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Streghe, cavalieri e fanti, sacri serpenti, monaci, pellegrini e santi.
Abstract
G.B.M. Cavalletti/R. Patrevita
Tra il 108 e il 114 d. C., per volontà dell’imperatore Traiano, nasce una delle strade che per la sua straordinaria funzione di collegamento tra la Campania e la Puglia e, quindi, tra l’Italia e i principali porti d’imbarco verso l’Oriente, segnò, come poche altre, entrambi i millenni dell’era cristiana.
Partendo da questo oggettivo dato storico il volume evidenzia la rilevanza degli insediamenti dislocati lungo la direttrice della via Traiana con particolare riferimento alla centralità di Benevento, punto di partenza e di arrivo della stessa via consolare.
Fu questa la circostanza che offrì al capoluogo sannita l’opportunità di riappropriarsi, nel Medioevo, del ruolo di capitale che aveva dovuto lasciare dopo la conquista romana.
Erede e custode, dopo la capitolazione di Pavia, del patrimonio politico e culturale dei Longobardi d’Italia, ed unico baluardo alle vittoriose campagne belliche di Carlo Magno, la città di Benevento accentrò in sé la forza del nordico popolo mutuandola, in una sorta di sincretismo magico religioso, con l’eredità sannita e romana.
Di qui la nascita ed il propagarsi della magica tregenda delle streghe, che intorno al terrificante albero della tradizione imparavano da Satana ogni sorta di maleficio.
Fu a Benevento che papa Pasquale II approvò l’ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, la cui instancabile e leggendaria attività di perlustrazione della Via Traiana, in difesa dei deboli e dei pellegrini in marcia verso la Terra Santa, segnò l’inizio di un processo di crescita morale e spirituale che, ispirata agli insegnamenti evangelici, diede un notevole contributo all’unificazione morale e politica della nuova Europa.[Cavalletti G.B.M. – Patrevita R., Streghe, cavalieri e fanti, sacri serpenti, monaci, pellegrini e santi, Bascetta Edizioni, Avellino, 2014]
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Angelo Siciliano

Angelomaria all’anagrafe, figlio di contadini, nasce a Montecalvo Irpino l’8 maggio 1946.
Nel 1949, con l’unico fratello di dieci mesi, rimane orfano del padre Silvestro, deceduto a 25 anni per le complicanze della malaria malcurata, contratta in Puglia, nelle campagne di Troia, come bracciante all’età di 18 anni.
La madre, Mariantonia Del Vecchio (1922-2011), di carattere fiero e orgoglioso, rinuncia a rifarsi una vita e porta avanti la famiglia da sola, lavorando duramente nei campi.
Dall’età di 14 anni inizia, da autodidatta, la propria produzione in pittura e poesia. Per questioni economiche e familiari deve rinunciare ad iscriversi al liceo artistico di Napoli.
Nel 1963 è pubblicata per la prima volta una sua poesia su Miscellanea, giornalino della propria scuola, l’I.T.C. ”G. Bruno” di Ariano Irpino. È un sonetto dedicato al terremoto del 1962.
Nel 1965 esegue opere caricaturali per la festa studentesca MK P 100, che si tiene cento giorni prima degli esami per ragioniere.
Consegue il diploma di ragioniere e s’iscrive alla facoltà di Economia e commercio presso l’Università di Napoli.
Esegue opere pittoriche satiriche, in occasione delle elezioni amministrative montecalvesi.
Nel 1966 dipinge due tempere con S. Pompilio Maria Pirrotti, che sono esposte al pubblico per anni nella casa natale del santo e poi conservate presso il reliquiario.
Collabora in famiglia, sino all’età di venti anni, nei lavori agricoli.
Parallelamente al corso di studi curricolari, inizia uno studio autonomo delle arti figurative, della storia dell’arte, della narrativa e della poesia contemporanea, nazionale e internazionale.
Non trascura di ascoltare diversi generi di musica. Disegna, dipinge, scolpisce, scrive, frequenta mostre e discute con alcuni amici più di cultura che di questioni politiche. Tutte cose che continuerà a fare anche in seguito.
Dall’autunno del 1966 si trasferisce nella città partenopea e lavora per due anni come istitutore in un convitto religioso di S. Giorgio a Cremano, per mantenersi agli studi.Nel 1988 pubblica, presso l’editore Menna di Avellino, un libro di 160 pagine scritto a Zell (TN), Lo zio d’America, con testi vari in dialetto e traduzione a fronte, che è presentato prima al Sud e poi a Trento, presso la locale facoltà di Lettere. Mario Sorrentino, nel suo intervento, scrive che Siciliano sta “tentando un’operazione di salvataggio culturale veramente sconvolgente per la storia poco conosciuta della nostra etnia irpina”.
Tra il materiale prodotto autonomamente, la parte più corposa è costituita dalle oltre trecento confessioni degli antenati, di trenta versi l’una, inserite in un contesto presepiale-teatrale. Il tutto è scritto in dialetto montecalvese d’inizio Novecento, che è lo stesso dell’Ottocento. Col materiale, raccolto o prodotto, si è venuto definendo un archivio completo della locale civiltà agro-pastorale. Otto canti, tra religiosi e funebri, per la maggior parte dell’Ottocento, degli oltre cento raccolti finora, sono pubblicati, anche con la trascrizione delle note musicali, ad Avellino nel 1999, nel volume Canti religiosi, curato da Aniello Russo per tutta l’Irpinia. Ricostruisce l’iconografia della veglia funebre e del pianto rituale con opere, di forte carica espressiva, presentate nel 1993 in una mostra personale a Castel Drena (TN). Crea tanti altri disegni ispirati a temi etnici. Sarebbero possibili una decina di pubblicazioni con tutto il materiale in dialetto, recuperato o prodotto finora. Circa 25.000 sono i versi finora scritti, di cui meno di 7.000 quelli pubblicati.
Tra il materiale ritrovato, il testo più significativo è quello del poema contadino cantato Angelica, di ben 107 quartine.
Redazione
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Franco Aucelli
Franco Aucelli, nato a Montecalvo Irpino (Av), ha iniziato i suoi studi nel paese natale per completarli tra Benevento, Vasto e Napoli, avendo così la possibilità di ampliare le sue conoscenze e confrontarsi con diverse realtà.
Ben presto ha occasione di crescere e imparare dai padri del socialismo riformista, a livello locale dalle figure di Pietro Cristino (noto antifascista) e di Francescoantonio Panzone (sindaco socialista dal dopoguerra ai primi anni ‘60); a livello nazionale vede un riferimento nelle figure di Pietro Nenni e di Francesco De Martino, di Sandro Pertini, e in Riccardo Lombardi e da ultimo in Bettino Craxi.
Laureatosi in ingegneria civile alla Federico Il, decide di rimanere nel proprio paese per conoscere dal vivo i problemi delle nostre zone interne e cercare di risolverli per arrestare la fuga di braccia e di intelligenze Mentre inizia la sua attività di ingegnere edile insegna anche nelle scuole superiori della provincia di Avellino, Ben presto ha modo di dimostrare non solo dedizione alla propria attività professionale ma anche un’attivo e fervido impegno politico nell’amministrazione locale.
Ma ben cosciente dell’influenza del comprensorio sul territorio, è stato sempre attento ed informato su ciò che ora definiamo “impatto ambientale” soprattutto in conseguenza del sisma dell’ 80; cosi nel suo lavoro ha sempre favorito varie collaborazioni specialistiche con Studiosi del territorio e proposto soluzioni di sviluppo ambientale paesaggistico, nonché di valorizzazione dei beni architettonici ed artistici del nostro territorio.
Vanta collaborazioni professionali di alta stima e nel territorio del Miscano e nel Cervaro, attraverso la promozione di progetti sull’antico “Regio Tratturo”. Può vantare il recupero di centri storico-urbani oltre ad analisi delle zone produttive e di strumenti urbanistici generali, piani regolatori e di recupero.
Così profondamente motivato nella convinzione che la soluzione al problema occupazionale del territorio sia legata allo sfruttamento delle risorse del settore primario, agricoltura e del terziario, in particolare del turismo culturale e religioso, con il coinvolgimento delle risorse della Provincia, ente programmatore di sviluppo, nonché della Regione e della Comunità europea, ed alla propositività delle strutture sociali locali, attua la rifondazione della sezione Montecalvese “Sandro Pertini” come una sintesi del riformismo cattolico-progressista in prospettiva a quella che è la direzione della nuova sinistra Italiana ed europea. - 			
Quel volantino anonimo comparso nella notte
Redazione
[Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – Un volantino anonimo è comparso la notte scorsa per le strade del paese. Nel documento si attaccano il sindaco uscente ed un dipendente comunale. Al centro del documento appalti per la gestione di antenne di telefonia che sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Poi accuse su posti di lavoro dati a figli di amministratori. Insomma un documento al vetriolo scritto al computer e fotocopiato su un foglio A4 diviso a metà. Della stessa fattura di uno simile uscito qualche mese fa a proposito di un distributore di carburante. In paese già si parla di un corvo. Ed è già polemica politica. Un esponente autorevole dell’attuale maggioranza ipotizza che l’autore possa essere il candidato della campana. Pizzillo definisce ” ignobile chi si nasconde dietro l’anonimato” e soprattutto non degno di nota e chiude l’argomento. Intanto il vocio in paese è forte e sale anche la tensione. E’ bagarre anche sul forum del sito www.irpino.it. Anche lì commenti, questa volta civili, alla campagna elettorale.
[Credit│Corriere dell'Irpinia] - 			
Ultime ore di campagna elettorale
Redazione

Pompilio Stiscia [Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – Oramai sono poche le ore che restano a disposizione dei politici per convincere gli incerti a propendere dalla propria parte. Nonostante le promesse annunciate anche questa volta si è trasceso dai limiti di un corretto confronto politico ed il tono è miseramente scaduto ad invettive personali degli uni contro gli altri. Chi ha vinto la battaglia dei comizi? Osiamo dire che la partita si è conclusa con un sostanziale equilibrio, ma di certo l’elemento nuovo è rappresentato da una partecipazione consistente da parte della comunità montecalvese che è stata in qualche modo coinvolta nella bagarre elettorale.
[Credit│Foto/Samniumprojects] - 			
La comunità Romana di Tressanti
Presentazione
M. Sorrentino / A. Caccese

Mario Sorrentino [Edito 00/06/2004] Raccogliamo e pubblichiamo questi due scritti così come essi sono stati redatti e lanciati nel vasto iperspazio del Web tramite il sito “Irpino.it”. Scritti che registrano quasi alla lettera, oltreché i primi appunti, anche i dialoghi e i discorsi tenuti prima di tutto tra noi due autori e poi tra noi con altri amici, durante i sopralluoghi nel territorio di Tressanti di Montecalvo, nell’agosto 2003. Segnatamente con Gianbosco M. Cavalletti, Franco D’Addona e Franco Cardinale. La genesi del primo scritto (“Anzano”) è presto detta. Nell’udire un giorno un certo nome, “Anzano”, uno di noi, modesto praticante di linguistica diacronica e di toponomastica, sentì nel suo orecchio uno squillo di campanello. Il proseguimento potrete trovarlo nel primo capitolo della Parte Prima. Nacque così la formulazione dell’ipotesi principale della nostra ricerca. Poi, il linguista, mentre andava a spasso per campi arati in quel di Pratola di Tressanti, inciampò (letteralmente), e così successe anche agli amici ricordati sopra che erano con lui, in una miriade di reperti sparsi tra le zolle. Il linguista, a quel punto, fu sospinto ad invadere il terreno alieno dell’archeologo e , più tardi, anche quello dell’epigrafista latino. Ha fatto bene? Lui crede di aver soltanto supplito alla palese incuria di altri specialisti, forse più fortunati di lui quanto a residenza prossima ai luoghi, ma , molto probabilmente, meno curiosi e amanti della comune terra d’origine. Noi, per un certo verso, abbiamo raccolto il testimone passatoci dai benemeriti nostri antenati, i quali, a partire da poco prima della fine del XVIII sec. (Settecento) e sino ai primi decenni del XX (Novecento), trovarono, decifrarono e denunciarono alle autorità preposte dell’epoca il dissotterramento, a Piano di Anzano e dintorni, di tanti reperti che noi, in vena di scrivere in modo ricercato, abbiamo chiamato “reperti litici impreziositi da iscrizioni”. Monumenti parlanti che sarebbero diventati subito muti se non fossero stati registrati, dopo la segnalazione dei ritrovatori, nel Corpus Iscriptionum Latinarum (C.I.L.) (v. Vol. IX, registr. con i nn. 1421, 1423, 1431,1434,1446, e altri meno importanti), raccolta edita dal grande Theodor Mommsen. I nomi dei benemeriti nostri antenati che ritrovarono le lapidi con le epigrafi latine sono: il dott. Gaetano Rèndisi (ep. N. 1421, su “Mefiti solvit”), l’arciprete Donato D’Agostino ( ep. n. 1423), Carlo Pizzillo (ep. n. 1434), Giuseppe Pizzillo ( ep. n. 1446), Nicolamaria Lanza (ep. non repertata dal Mommsen, su “Ofillia Quintilla”). (v. APPENDICE)
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Composizione del nuovo consiglio comunale
Alfonso Caccese

Il vice sindaco Iorio Gianni [Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – A settantadue ore di distanza dal voto amministrativo e dopo le polemiche della campagna elettorale,in paese sembra sia tornata la tranquillità. Vincitori e vinti hanno deposto le armi e le accuse lanciate in campagna elettorale hanno lasciato spazio a bonari rimbrotti carichi di euforica ironia. Senz’altro si può dire che qualcosa sia effettivamente cambiato al di là del risultato elettorale. Abbiamo finalmente un consiglio comunale che rappresenta tutte le componenti della società civile montecalvese. Infatti per la prima volta tra i banchi della maggioranza siederanno tutti i rappresentanti delle vaste contrade del paese, insieme ai riconfermati assessori uscenti e i banchi dell’opposizione saranno occupate da persone di alto senso civico non inclini ad un dialogo costruttivo. Entrando nello specifico,bisogna dare onore alla lista vincitrice che è riuscita a supportare il candidato, sindaco eletto, Giancarlo Di Rubbo che dal canto suo è riuscito a far arrivare il messaggio di continuità amministrativa nel senso del rinnovamento. Successi personali di enorme portata per l’assessore Iorio Giovanni, coordinatore del partito, che sfiora le trecento preferenze, affermandosi così come il vero trascinatore e uomo politico di partito. Non meno deludente il risultato personale dell’ex sindaco Caccese Alfonso che con le sue, quasi duecento preferenze,ribadisce la sua forza di uomo politico di razza. Dell’altra lista solo conferme. Buono il riscontro per il Dott.Carlo Pizzillo, e soddisfacenti i risultati per gli avvocati:Stiscia Giuseppe e De Cillis Giuseppe, con la conferma del buon seguito personale di Mobilia Franchina, una donna attenta all’esigenze alle questioni sociali di tutti i cittadini. Discorso a parte meritano i candidati locali al consiglio provinciale. Tutti hanno ottenuto un’ottimo risultato personale, come l’avv.Lazazzera Alessio, Ruccio Giuseppe,Pompilio Albanese e Fioravanti Franchino, attestatisi intorno alle cinquecento preferenze ognuno, un pò più sotto l’ing.Franco Aucelli, ma questi buoni risultati non hanno permesso l’elezione di un nostro consigliere provinciale, ciò che è successo al Dott.Eugenio Salvatore, sindaco di Casalbore, che con i circa cinquecento voti montecalvesi, siederà a palazzo Caracciolo nella maggioranza guidata da Alberta de Simone.
In conclusione il popolo montecalvese ha voluto indicare una strada da percorrere per il futuro, senza cadere in banali trappole, e cioè la guida amministrativa chiara e trasparente nel rispetto delle regole democratiche e civile. A tutti gli eletti un augurio di buon lavoro da parte della redazione di Irpino.it. [Nativo]
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Fiamme nel sito di stoccaggio
[Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – Va a fuoco il sito di stoccaggio temporaneo dei rifiuti di Contrada Bosco ed anche per Montecalvo si prospetta l’emergenza rifiuti. Sulle cause dell’incendio nessuna ipotesi certa. Stanno indagando i carabinieri della locale stazione, diretta dal maresciallo Vernucci. Secondo le testimonianze di alcuni contadini, le fiamme si sono propagate già nella giornata di lunedì, ma nessuno ha informato le autorità competenti per spegnere le fiamme. Quando i più si sono accorti di quello che era successo, una nuvola tossica si era già propagata per tutta contrada Frascino. Fortunatamente il vento, che in quel momento soffiava in direzione nord, ha portato la nuvola tossica lontano dal centro abitato. L’ex discarica comunale ed attuale sito di stoccaggio temporaneo di contrada Bosco, dopo un lungo periodo di inattività, era stata riaperta, dall’ex sindaco Alfonso Caccese. Il provvedimento dell’ex primo cittadino non trovò nessuno ostacolo, anche perché a nessuno piaceva vedere rifiuti accatastati vicino ai cassonetti della spazzatura. [Nativo] [Credit│Il Mattino]Redazione
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Convocazione del nuovo consiglio comunale
Mario Aucelli

G. Di Rubbo [Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – Il sindaco Giancarlo Di Rubbo, ha convocato per le ore 10 di domani i consiglieri di maggioranza e minoranza venuti fuori dallo scrutinio del 14 giugno, per l’insediamento, la ratifica della nomina, l’assegnazione dei vari incarichi, il giuramento del sindaco.
Si apre, quindi, una nuova pagina nella storia amministrativa della città. È stata una lotta all’ultimo voto questa tornata elettorale amministrativa. Infatti per soli 17 voti di scarto la lista del centrosinistra ha avuto la meglio su quella civica della Campana.
Non sono mancati risentimenti e sgarbi tra i due schieramenti. Intanto il sindaco Di Rubbo è già entrato nel ruolo, partecipando con la fascia tricolore alla processione di San Antonio e del Corpus Domini. Chi saranno i nuovi assessori? Di Rubbo non si è sbottonato rinviando le comunicazioni al Consiglio di domani. Indiscrezioni ne circolano.
Intanto i primi due saranno certamente i più votati. Vice sindaco dovrebbe essere Gianni Iorio che, con i 299 voti di preferenza, pari al 9% della massa dei votanti, è risultato il «preferito» in assoluto. Viene poi il sindaco uscente Alfonso Caccese che ha confermato di aver rinunciato a qualsiasi carica in Giunta. Al suo posto dovrebbe andare Antonio Russolillo.
Per le altre cariche circolano tante voci. Bisogna aspettare, per essere certi. Un altro grosso successo c’è stato nel Collegio provinciale n.18 di Montecalvo (Casalbore, Greci Montaguto, Montecalvo, Savignano): dopo due legislature andate a vuoto il sindaco di Casalbore, fuori quota amministrativa, Eugenio Salvatore, candidato della Margherita, ce l’ha fatta su altri 17 aspiranti. Il suo carisma ha avuto la meglio. E Salvatore a Casalbore ha avuto, addirittura, un vero e proprio plebiscito: 1177 su 1420 voti, pari all’83%. Complessivamente nel Collegio ha avuto 2116 voti.
È una bella “eredità” dover prendere il posto di due assessori di Montecalvo che in provincia l’avevano preceduta tre legislature fa. «È vero – ha risposto – mi impegno a lavorare per le emergenze di un territorio omogeneo trascurato per mancanza di rappresentanti. Occorrerà saper sfruttare le occasioni di finanziamento per rompere l’isolamento di queste zone e cercare di sfruttare al massimo le potenzialità il il territorio offre anche sotto il profilo dei prodotti tipici». [Nativo] - 			
Il nuovo consiglio comunale
Mario Aucelli
[Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – In una sala consiliare affollatissima si è insediato, ieri, il nuovo consiglio comunale di Montecalvo. Il sindaco neo eletto, Giancarlo Di Rubbo, come primo atto, ha giurato alla presenza di tutti i consiglieri, assistito dal segretario comunale capo Sergio D’Alessandro. Si è passati, quindi, alla ratifica degli eletti. A questo punto sono state evidenziate incompatibilità di due consiglieri della maggioranza: un tecnico, che aveva un rapporto di lavoro col Comune e un dipendente comunale. Il primo ha rinunciato all’incarico; il secondo ha chiesto l’aspettativa non retribuita. Quindi il sindaco ha comunicato il nome degli assessori. É rimasto, però, l’enigma delle deleghe che non è stato sciolto. Questo ha creato non poche supposizioni e illazioni. Gli assessori che comporranno la giunta sono: Gianni Iorio, il più votato, vice sindaco. Vengono poi: Antonio Russolillo, Nicola Serafino, Franchino Fioravanti, Giacomo Pepe , Domenico Mobilia. Carlo Pizzillo, portavoce delle minoranza, ha dichiarato «l’apporto costruttivo del gruppo nel rispetto delle leggi». Quando si è trattato di discutere le linee programmatiche, un’altra sorpresa: per Pizzillo non sarebbe stato rispettato lo statuto comunale che prevede l’approvazione del programma entro tre mesi dall’insediamento, previo concordato con la ciunta e i capigruppo, cosa non fattibile in assenza di nomina dei componenti la Giunta. Messa ai voti la proposta di approvazione è passata con l’astensione della minoranza e, sorpresa, con quella dell’avvocato Caccese della maggioranza. Questo ha innescato nervosismo e illazioni. [Nativo] [Credit│Foto/Franco D'Addona]
 
			












