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Il gruppo folk alla festa del vino di Bussigny
[Ed. 06/02/2003] Montecalvo Irpino AV – Dopo lo straordinario successo riscosso in Svizzera il gruppo folkloristico “La Pacchiana” è stato invitato per la festa del vino di Bussigny sempre in terra elvetica. La notizia, se pur non ancora ufficiale, è stata comunicata ieri al presidente della Pro Loco Montecalvo, Franco Aramini, da Gino Amendola responsabile dell’associazione Regionali Emigrati Italiani. Grande è stata la soddisfazione di tutto lo staff dell’associazione che sta raccogliendo i frutti di un lavoro partito nella meta degli anni novanta.
Soddisfazione anche da parte degli amministratori che vedono nel gruppo folkloristico un grande veicolo economico e culturale che potrebbe far fare alla stagnante economia quel salto di qualità che tutti si augurano. L’amministrazione comunale, in segno di gratitudine per I’ospitalità ricevuta durante I’esibizione in terra elvetica, ha deciso di donare all’associazione di italiani all’estero, riferimento culturale per tutti gli italiani del cantone di Vaduz, una pergamena. Tra qualche giorno il signor Gino Amendola riceverà nella sede di Bussigny il ricordo dei connazionali che vivono in Irpinia. La Pro Loco, comunque, sta anche lavorando per preparare al meglio la festa che si terrà nel mese di marzo per festeggiare i trent’anni di attività. Durante la manifestazione saranno premiati tutti i presidenti che I’associazione ha avuto durante i suoi anni di attività. Alla manifestazione saranno presenti anche il responsabile delle Pro Loco provinciali e quello regionale. [Nativo]Redazione
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GI.FRA. Montecalvo – Cosa succede?
[Ed. 26/11/2002] Montecalvo Irpino AV – Dopo la non brillante esibizione della squadra, allenata da Mister Iorillo, nella trasferta di Sabato 23 novembre a Savignano, si iniziano a sentire voci non rassicuranti per il buon prosieguo del torneo di calcio di seconda categoria.
Infatti, il secco 2-0 subito contro la Savignanese, scopre il fianco a polemiche ed illazioni da parte dei calciatori e di alcuni amici vicini all’organico. In questi casi la colpa può essere attribuita a tutti gli attori ma come sempre le soluzioni sono introvabili.
Le ipotesi di un’avvicendamento tecnico alla conduzione della squadra si fanno sempre più insistenti ma si fa strada anche l’ipotesi di una conduzione collegiale della formazione da parte degli elementi più rappresentativi.
Intanto, vitale importanza assume la prossima trasferta dei giocatori granata in quel di Flumeri di Sabato prossimo dove la conquista dei tre punti oltre a far risalire la squadra in classifica, servirebbe alla dirigenza per poter con serenità risolvere i problemi di natura tecnica. [Nativo]Redazione
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Ferdinando IV di Borbone
[Ed. 04/03/2005] In questi giorni di intenso freddo e di copiose piogge,si riaffaccia il solito problema delle frane e degli smottamenti,che oltre ad arrecare disagi alla popolazione,sono causa di innumerevoli costi alla intera collettività.
Quel che è evidente a tutti è il totale abbandono in cui versa l’intero territorio,senza cioè quel sano controllo,unico preventivo rimedio ai danni della natura e dell’uomo.
In questi giorni di frenetica attività istituzionale,solo perché si andrà a votare per il rinnovo del massimo organismo territoriale,si riaffacciano le problematiche del meridione,i ritardi nello sviluppo,la disoccupazione,le zone interne e quant’altro possa servire a mortificare il cittadino,che alla fin fine si sente l’unico responsabile e perciò costretto col suo voto a rimediare ai danni arrecati alla propria terra.
Lasciamo perdere!
Mi piace ricordare un aforisma,ascoltato alcuni anni fa in una tribuna elettorale e che val la pena ricordare:
“……….non è un caso che per il vostro partito sia stato il primo a chiamare il sud Italia,il nostro Mezzogiorno,perché è a mezzogiorno che si mangia e si beve alla faccia…….”
Se il lettore pone mente ai programmi delle precedenti elezioni,non troverà nulla di nuovo,quel che è cambiato è qualche simbolo e forse qualche slogan,in più dovremo sorbirci i faccioni sorridenti e ammiccanti di personaggi equivoci e altalenanti tra schieramenti mai definiti e mai completati,rubando lo spazio a qualche cartellone pubblicitario di qualche ragazza prorompente,che ci ricorda la bellezza della vita e che ci aiuta a vivere con quel giusto equilibrio di sapori all’agrodolce.
Perché questo scritto? -
Un paese in festa
[Ed. 12/09/2003] Montecalvo Irpino AV – Per l’arrivo di occasioni importanti, ricorrenze particolari, eventi storici, è risaputo il fatto che l’intera popolazione che li vive si prepara dignitosamente.
Gli ultimi giorni dello scorso giugno 2003 sono stati così impiegati dalla cittadinanza del paese di Montecalvo Irpino, per la nomina a sacerdote di un giovane del posto: Biagio Corleone.
L’inventivo e premuroso parroco Don Teodoro Rapuano ha organizzato una settimana di preparazione spirituale movimentata e vivacizzata da un energico gruppo di suore della Sacra Famiglia.
Inoltre durante la settimana, si sono alternati diversi sacerdoti per la spiegazione al popolo dell’omelia relativa al tema della vocazione.
Lo splendore della chiesa di S. Maria Assunta, è stato così esaltato dall’arrivo di personalità note e dai carissimi compagni di seminario dell’attuale Don Biagio.
Lui , ragazzo sempre docile al Santo Spirito, obbediente nella pratica del dovere, calmo ma fervente nelle relazioni umane, fonte di serenità per la famiglia, fermamente cristiana, e per gli amici tutti.
Cresceva tranquillo, interessato al sapere, coltivatore di virtù, ma per sempre bambino con le sue del tutto normali marachelle.
Amato da tutti ed amante del Cristo, degli studi teologi. -
Manifestazione Difesa Grande
[Ed. 10/03/2004] Ariano Irpino AV – Il problema della discarica di difesa grande era latente ed ha rappresentato uno dei problemi delle comunità appartenenti per vicinanza geografica all’area in questione. Un problema che già da diversi anni anni occupava i pensieri della cittadina del tricolle in particolare. Finalmente qualcosa si è mosso.I cittadini Arianesi finalmente hanno preso coscienza della reale situazione e dopo anni di lunga ed interrotta mediazione hanno scelto di scendere in piazza ed appropriarsi del loro futuro.In questo la chiave delle manifestazioni che da circa 5 giorni stà catalizzando la attenzione della cronaca nazionale. Anche oggi,10 marzo, la protesta è andata in scena con una partecipazione massiccia allargata,questa volta, anche ai rappresentanti dei comuni limitrofi. Dei nostri collaboratori erano presenti nella manifestazione odierna ed hanno potuto documentare sullo stato attuale della civica protesta. Ma oggi è stata anche la giornata della solidarietà. Infatti su un palco improvvisato hanno tenuto banco le dichiarazioni dei primi amministratori dei comuni vicini che in varie forme hanno espresso la loro solidarietà ed il loro incondizionato appoggio alla buona riuscita della manifestazione. Significativi gli interventi da parte dei vari sindaci che si sono avvicendati sul palco. Tra di loro anche il sindaco di Montecalvo Irpino, Alfonso Caccese, che in poche battute ha voluto significare tutto il contenuto della protesta con una semplice frase”Sono dalla vostra parte e lotterò con voi fino in fondo”. [Nativo]Redazione
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Un patrimonio ritrovato nel dialetto Irpino dell’Ottocento
[Ed. 04/12/2003] Da molti anni sto lavorando al recupero del patrimonio di ciò che fu la civiltà contadina in Irpinia. La ricerca è incentrata sul mio paese natale, Montecalvo Irpino (AV), piccolo comune dell’Alta Irpinia nord-orientale, area geografica che è stata sempre a stretto contatto con le genti d’Abruzzo, del Molise, del Sannio e della Daunia.Il suo territorio, già frequentato e abitato nel neolitico, è attraversato dal tratturo “La Via della Lana”, che consentiva ai pastori abruzzesi la transumanza delle greggi da Pescasseroli a Candela, in provincia di Foggia. Come molti paesi del Sud, Montecalvo è situato ad un crocevia, dove tanti dominatori sono passati con le loro culture, lasciando segni indelebili che si riscontrano nella lingua, negli usi e costumi, nella storia, nelle credenze magiche e religiose, nel carattere delle persone. È un paese che, come altri nei secoli passati, ha accolto genti di altre regioni meridionali, dopo che la peste o il colera ne avevano falcidiato gli abitanti. Infatti, su invito dei regnanti, molte famiglie della Sicilia e della Puglia erano sollecitate a spostarsi, con migrazioni interne, per cogliere nuove opportunità e ridare nel contempo linfa vitale a tutte quelle contrade del regno che si erano spopolate.
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The road from Ariano Irpino – Louis A. de Furia
[Ed. 00/06/2003] Quest’opera di Louis A. de Furia è effettivamente un tentativo riuscito di risuscitare persone, fatti e posti di cui nessuno prima aveva scritto in modo impegnativo. Sinora non era possibile neanche pensare che fossero mai esistiti. Nessuno aveva mai considerato quelle persone, fatti e luoghi – e questo è preoccupante – come materiale degno di narrativa, sia nella nostra Irpinia che in quella piccola comunità americana che fa risalire le proprie origini sino a una sconosciuta e montuosa zona del Sud d’Italia… Grazie a Dio esistono ancora in Irpinia le fonti della tradizione orale: canzoni e racconti del folklore, credenze religiose e superstizioni, oltre che storie di famiglia ben documentate. Sono questi gli elementi che il cugino Luigi ha amalgamato meravigliosamente insieme. Ecco qui un romanzo storico in cui persone e fatti, che altri scrittori disdegnano, assumono vita miracolosamente, apparendoci memorabili e degni di affetto. E, al mio orecchio di italiano, questa prosa, e specialmente il giro delle frasi (anche se in inglese e riportate in forma di discorso indiretto dei vari personaggi) evocano il modo di parlare dei miei genitori, dei vicini di casa e degli amici perduti. In breve, tutte le particolarità linguistiche della mia terra d’origine, dove il dialetto viene ancora parlato quando uno vuole esprimere affezione e amicizia. [Continua] [Nativo]Mario Sorrentino
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Lutto Giovanni D’Addona
[Ed. 03/01/2005] Montecalvo Irpino AV – Dopo una lunga malattia si è spento a Roma all’età di 68 anni, il Dott.Giovanni D’Addona. Laureato in Giurisprudenza nell’Università di Napoli, il Dott. Giovanni D’Addona è entrato nell’Amministrazione della Pubblica Istruzione svolgendo la sua attività dapprima presso il Provveditorato agli Studi di Brescia, poi presso il Ministero, dove ha diretto l’attività di propulsione e coordinamento della contabilità della Direzione Generale del Personale e degli Affari Generali ed Amministrativi e l’Ufficio per il coordinamento finanziario della Direzione Generale per l’Istruzione Universitaria. In tale veste ha svolto attività di consulenza su questioni di politica scolastica e di bilancio, nonché su previsioni di spesa e provvedimenti legislativi e su stesure di norme primarie e secondarie. Il dott. Giovanni D’Addona è stato nominato, con delibera del Consiglio dei Ministri del 18 settembre 1989, Dirigente Generale del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e, a seguito della riorganizzazione del MURST gli è stato conferito, nell’ottobre del 1996, l’incarico di Direttore del Dipartimento per gli Affari Economici.
In qualità di relatore ha partecipato a convegni di studio nazionali ed internazionali per l’approfondimento di questioni generali inerenti l’ordinamento universitario, la sperimentazione dipartimentale, l’organizzazione delle direzioni amministrativo-contabili. Docente presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di Caserta, di Roma, e la Scuola di Management della LUISS di Roma, ha svolto intensa attività pubblicistica con articoli sugli “Annali della Pubblica Istruzione”, su “Universitas” e sulla “Rassegna per la Sperimentazione Organizzativa e Didattica nelle Università”, nonché su altri periodici specialistici su problemi dell’Istruzione secondaria e superiore. È autore e co-autore di numerose pubblicazioni riguardanti argomenti giuridici e amministrativi relativi alle istituzioni scolastiche e universitarie, tra cui la raccolta sistematica, in sei volumi, delle fonti normative dell’ordinamento universitario italiano. La salma arriverà domani 04 gennaio 2005, al Convento di S.Antonio e sarà tumulata nella tomba di famiglia. Alla famiglia D’Addona le più sentite condoglianze da parte della redazione di Irpino.it. [Nativo] [Necrologie lutto D’Addona]Alfonso Caccese
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Uniti per Montecalvo: un’alleanza civica e di idee
[Ed. 22/03/2004] Montecalvo Irpino AV – Da Carlo Pizzillo riceviamo e pubblichiamo: Credo che, dopo quanto apparso nei giorni scorsi sul giornale, sia giunto il momento di far chiarezza. Il movimento “Uniti per Montecalvo” sta cercando di favorire la nascita di una lista civica che possa mettere insieme le forze migliori del paese, libere da condizionamenti e da interessi personali, in grado di promuovere il cambiamento radicale del modo di amministrare. Chi ritiene di voler leggere in questa azione la voglia di favorire un’aggregazione tra partiti di sinistra e di destra, fa un’operazione demagogica, lontana mille miglia dalla realtà . Si immagina un’alleanza, che sia soprattutto, anzi esclusivamente, un’alleanza di idee, di propositi e di condivisione di un percorso innovativo capace di ridare una speranza alla nostra comunità.
Questo obbiettivo potrebbe coinvolgere anche cittadini che hanno un passato ed un presente politico, ma ciò non andrebbe a minare la validità del progetto. Non è un mistero per nessuno che Carlo Pizzillo sia da sempre collocato in un’area politica precisa, abbia una storia di militanza nei Democratici di Sinistra di cui a tutt’oggi è un iscritto; ma questo non è , e non può essere, un ostacolo al tentativo di creare un soggetto civico e sociale dove l’appartenenza ai partiti non sia l’elemento discriminante , ma, al contrario, vincolante e pregiudiziale sia la condivisione sugli obbiettivi programmatici che servono a definire un percorso di innovazione nei modi e nella sostanza per una vera rinascita della nostra comunità [Nativo]Redazione
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La civiltà Contadina
[Ed. 26/12/2002] Montecalvo Irpino AV – Montecalvo Irpino, tra Benevento e Avellino, è uno dei tanti paesi del sud dove la miseria, l’emigrazione, hanno consumato, quotidianamente , la forza e la voglia di fare. Ma tutto questo non ha impedito a Montecalvo di far ascoltare la voce. Come spesso succede, a chi è costretto ad abbandonare la propria terra, rimangono i suoni uditi e passati tra le mura domestiche,nella piazza del paese, nei campi. Suoni e rumori che rimangono intatti nella memoria, ritornando costantemente alla luce nei momenti in cui ognuno deve fare i conti con se stesso. Andare a ricomporre la memoria collettiva,riconquistare la lingua delle proprie origini significa infondere e dar coraggio, ma sopratutto riconsegnare, a chi l’aveva perduta, la sua giusta appartenenza ad una civiltà antica degna di rispetto pregna di atavica nobiltà [Nativo]Angelo Siciliano




