Il nostro passato,  Storia

Montecalvo Irpino 1930: memorie

[Edito 23/02/2021] A Montecalvo descrivere quel che desta nell’animo mio lo spettacolo terribile della strage di Montecalvo è impresa difficile quanto quella di voler definire quale sensazione di autentico raccapriccio m’abbia pervaso e colpito fin dall’ingresso in paese. Ì proprio in questo comune che la irreparabilità e consistenza del disastro assume veste e colore di tragedia imponderabile. M’inoltro per le deserte strade di questo paese ove manco da un mese appena, e qualcosa mi si  stringe ed accartoccia nell’intimo, qualcosa freme nella mia subcoscienza. L’accesso alle strade maggiormente colpite è rigorosamente vietato, stante il gravissimo pericolo d’improvvisi crolli.
Attraversare un Comune devastato, in veste di turisti, attraversarlo come fanno alcuni… necrofili o necrofori che dir si voglia, produce indubbiamente una impressione assai viva. Ma tornare in un paese che si conosce bene, che si è visto altre volte, tornarvi all’indomani di un disastro colossale per vederlo crollato, per sentirlo deserto e per non riconoscervi che dei frammenti, dei residui, delle semplici tracce, è più straziante d’un martirio. Procedo in silenzio, a capo basso, quasi tenga coda all’invisibile corteo di tutte le vittime della notte, mentre ogni cosa, a me d’intorno, ed ogni pietra, parmi trasudi e stilli sangue. Nella parte più alta del paese è una rovina indescrivibile. Non una casa che abbia resistito alla epilettica furiosa convulsione della notte, non un mucchio di macerie sotto cui non abbia trovato la morte qualcuno e sotto il cui mostruoso peso non si dibatte, soffocando, un moribondo. Tre giovani e belle fanciulle, giunte da Napoli il giorno prima, per trascorrere le vacanze in paese, sono stale trascinate nel crollo di un pavimento e son miseramente perite. Un vecchietto assai conosciuto in paese per la venerata canizie, per la vita esemplare, per il regime di vita tipicamente e scrupolosamente metodico, è stato rinvenuto stecchito e con una spaventevole espressione di panico soffusa sul volto sfigurato. Cammino in silenzio mentre mi si rinnova nell’intimo quella curiosa ed ambigua sensazione già provata ad Ariano e che è propria di chi non riesce a disgiungere il sogno dalla realtà o di chi è portato a fregarsi gli occhi onde sincerarsi della verità delle cose. Non odo che il rumore dei miei propri passi e quello di Vincenzo Cristiano, del Caporale Correntini e dell’audacissimo Milite Giovanni Archidiacono dell’avv. Nicola. Dei lamenti attraggono all’improvviso la nostra attenzione. Ci si ferma un istante, perplessi e stupefatti, poi risolutamente si spalanca l’uscio di una vacillante catapecchia prossima a cadere. Una vecchietta è nell’interno. Giace in una culla; ha novantaquattro anni; è paralitica; sola. Dice di voler morire nella propria casa, nella sua piccola casa che adora. La trasportiamo all’aperto, ci chiede di suo figlio che è vivo e cui perdona d’averla abbandonata. A Montecalvo, (servizio informazioni: A. Piciocchi), sono stati estratti per ora 64 cadaveri. Tutto lascia supporre che ve ne sia molti di più. I 25 feriti sono stati inviati parte a Napoli, parte a Benevento con ogni mezzo. Sul luogo si trovano 75 soldati del 2.o Contraerei, 40 avieri, 33 camicie nere, 27 carabinieri, 4 agenti di P.S., 7 ufficiali, 1 sottufficiale, 1 ufficiale della Milizia. Elenco delle vittime identificate: Caraffa Giuseppina di a.7; Gruosso Giuseppe di m.11; Maraffa Michele di a.8; Pappano Rosario di a.72; Mangialetto Teresa di a.73; Pavotti Michele di a.6; Forte Vittorio di a.75; Funzone Agnese di a.45; Scoppettone Gaetano di a.16; Tedesco Ettore di a.2; Sorrento Alfredo di a.5; Caccese Felice di a.75; Fusco Marzia di a.76; Doto Giuseppe di a.44; Doto Angela di a.21; Fonzone Nicola di a.24; Fonzone Agnese di a.21; De Vitto Genoveffa di a.4; Leonardo Corputo di a.45; Antonio Corputo di a.15; Barra Filomena; Barra Enrico; Barra Violante; De Marco Pasquale di a.23; Virgilio Maria di a.41; Marcantonio De Cillis; Francesco Chiutolo; Maria Senape; Rosaria Marra; Giuseppe Giannitta; Angelo Carlone; Pompeo Carlone; Luigia Matteucci; Francesco Grassa; Venturino Nocera; Fedele De Lillo; Pompilio Miano; Arcangelo Lucasale; Michele Taroni; Pompilia Grasso; Nicolina Grasso; Francesco Grasso; Teresa Vitale; Grazia Spoltone; Giuseppa Ruccio; Libera De Vito; Romolo d’Addone; Erminia Santosuosso; De Marco Fele; Michele Santosuosso; Lucia Cotangeli; Oreste De Stasio. [Nativo]

Redazione

[Crediti│Foto: Archivio Felice Panzone]

[Bibliografia di riferimento]
[AA.VV. , L’Irpinia Fascista, 1930.07.29, a.8, n.30. Avellino 1930]

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *