Spigolature
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NOZZE SINISCALCHI – COLLABOLLETTA
Redazione
[Edito 00/00/0000] Roma – Nell’atmosfera coinvolgente della bellissima Basilica di San Francesca Romana, al Foro Romano di Roma, attorniati da parenti ed amici, si sono uniti in matrimonio il dottor Flavio Siniscalchi e la dottoressa Anna Collabolletta. Dopo il rito religioso gli sposi hanno offerto, agli intervenuti, nei sontuosi giardini di Villa Monte Mario al Trionfale, una raffinata cena. Felicitazioni vivissime dagli amici di Montecalvo all’illustre concittadino professor Alfredo Siniscalchi, Direttore Generale, Capo Compartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla gentile signora Marina Quaranta. A Flavio e Anna auguri e dolcissima luna di miele. [Nativo]
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Esercenti nel dopoguerra a Montecalvo Irpino – “Filicetta Cillese”
Francesco Cardinale
Montecalvo Irpino AV – Nell’ultimo dopoguerra del secolo scorso gli esercenti erano molto noti, in quanto, a differenza di oggi, c’erano pochi negozi e molta più gente, ragione per cui erano sulla bocca di tutti quando si usciva per fare acquisti. Si comprava quasi tutto in loco, i centri commerciali e la vendita online erano ancora di là da venire. Tra questi, da annoverare Felicetta Cristino, meglio conosciuta come “Filicetta Cillese”, “Cillese” perché originaria di Celle San Vito (FG).
Felicetta era amabile, disponibile e ti accoglieva con un sorriso, dispiaciuta se nella sua bottega non trovavi quello per cui eri andato.
Diceva “aspetta un po’” frugando nel retrobottega, da cui usciva con qualcosa di simile a quello che cercavi. Svolgeva la sua attività in uno spazio di pochi metri quadri, ma pieno sino all’inverosimile. Il suo negozio era situato in posizione strategica, lì dove il mercato finiva; perciò, specialmente per chi veniva dalla campagna, era quasi d’obbligo fare un salto da lei. Vendeva di tutto, cose che oggi risultano impensabili venderle nello stesso contesto.
La sua gamma di prodotti spaziava dall’oreficeria alle bombole di gas, dagli abitini per la prima comunione ai detergenti, alla stoffa (era anche una brava sarta).L’altro giorno sono passato davanti al suo negozio, in corso Umberto, e ho rivisto la stessa porta che chissà quante volte ho attraversato da bambino. Nella vetrina c’erano ancora alcuni oggetti di quel periodo: bamboline, anelli, un adesivo “Liguigas” e bigiotteria varia.
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La ferrovia a Montecalvo Irpino e gli scheletri.
Angelo Siciliano
[Edito 08/03/2004] Per quanto riguarda la linea ferroviaria che attraversa il territorio montecalvese, ricordo che negli anni Cinquanta del Novecento, Giuseppe D’Agostino, Pèppu Maglióne, che aveva la masseria sopra la statale 90 bis, alla Malvizza di sotto, raccontava che, scavando delle buche per mettere a dimora delle piante di vite, erano venuti alla luce alcuni scheletri umani. Sosteneva che molto probabilmente si trattava dei resti d’operai, morti per incidenti sul lavoro nella realizzazione della galleria ferroviaria che, dalla contrada Olivara porta verso la stazione di Ariano Irpino. Asseriva che tale galleria era stata realizzata alla fine dell’Ottocento, da maestranze dell’Italia settentrionale.
Nell’ambito dell’archeologia sociale, sarebbe molto interessante fare una ricerca su questi fatti e sulla realizzazione di questa tratta ferroviaria, che fa parte della ferrovia Napoli – Foggia.
Sarebbe pure rilevante capire che fine hanno fatto gli studi e i sopralluoghi, di una quindicina di anni fa, che ipotizzavano l’abbandono della linea ferroviaria esistente nella Valle del Miscano, per la costruzione di una ferrovia alternativa nella Valle dell’Ufita. [Nativo]