ultimo depositario della tarantella montecalvese. Infatti, insieme a chi scrive, lo aspettammo al mercato settimanale dove ‘Zi Liberato era solito recarsi con il suo immancabile motocarro  per poi proporgli una seduta di registrazione a casa mia.  Quest’ultima è diventata nel frattempo virale, poiché i suoi video sono ancora tra i più visti sul canale YouTube di irpino.it.

    Tra le tante persone che lo hanno amato e intuito il suo potenziale, e che hanno contribuito a fargli rivivere una seconda giovinezza, non va dimenticata la promotrice Lucia Cafazzo che lo propose alla trasmissione televisiva “La Corrida”, e il musicista Valerio Ricciardelli che lo incluse nei suoi spettacoli.
    [Crediti│Foto: Angelo Siciliano]

    [1]In riferimento al suo strumento ultracentenario

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    Generoso Maraia

    Francesco Cardinale

    Montecalvo Irpino AV – Sono venuti in tanti a dare l’ultimo saluto a Generoso Maraia. Come era prevedibile aspettarsi molti di più di quanto la chiesa potesse contenerne.

    È venuto a mancare a causa di una grave malattia che, dal momento in cui si è manifestata, ha fatto sprofondare nello sconforto e nella disperazione la sua famiglia, gli amici e l’intera comunità, portandolo via nel giro di pochi mesi, a soli quarantasette anni.

    Generoso verrà ricordato, in quanto ha espresso una personalità dai molteplici aspetti, tutti degni di attenzione. Per un periodo di tempo, ha svolto l’attività di giornalista per Il Mattino e altre testate locali, un “reporter silenzioso”, come ha scritto G. Vigoroso. Insieme al suo fraterno amico Angelo Corvino, amava raccogliere e documentare le notizie “sul campo”, come la battaglia per la chiusura della discarica di Difesa Grande e i reportage da San Giuliano durante il terremoto del 2002 in Molise.

    È stato uno dei primi a credere nella valorizzazione del nostro olio di oliva, creando un suo marchio personalizzato. Spaziava tra Milano, dove insegnava, e Montecalvo. Ultimamente si era specializzato nella ricerca dei tartufi; a volte lo vedevo girare con il suo cane Zara dalle parti della mia piscina. Un giorno lo invitai a sorseggiare una birra da me, e mi raccontò di questa sua passione, tanto da averlo spinto ad impiantare nel suo terreno una tartufaia. Quando gli chiesi: “Quanto tempo pensi che ci vorrà prima di raccogliere i primi frutti?”, mi sorrise ed esclamò: “Occorre che passi del tempo, è un investimento per la mia vecchiaia”.

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    L’ing. Tonino De Cristofaro non e’ piu’ tra noi

    [Edito 14/09/2013] Questa mattina è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari e dell’intera comunità montecalvese l’ing. Antonio De Cristofaro, per gli amici Tonino di Argentina. Era benvoluto da tutti e tutti ne apprezzavano l’educazione e la disponibilità sia professionale che umana. Era professore di matematica e costruzioni presso l’Istituto tecnico di Ariano Irpino e tutti gli studenti lo apprezzavano e lo stimavano. Si era ammalato sei anni fa e per le cure a cui si è dovuto sottoporre è stato costretto ad assentarsi dal lavoro per qualche tempo, ma ha tenuto i suoi studenti sempre in un angolo del suo cuore. Ultimamente proprio un gruppo dei suoi allievi ha voluto festeggiarlo e incoraggiarlo a continuare a combattere la malattia che lo aveva colpito. Erano raggianti tutti quella sera e ancor più il prof. Tonino. che trovava nell’affetto della sua famiglia, del suo nipotino e dei suoi cari allievi l’energia per continuare a lottare e a credere nelle cure a cui periodicamente doveva sottoporsi.

    Ha esercitato per molti anni anche la professione di ingegnere con competenza e professionalità, che ultimamente, però, aveva dovuto abbandonare. Lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia e nella comunità. Alla moglie Annamaria, ai figli Maria Gabriella e Giovanni con la moglie Attilia e il piccolo Antonio vanno le più sentite condoglianze di tutta la redazione di Telemontecalvo e de L’informatore del Miscano. I funerali si svolgeranno domani 15 settembre presso la chiesa del Carmine alle ore 11. [Nativo]

    Readazione

    [Crediti│Testo: Tele Montecalvo]

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    La prematura scomparsa del prof. Marco.

    [Edito 23/10/2013] Un inizio settimana molto triste a Montecalvo. Ieri è venuto a mancare prematuramente il prof. Marco Aucelli.
    Ci associamo anche al dolore di tutta la cittadinanza che è rimasta senza parole alla notizia della prematura scomparsa di Marco Aucelli, il 47enne professore di Educazione Fisica che improvvisamente è deceduto nel tardo pomeriggio di ieri. Era andato ad Ariano con sua madre.
    Mentre si trovava dal meccanico a cui si era rivolto per un controllo dell’autovettura, si è sentito male.
    A nulla sono valsi i soccorsi dei medici dell’ospedale arianese, dove era stato trasportato repentinamente.
    L’infarto cardiaco che lo aveva colpito era tanto grave che  non è stato possibile aiutarlo per superare la crisi. Marco si è fatto sempre apprezzare per la sua educazione, la sua riservatezza e il suo garbo.
    Era molto conosciuto anche perché figlio del compianto sindaco Felice Aucelli.
    Alla mamma Carla, Alla sorella Enza e al fratello Tonino, nonché allo zio Mario e alla famiglia tutta, esprimiamo le nostre più sentite condoglianze. [Nativo]

    Redazione

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    Addio a Giuseppe Camerlengo

    Redazione

    [Edito 00/10/2013] Il dottore Camerlengo era molto noto in paese in quanto è stato il medico di famiglia di tanti Montecalvesi nel corso della sua lunghissima carriera esercitata con impegno e professionalità. Ha partecipato attivamente anche alla vita politica ed è stato consigliere comunale negli anni ottanta. Lascia la figlia Lucia e la moglie AnnaMaria, alle quali esprimiamo il più sentito cordoglio a nome di tutta la redazione di Telemontecalvo e de “L’informatore del Miscano”. [Nativo]

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    La morte di Padre Filippo Lucarelli

    Alfonso Caccese

    [Edito 29/01/2023] Montecalvo Irpino AV – Era in ritiro spirituale nel convento Sant’Antonio a lui tanto caro a Montecalvo Irpino ed è qui che si addormentato per sempre stroncato da un malore nel cuore della notte. Padre Filippo Lucarelli, 90 anni, (ritratto in questa foto bellissima e sorridente di Franco D’Addona), grande trascinatore della comunità montecalvese, non c’è più. Ad annunciare per primo la sua triste e scomparsa con grande dolore il gruppo San Pompilio Pirrotti attraverso la pagina facebook.“Questa notte è salito al Padre, presso l’oasi Maria Immacolata di Montecalvo Irpino, Padre Filippo Lucarelli. La comunità parrocchiale San Pompilio Maria Pirrotti si unisce alle preghiere e si stringe con affetto ai Frati Minori della Provincia Sannito-Irpina “Santa Maria delle Grazie. Sempre cordiale, disponibile e generoso. Un uomo esemplare prima di essere frate.
    Al suo impegno e alla sua grande determinazione si deve la realizzazione della meravigliosa struttura dedicata a San’Antonio all’ingresso del paese, che negli anni ha rappresentato la storia di tante generazioni. Un gioiello prezioso, curato nei minimi dettagli proprio grazie alla sua instancabile opera, un complesso che ha ospitato personaggi illustri da tutto il mondo. [Nativo]

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    LA VITA NON È BELLA SE NON SPESA PER LA CARITÀ

    Apprendo questa mattina, con grande dolore, della serena morte di Suor Nunziantina Tripi, per molti anni a servizio della Comunità di Montecalvo Irpino. Suor Nunziatina giunse a Montecalvo in sostituzione di Suor Mercedes che, dopo anni di generoso impegno apostolico, per volere dei superiori, andò a servire come superiora, i malati nella comunità a Spoleto. Una vita intera spesa per servire il Signore e i fratelli. Era nata a Leonforte (EN) il 30 settembre 1943 e a soli 14 anni entrò come aspirantina nell’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto. Ha svolto la sua missione in diverse Comunità, principalmente come insegnante di Scuola Materna, come valido aiuto nel servizio verso le disabili e nella preziosa opera pastorale delle Parrocchie. A Montecalvo Irpino è giunta dopo aver servito già numerose comunità: Montepulciano, Agira, Acquasparta, Abbadia, Tuoro sul Trasimeno, Norma, Pozzuolo Umbro, Apollosa, Borgo Trevi, Cannaiola, Montepincio, Palermo.
    Si ambientò subito nella nostra comunità assorbendone usi e costumi che lei scopriva genuini e veri e per questo autentici e graditi. Spesso la nostra società ci porta a qualificare le persone per l’efficientismo dinamico del vivere quotidiano, giudizio non sempre garantista dell’autenticità di una persona. Suor Nunziatina era di carattere docile, silenziosa, negli ultimi anni lenta nei gesti fisici, indicatore di problematiche di salute, che con il tempo sono andate sempre più ad aggravarsi, ma questo non le impediva di avere un suo modo personalissimo di essere prossimo a chiunque l’avvicinasse. Si sentiva mamma verso gli altri e, con amore materno, riversava attenzioni cariche di preghiere, gesti, parole e soprattutto sguardi. Lei equilibrava la vita della piccola comunità delle Suore della Sacra Famiglia di Montecalvo Irpino durante gli anni del suo servizio di superiora della casa composta da Suor lsolina e Suor Geromina.
    Ha curato i percorsi in preparazione al matrimonio di tutti i giovani sposi montecalvesi, ha animato il nutrito gruppo delle zelatrici per la visita domiciliare della cappellina della Sacra Famiglia. È stata guida spirituale per tanti che avevano bisogno di consigli e parole di conforto. Amava cucinare e pur non riconoscendosi adatta ai fornelli, s’impegnava a garantire a me e alle consorelle un pasto quotidiano, occasione per parlare, condividere e programmare la vita pastorale della comunità Una missione che ha portato avanti anche dopo la sua partenza da Montecalvo. Tanti hanno continuato a ricevere sue telefonate, attraverso le quali si informava di tutto e di tutti. Il suo amore per la musica la portava spesso a suonare il vecchio armonium a pedali della chiesa di San Nicola. Questo è quello che vedono gli uomini ma ancora più grande è quello che vede Dio. Anche se per motivi di riservatezza non posso dire molto, mi è impossibile tacere su un gesto che l’ha resa grande ai miei occhi. In un momento storico molto delicato, si è offerta “vittima d’amore” per la sua Montecalvo, offrendo a Dio la sua sofferenza quotidiana per il bene delle persone che lei amava e per la nostra Comunità che non ha mai dimenticato e per la quale ha donato la vita.
    Domenica scorsa, Giornata Mondiale del malato e anniversario della Madonna di Lourdes, era sulla sua carrozzina al Santuario della Madonna della Stella, insieme ad altri malati. Nulla faceva presagire una morte imminente. A me piace immaginare la Madonna dirle con la stessa dolcezza con cui parlò a Bernardetta Soubirous, “vuoi avere la gentilezza di venire da me dopo una vita bella trascorsa a servizio del tuo Sposo e mio Figlio Gesù?‘.
    Il Signore l’ha colta nel sonno, in piena notta prima dell’alba facendole riaprire gli occhi in quel Paradiso di luce infinita, gesto di delicato amore per una figlia che ha saputo vivere di un amare
    grande.
    Alla Madre Generale, all’ Istituto delle Suore della Sacra Famiglia, ai suoi familiari e alla Comunità tutta di Montecalvo Irpino, giungano, in questo momento la mia vicinanza e l’invito a ringraziare Dio per questa sua fedele discepola che, dopo essere stata purificata dalla sofferenza, sono certo non può non essere stata accolta dallo sposo divino e accompagnata a sedersi al banchetto eterno
    preparato per coloro che lo hanno amato. Gioisco nell’immaginarla abbracciata al suo caro Padre Fondatore, il beato Pietro, in un afflato eterno. Grazie Suor Nunziantina per il bene che ci hai voluto.

    Don Teodoro Rapuano

    [Crediti│Foto: G.B.M. Cavalletti]

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    Inaspettatamente è venuto a mancare Petro Puopolo

    Francesco Cardinale

    Ariano Irpino AV – È venuto a mancare in Francia a Parigi dove si era recato per sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico Pietro Puopolo, uno dei più prolifici e geniali imprenditori irpini degli ultimi decenni, nonché re incontrastato della ristorazione e dell’intrattenimento in generale. Titolare del complesso turistico-alberghiero “Incontro”.

    Nato a Montecalvo Irpino nei primi anni cinquanta del secolo scorso, precisamente nella contrada Tressanti, al confine con Ariano Irpino, lasciò presto il paese per trasferirsi al nord. Mosse i primi passi alla discoteca “Il Picchio Rosso” in quel di Modena. Fu proprio quell’esperienza che, tornato al paese, anticipando i tempi, nel giro di pochi anni lo portò ad aprire una radio, “Radio Ariano Centro”, una discoteca, “Cocco Club”, e una pizzeria, “L’angolo”. Nel corso degli anni a venire, ha praticamente monopolizzato il settore ricreativo e ricettivo di questa parte dell’Irpinia, al confine con la Puglia. La grandezza di Pietro risiede proprio nel non facile compito di elencare tutte le attività che ha avviato, rilevato e gestito. Tra l’altro, tutte portate all’apice del successo. Ha avuto doti innate che poche persone possono vantare. Il coraggio e quel pizzico di follia, specialmente nel periodo iniziale, che ha compensato a costo di chissà quali sacrifici, lo hanno portato a diventare un punto di riferimento per coloro che sono venuti dopo. Non potremo mai dimenticare le numerose volte in cui, entrando nel suo locale sempre pieno sino all’inverosimile, chiunque fossimo, si recava presso il nostro tavolo e ci salutava uno per uno. Al ritorno, non dimenticava mai di toglierti il piatto dove avevi appena finito di mangiare, come avrebbe fatto uno qualsiasi dei suoi camerieri. Forse questa è stata la sua dote più grande. Raramente lo si vedeva in giro; persona umile e riservata, preferiva trascorrere il suo tempo nel suo ristorante.

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    Montecalvo saluta Antonio Stiscia

    Francesco Cardinale

    [Ed. 01/08/2019] Oggi gli amici di Montecalvo Irpino piangono la perdita di un grande cultore e oratore, Antonio Stiscia, una persona stimata da tutti.
    È stato ricercatore delle tradizioni, o per meglio dire, delle usanze della nostra gente, dedicando particolare attenzione al costume della “pacchiana”. Ha scritto numerosi articoli, alcuni dei quali pubblicati qui su irpino.it, e ha dato alle stampe saggi e romanzi.

    Quando ti mancano le parole per scrivere della grave perdita, per la famiglia, per l’intera comunità, di un amico, di una guida, la tua mente vaga tra i ricordi che con questi hai condiviso. Nel conversare con Antonio, non di rado, capitava di sentirci “piccoli” allorquando rimediava alle nostre lacune intellettuali. Porta via una parte della nostra storia di montecalvesi. Aveva ancora tanto da raccontare, è andato via troppo presto. [Nativo]