Cultura,  Cultura orale

Alan Lomax. Il passaggio a Montecalvo Irpino – Il fotografo dei suoni

[Edito 30/03/2023] Cosa ci fanno alcune donne di Montecalvo Irpino in un fotogramma di una pellicola per macchine fotografiche analogiche, pubblicata nell’inserto La domenica del quotidiano la Repubblica il 16 novembre 2008? Probabilmente, quel giorno, nessun lettore di Montecalvo, sfogliando il giornale, avrà prestato attenzione a tale foto, né riconosciuto, in quella vecchia immagine, le conterranee Libera Gruosso (Murante), Angela Paduano (Tagliacòccia), Rosa Tufo (Vavone) e Giuseppina Iannone (Pippinèlla Vintidóji).
Ebbene, nel servizio firmato dal compianto Edmondo Berselli, si parla dell’etnomusicologo americano Alan Lomax, e del suo soggiorno in Italia, da lui ricordato nelle sue memorie e successivamente confluito nella pubblicazione curata da Goffredo Plastino dal titolo L’anno più felice della mia vita. Un viaggio in Italia: 1954-1955.
Quattro anni più tardi, giovedì 2 febbraio 2012, nella rubrica Costume & Società, anche Il Mattino di Napoli titolava su Lomax, soffermandosi sul suo viaggio in Irpinia, con l’articolo A Montecalvo la voce perduta del Sud, a firma di Giuseppe De Nisco .
È opportuno partire da queste due pubblicazioni, apparentemente dissimili l’una dall’altra, ma, come chiariremo in seguito, strettamente connesse tra loro, per capire quanto poco si conosca della tradizione musicale montecalvese più o meno recente. [Nativo]

Redazione

[Bibliografia di riferimento]
[A. Cardillo – F. Cardinale Alan Lomax. Il passaggio a Montecalvo Irpino Terebinto Edizioni, Avellino, 2021]

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