Beni,  BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI

Il complesso architettonico chiesa e ospedale di S. Caterina

[Ed. 20/11/2004] Il complesso architettonico Santa Caterina, venne concepito ed edificato dai Cavalieri Montecalvesi del Sacro Ordine Gerosolimitano (Cavalieri di Malta) che di ritorno dalle Crociate diedero vita ad un Ospedale , con annesso Monastero, dedicato a Santa Caterina d’Alessandria, Vergine e Martire, e il cui culto venne portato in Occidente proprio dai Crociati.

L’Ospedale è tra i più antichi dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, ed ha funzionato regolarmente, salvo i vari terremoti, fino agli inizi del XIX Secolo, com’è comprovato dalle numerose visite pastorali dei vari Metropoliti di Benevento, a cui questa terra è legata culturalmente, politicamente e storicamente da sempre, godendo così delle stesse eccezionalità del Ducato Beneventano facendone così un unicum nel Regno di Napoli  fino all’Unita di Italia.

Nel 700 e concomitante con gli eventi Giubilari, Montecalvo ospitava buona parte dei Pellegrini che attraversando la Diocesi, si recavano a Roma, per il fatto che poteva contare su due Ospedali (S. Caterina e Annunziata). Nel XVI Secolo il complesso Architettonico di Santa Caterina  apparteneva all’Ordine Agostiniano e retto dal Beato Felice da Corsano (Corsano attuale contrada di Montecalvo e un tempo Feudo assestante) a cui devesi una delle riforme più importanti allo interno della Chiesa cattolica “Delicetana”, con la creazione di svariati Conventi. Il Beato Felice da Corsano, morto in odore di Santità, fu venerato in vita e in morte ed ebbe fra i suoi maggiori cultori S. Gerardo Maiella e Sant’Alfonso Maria dei Liguori.

La grandiosa struttura, addossata alle mura Medioevali, sorge maestosa  su più livelli. Il livello più basso si svolge sulla Lungara Fossi dove sono visibili e praticabili ampi locali e su cui svetta una Torre quadrangolare. Dalla sovrastante Via S. Caterina e ancora visibile il portale di ingresso al Monastero e alcuni locali con finestratura che furono riempiti col materiale di risulta degli abbattimenti eseguiti a seguito degli eventi sismici del 1930 e del 1962. Nel 1962 furono completamente rasi al suolo il complesso monastico superiore e la Chiesa, sulla cui pavimentazione, cementata, venne posizionata una baracca in ferro, ancora oggi esistente e abitata da due nuclei familiari,

L’intervento di recupero si rende praticabile e auspicabile , con la eliminazione della baracca, il completo svuotamento dei locali interrati che in uno ad una introspezione archeologica, porterebbero alla luce i locali del complesso più antichi, nonché il recupero del materiale della demolita Chiesa.
L’ampio spiazzo, recuperato ad una funzione di pubblica fruibilità , consentirebbe il recupero pressoché completo di una delle zone piu belle ed integre del Centro Storico (Via S. Caterina) in gran parte abitata e con la presenza di porte e mura medioevali ancora praticabili. Con questo intervento si porrebbe fine ad un colpevole disinteresse per un Monumento straordinario della storia civile e religiosa del nostro paese. [Nativo]

Antonio Stiscia

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *