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Addio a Scilla. Una vita controcorrente per i diritti dei gay

Angelo Corvino

[Edito 03/03/2011] Montecalvo Irpino AV  – Se n’è andata mentre era sola, probabilmente per un infarto che ha messo fine alla sua tormentata esistenza. E’ stata ritrovata senza vita nella sua abitazione ieri sera verso le 23. Scilla, al secolo Giuseppe Gelormini, ha segnato un’epoca in Irpinia. Negli anni ’70 fu uno dei pionieri della rivendicazione dei diritti dei gay. Ebbe il coraggio di manifestare le sue tendenze sessuali al mondo, infischiandosene della società che la circondava. Non è mai stata una “politica”, del movimento gay ma ha semplicemente vissuto la sua vita, normalmente, come dovrebbe essere in un paese Civile. Oggi il movimento gay è segnato da personaggi ambigui che invadono la TV, Scilla a suo modo è stata una pioniera del travestitismo, non vergognandosi mai della sua natura. Ha imposto il suo modi di essere in una società piccola, come poteva essere quella di un piccolo paese de sud Italia, lontano della dinamiche della rivoluzione sessuale. Eppure Scilla era riuscita a conquistarsi il rispetto della gente. Nella vita ha fatto la parrucchiera, vivendo a suo modo. L’ultima fase della sua esistenza è stata segnata dalla convivenza con il male del secolo e da una vicenda giudiziaria che l’avevano segnata e l’avevano portata a rinchiudersi in se stessa. Amava i fiori. I funerali si terranno oggi pomeriggio, senza il rito religioso per sua espressa volontà. [Nativo]

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