Costume e Società
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Dalla Democrazia Cristiana alla Margherita
Breve cronistoria dal dopoguerra ad oggi
Alfonso Caccese
[Edito 00/03/2004] Nell’immediato dopoguerra, negli anni compresi tra il 1945 e il 1948, nel chiuso delle sacrestie e nell’austerità dei luoghi religiosi, a Montecalvo Irpino,come d’altronde in altri paesi della provincia di Avellino, un gruppo di giovani professionisti locali, costituiscono la prima sezione della D.C. Momento difficile,perchè in quegli anni il paese era altamente in fermento. Abbastanza attivi sono i rappresentanti della vecchia borghesia locale,attaccati visceralmente alla monarchia ,che fronteggiano con vigore l’avanzare del fronte popolare costituito dai comunisti e dai socialisti,abbastanza radicati nelle campagne montecalvesi, mentre nel paese si respira aria di”Uomo qualunque”, di Parrittiana memoria. Primo banco di prova per la verifica degli schieramenti in campo,il referendum costituzionale del 1948. Storici restano i comizi sui balconi di Piazza Vittoria, dove molti oratori si alternano con toni moto aspri ad affermare le proprie ragioni,facendo maturare tra la folla acute discussioni sfociate spesso in liti furibonde e cruente. Come in tutto il resto dell’Italia anche Montecalvo si pronuncia per la nascita della repubblica con pochi voti di scarto.
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I Democratici di Sinistra,ex P.C.I.
Breve cronistoria dal dopoguerra ad oggi
Alfonso Caccese
Panzone – Ruccio [Edito 00/02/2004] Nello scacchiere politico locale i Ds (ex P.C.I.),insieme a Rifondazione comunista rappresentano ancora la metà dell’elettorato di montecalvo,da sempre considerata la roccaforte rossa della sinistra nella provincia Avellinese.La prima cellula del partito comunista italiano nasce nel gennaio del 1944 per opera dei confinati politici Antonio Smorto e Concetto Lo Presti ,in via roma a Montecalvo,che con l’aiuto di Pietro Cristino,Pompilio Santosuosso,Antonio Ciasullo,Fedele Schiavone,Antonio Tedesco,Giovanni Cardillo ed altri danno vita nell’immediato dopoguerra(1946-48) al fronte popolare (la spiga),che nelle prime elezioni democratiche conquista l’amministrazione del comune ,eleggendo sindaco il Dott.Pietro Cristino e dopo la sua morte Francescantonio Panzone ,mantenendola ininterrottamente fino al 1962,quando per una manciata di voti la guida del paese è ad appannaggio della Democrazia Cristiana,che guidata dal Dott.Carlo Caccese e dal Prof.Feliceantonio Lazazzera,porta all’elezione del sindaco Marcello De Cillis.In un’alternanza continua di vittorie e sconfitte,dopo l’elezione a sindaco di Aucelli Pompilio(socialista) e i brevi interregni democristiani di Francesco De Furia e Alfonso Caccese (eletto con i voti della sinistra con il famoso compromesso storico) è agli inizi degli anni ottanta che l’allora partito comunista riconquista stabilmente la poltrona del sindaco con un suo esponente Felice Aucelli, capo di una coalizione dove il P.c.i. ottiene la maggioranza relativa dei voti. Ma le vicende della politica nazionale(1992, vedi tangentopoli) si riflettono anche nella realtà locale e dopo un decennio di guida amministrativa e con la svolta della “bolognina” di ochettiana memoria,anche da noi si verifica la scissione del partito comunista italiana che dà vita a tre formazioni diverse: I Ds,Prci,Pdci,disperdendo la forza elettorale della sinistra che cede così la guida del paese agli antichi nemici: i Democristiani che all’insegna del rinnovamento portano sulla poltrona di sindaco l’allora giovanissimo Avv.Alessio Lazazzera. Ma il ciclone della politica si abbatte anche sulla democrazia cristiana divisa in tre tronconi:Ppi,Ccd,Cdu e le elezioni seguenti sono ad appannaggio dei popolari che con una schiacciante vittoria,figlia delle divisioni degli altri partiti, riportano alla carica di primo cittadino Alfonso Caccese.La ricucitura all’interno della sinistra è lunga e faticosa e non ancora del tutto compiuta e dopo il primo quinquennio popolare,per fronteggiare l’avanzare dei forzisti Berlusconiani e i destristi di Alleanza Nazionale,capeggiati dal Dott.Mario Flovilla,la segreteria Ds, con alla guida l’emergente Giuseppe Ruccio,decide di seguire la linea della politica nazionale unendosi in un cartello elettorale con i popolari del riconfermato sindaco Alfonso Caccese,partito ancora abbastanza forte, e con quello che rimane dei socialisti del dopo Craxi.Scelta apparentemente giusta, perchè vengono premiati dall’elettorato con la maggioranza assoluta e finalmente dopo anni,un’esponente della sinistra storica assume la carica di vice-sindaco:la dott.ssa Antonella Panzone. Dopo un paio di anni i diessini escono dalla maggioranza ed il resto è storia di questi giorni. [Nativo]
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A televisione
Mario Corcetto
Tra i ricordi della mia prima età, un posto di rilievo occupa la televisione e le emozioni che l’arrivo del piccolo schermo seppe regalare ai montecalvesi di allora. Non so quanto internet e la tecnologia di oggi abbiano saputo dare alle moderne generazioni in termini di emozioni. Dubito, però, che i nostri giovani possano aver provato le nostre sensazioni e che i loro animi abbiano vibrato quanto i nostri di fronte alla scatola magica da cui uscivano immagini e suoni. E non certo perchè i giovani di oggi sappiano emozionarsi meno, quanto perchè per noi la televisione non era l’evoluzione di qualcosa preesistente, non si aggiungeva a niente. Se non forse al cinematografo, che, tuttavia, non si presentava così aderente quotidianità.
Non avendone la competenza, non posso parlare né degli aspetti sociologici né degli innegabili meriti dello strumento televisivo, che indubbiamente ha rappresentato un validissimo mezzo di divulgazione di cultura, usi e costumi contribuendo non poco ad italianizzarci ed a perfezionare quel processo integrativo iniziato con l’Unità d’Italia.
Posso solo raccontare delle emozioni che l’esordio di tale mezzo seppe regalare a noi teleutenti di allora, peraltro in maniera ancora tanto discreta da non saturare la vita e l’animo di ognuno. Lasciando in tutti ancora lo spazio per continuare ad emozionarsi e a sognare in proprio.