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Padre Lorenzo Mastrocinque, un frate rapitore di anime
[Ed. 04/10/2022] Casalbore AV – Sei stato un Padre per tutti noi, disponibile, umile, sempre pronto ad accorrere al capezzale di chi aveva bisogno del tuo conforto e della tua benedizione, ci hai protetto con la tua preghiera insegnandoci a pregare e a rivolgerci alla “Regina della Pace” . Buon viaggio caro Padre Lorenzo insieme a San Francesco proteggeteci e pregate per noi, noi pregheremo per Voi. [Continua]
Anna Gerardina Dinestore
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Il convegno – Civiltà contadina e la cultura delle origini
[Ed. 18/08/2003] Montecalvo Irpino AV – Il 18 Agosto 2003, nei locali dell’Istituto Comprensivo di Monteacalvo si è svolto un convegno sulla ” Civiltà contadina e cultura contadina”. L’incontro è stato promosso dalla redazione culturale del sito www.irpino.it ed ha visto la partecipazione di esponenti della cultura Irpina, locali e provinciali. Il presidente del consiglio d’Istituto, Alfonso Caccese, ha accolto gli ospiti e introdotto i temi del convegno. La prof.ssa Guliana Caputo, nota scrittrice dell’Avellinese, ha presentato il suo ultimo lavoro letterario, di prossima pubblicazione,”l’Ombra dei Pampini”, una raccolta di racconti e immagini della civiltà agreste Irpina.
Estremamente precisa e colorata la relazione del prof. Gianbosco Cavalletti (nella foto a lato), sulla storia delle origini di Montecalvo dal punto di vista storico antropologico,che ha offerto un ” morbido e gustoso” viaggio nella credenza popolare legate alla civiltà contadina. Dai rimedi medicamentosi ai riti propiziatori fino alle credenze, legate alla mitologia delle “janare” (streghe) giovini e belle, e dei ” lupi pumpinari” (licantropi).
Puntuale e lucida la relazione del Prof. Mario Sorrentino, sul tema ” Il revival del dialetto montecalvese nella poesia di Angelo Siciliano”, una lingua, perchè tale deve essere considerata quella Montecalvese e più in generale quella Irpina, scomparsa da tempo e mai codificata. Scomparsa , secondo l’ipotesi del prof.Sorrentino, intorno la fine degli anni ’50 inizio anni ’60. Anni che hanno visto da un lato il grande boom economico dell’Italia, dall’altro la migrazione di numerosissime colonie Irpine verso il nord prima e l’intero globo dopo.Tutto questo, combinato con l’avvento dei grandi mezzi di diffusione come la radio e la tv, ha contribuito notevolmente ad “allitterare”, le popolazioni contadine del sud , sopprimendo in modo definitivo il linguaggio dei padri.Il revival ed il recupero della dialettalità Irpina, oggi è presente nelle opere di alcuni poeti Irpini, quali Angelo Siciliano, Montecalvese d’origine, ma soprattutto nelle comunità irpine diffuse e organizzate in ogni parte del pianeta.
Ne è d’esempio il grande lavoro svolto negli U.S.A., da una intraprendente ragazza Stefania Longo, Italo Americana di terza generazione, e di antenati Irpini, di Guardia dei Lombardi, che ha fatto della sua Irpinità una bandiera ed è riuscita ad imporre il recupero delle origini nella discussione della sua tesi di laurea, presentata ai docenti della Scranton University, in Pennsyilvania ed oggi docente di Italianistica all’Università Cattolica di Washington. Questo il motivo che ha ispirato al Prof.Sorrentino, la lettura di una poesia di Angelo Siciliano in tre lingue : Dialettale, Italiana e Inglese. Estroso e vulcanico autore, pittore,scrittore,capace di raccogliere e recuperare quasi per intero la cultura orale dei contadini del sud, nelle sue più variegate forme. [Nativo]
Alfonso Caccese
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Il pane al sapore del tempo antico
Riconoscimento DOP per i forni del paese irpino
[Ed. 24/03/2003] Il pane di Montecalvo merita una gita. Ha ottenuto il riconoscimento Dop ed è inserito tra i prodotti tipici della regione Campania. Non solo, il pane può essere assaggiato (c’e una produzione davvero notevole) con I’olio della zona, e, se si ha la fortuna di arrivare in paese quand’è ancora caldo, con un po’ di sale: una ricetta semplice che permette di riassaporare i gusti di una volta.
Montecalvo Irpino è, però, anche un paese attraente, che offre la possibilità di passeggiare in un centro antico delizioso, ricco di chiese e di resti archeologici e di un maestoso castello dal quale si può godere di un panorama che va dall’Irpinia fino ai contrafforti del Sannio. Spettacolare è, ad esempio, il burrone del “Fosso Palumbo” ricco di grotte, che porta alla chiesa della di Santa Maria. Il piazzale davanti al castello permette di abbracciare con lo sguardo, nelle giornate limpide, la Valle del Miscano con Buonalbergo, Casalbore, Ginestra degli Schiavoni, oppure la Valle delI’Ufita con i centri della Baronia. Ma lo sguardo arriva anche al massiccio del Partenio; chi ha la vista più acuta può scorgere perfino il santuario di Montevergine.
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Padre Pio, il quadro si muove da solo
[Ed. 31/01/2002] Montecalvo Irpino AV – Miracolo in camera da letto. A Montecalvo sta suscitando scalpore la notizia del quadro di Padre Pio in…cammino lungo una parete. Teatro della vicenda, che vede protagonista una famiglia di professionisti, una villetta alla periferia del comune irpino. In camera da letto, da anni, c’è un quadro raffigurante San Pompilio. Una scelta a metà fra devozione e presenza protettiva. Tutto tranquillo fin quando in casa non «irrompe» il frate di Pietrelcina. A portarlo è una figlia della coppia, che lo aveva acquistato a una mostra scolastica. Potrà apparire blasfemo il confronto, ma di fronte all’irresistibile «ascesa» di Padre Pio (il prossimo maggio la beatificazione), anche un patrono collaudato come San Pompilio rischia di finire in ombra. Impossibile sapere cosa sia accaduto la notte scorsa. Da una parte il quadro del Francescano pronto a sostituire quello del santo, dall’altra il mistero dell’immagine di Padre Pio che abbandona la posizione assegnata – al lato del letto – per guadagnare la verticale, sotto il letto, in direzione del santo patrono. C’è voluta una mattinata per venire a capo della scomparsa del quadro del Beato. Poi il ritrovamento e la convinzione, collettiva, dell’ennesimo «segno» lasciato dal santo. Padre Pio è stato…assecondato. Per San Pompilio, invece, il prevedibile pensionamento. [Nativo]
Il Mattino
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La comunità Romana di Tressanti
[Ed. 24/08/2003] Ho trovato sul sito “Irpino.it” di Montecalvo Irpino, curato egregiamente da Alfonso Caccese e Francesco Cardinale, l’informazione sul ritrovamento, come possiamo dire?, non abbastanza recente (si tratta del 1911), di un cippo funerario romano a Piano di Anzano, in località Tressanti di Montecalvo. Per quanto abbia cercato, mi pare che, da allora e sino ad oggi, quel ritrovamento così importante non abbia suscitato echi. L’epitaffio inciso sul cippo è questo:
OFILLIA QVINTILLA HAVE ET TU QVI
LEGIS HAVESI NON FATORUM PRAEPOSTERA IVRA
FVISSENT MATER IN HOC TITVLO
DEBUIT ANTE
LEGIE’ un bellissimo, commovente epitaffio. E il benemerito e fortunato ritrovatore, il quale provvide subito ad informare gli studiosi dell’epoca, fu Nicolamaria Lanza, nostro compaesano. Si tratta di una ragazza sfortunata, forse morta di parto (il suo primo, evidentemente, se non poté essere chiamata madre). Traduco letteralmente: “Salve Ofilia Quintilla / e salve anche a te che leggi. / Se i fati non fossero stati stravolti / si sarebbe dovuto leggere / madre / a capo di questo epitaffio.”
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Sopra il centro storico. Sotto, Fosso – Discarica
[Ed. 19/10/2002] Montecalvo Irpino AV – Con il passare del tempo il caratteristico “Fosso Palummo”, un particolare calanco che si trova a ridosso del centro storico, è diventato una vera e propria discarica. Il sito ospita materiale di ogni genere, lavatrici, frigoriferi, oggetti di plastica, addirittura anche un seggiolone per bambini oltre a rifiuti vari che stanno progressivamente rovinando l’ecosistema e riempiendo l’anfratto.
Si tratta della parte più antica di Montecalvo e per tale motivo di notevole interesse storico ed ambientale, infatti, nell’arenaria sono presenti numerosi fossili risalenti al neolitico, recentemente oggetto di uno studio dell’istituto comprensivo in collaborazione con docenti universitari. La discarica è recintata e chiusa con un lucchetto. La situazione ad un primo sguardo sembra gravissima: a pochissimi metri dalla discarica inizia il “Tappeto”, con le sue caratteristiche abitazioni ricavate all’interno di grotte, e la discarica certo non offre un bello spettacolo. La situazione sembra lasciata a se stessa. “Quando ero in amministrazione proposi di ripulire l’area, mandando degli uomini, ancorati con delle corde, giù nel fosso – parla Giuseppe Ruccio, segretario cittadino dei DS e consigliere comunale – non se ne fece nulla, evidentemente la situazione non era considerata importante”. -
Noi, critici sul caso degli alloggi popolari ma distanti da Ruccio
[Ed. 02/12/2003] Montecalvo Irpino AV – Dalla sezione Ds riceviamo e pubblichiamo: «In relazione a quanto verificatosi in occasione dell’assegnazione degli alloggi popolari di rione S.Pietro, i DS, sezione di Montecalvo Irpino, comunicano quanto segue:
Confermano la netta contrapposizione rispetto al metodo seguito dalla
maggioranza nell’assegnazione degli alloggi in questione, che prescinde a qualsiasi bando;
Si è tenuto conto solo ed unicamente del requisito del possesso della residenza nelle casette asismiche alla data del dicembre 1993; Sono state, invece, volutamente ignorate condizioni precise riguardanti l’avvenuto godimento di altri benefici o contributi pubblici e i limiti di reddito previsti dalla normativa vigente in materia di assegnazione di alloggi di edilizia popolare, benché riservata. -
Il mercato – Momenti di vita quotidiani che si ripetono da secoli
[Ed. 05/03/2003] Per la comunità Montecalvese , ormai il “mercoledì” è il giorno del mercato. Una consuetudine che si ripete costantemente con gli stessi tempi e con gli stessi ritmi da alcuni secoli. Un appuntamento a cui è difficile mancare da parte dell’intera popolazione di Montecalvo, vuoi per economizzare la spesa familiare,vuoi per l’occasione di incontrarsi con gli amici delle campagne o di fuori per scambiare quattro chiacchiere o aggiornarsi sulle vicende e fare commenti sui fatti della vita. Quello Montecalvese è uno dei mercati settimanali che vede la presenza maggiore di ambulanti e persone. Si svolge nella parte alta del paese nella zona compresa tra “Viale Pini” (una volta Via Largo Mercato) e Via Roma (una volta chiamata “Rettifilo”).La tipologia commerciale ovviamente si è adeguata ai tempi moderni , puoi trovare di tutto a prezzi contenuti. Nel corso degli anni è stato oggetto di critiche, soprattutto da parte dei commercianti locali, che vedevano diminuire i propri incassi proprio il mercoledì. Ma a difendere e a proteggere questa istituzione è stata sempre la sensibilità della popolazione incollata fortemente alla sua tradizione.In conclusione si può senza dubbio affermare che il ” mercato ” è uno dei momenti di vita quotidiani di grande importanza sociale per i Montecalvesi. [Nativo]
Alfonso Caccese
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La Malvizza – La Transumanza, le Bolle, il Grano
[Ed. 04/10/2004] Parliamo della Malvizza, in questo nostro scritto che segue di circa un anno un altro che abbiamo dedicato a Tressanti. Tressanti e La Malvizza sono due contrade di campagna del nostro paese, Montecalvo Irpino, il quale ha un estesissimo territorio extraurbano. Esso abbraccia completamente il monte da cui prende nome il capoluogo e, uscendo dai confini naturali di alcuni torrenti che orlano a valle le pendici di questo monte, ingloba anche il colle di Corsano ad Ovest, la pendice settentrionale del colle su cui si estende Tressanti, a Sud, e, per ciò che più ci interessa ora, ritaglia una larga fetta di una pendice montuosa chiusa tra due torrenti, ad Est, denominata Malvizza. La pendice della Malvizza può definirsi una quasi-pianura per i vasti pianori che ne rompono il dislivello soprattutto a mezza costa. Il corso d’acqua che separa le terre del capoluogo da quelle della Malvizza è il Miscano: un minuscolo fiume, asciutto per buona parte dell’anno, e un confine che, sulla scorta di quanto ci si è venuto a mano a mano svelando, è piuttosto un tratto d’unione che non una barriera tra il paese e la contrada.
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Inaugurazione nuovi locali della scuola elementare
[Ed. 04/10/2004] Montecalvo Irpino AV – Inaugurati ufficialmente i nuovi locali della “scuola elementare”, in via Palombaro. La cerimonia si è svolta ieri, 4 ottobre, alle ore 12,00, alla presenza delle autorità civili e religiose. L’amministrazione comunale ha voluto scegliere e far coincidere questa data per l’inaugurazione della nuova scuola, intitolata al santo locale “S.Pompilio M. Pirrotti”, con la festività del patrono d’Italia, San Francesco D’Assisi per dare un segno di serenità e di fratellanza, come nello spirito del poverello d’Assisi, alla comunità montecalvese negli ultimi tempi abbastanza irrequieta. Moltissimi anni sono trascorsi dall’inizio del lavori di questa opera pubblica destinata alla popolazione scolastica e oggi finalmente si risolve un annoso problema che stava cuore a tutti. I locali ampi e spaziosi di tipologia moderna, sono stati messi a disposizione dagli amministratori alla nuova dirigente dell’istituto comprensivo, già nei primi giorni di settembre in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico. Il nuovo edificio nei disegni dell’esecutivo comunale doveva ospitare i ragazzi della scuola media, ma la nuova preside, Dott.ssa Carpenito, insieme ai suoi collaboratori scolastici, ha convenuto scegliere di ospitare le classi della scuola elementare più numerose rispetto a quelle delle medie di conseguenza trasferite nei locali di via Roma. Soddisfazione da parte del sindaco Di Rubbo del vice sindaco Iorio e dalla attuale maggioranza che hanno voluto ribadire il concreto impegno dei nuovi amministratori a portare avanti e ultimare tutti quei progetti messi in cantiere dalle passate amministrazioni per la costruzione di un futuro migliore per la cittadinanza montecalvese. [Nativo]
Alfonso Caccese