Persone

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    Simonetta Lazzerini Di Florio

    Redazione

    [Ed. 15/10/2023] E’ nata e vive a Firenze dove per lunghi anni si è dedicata all’insegnamento.Da sempre appasionata cultrice di arti figurative, ha preso parte, in modo attivo e collaborativo, a prestigiose associazioni fiorentine del settore. E’sposata con il nostro concittadino, Prof.Antonio Di Florio, docente di Istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica italiana e europea all’Università di Firenze, da sempre appassionata cultrice di arti figurative, ha preso parte, in modo attivo e collaborativo, a prestigiose associazioni fiorentine del settore. In questi ultimi anni si è dedicata alla scrittura creativa, in particolare alla poesia, anche per un commosso omaggio di riconoscenza verso i tanti ‘compagni di viaggio’ che, come ricorda in un suo testo, l’hanno aiutata a vario titolo lungo il percorso. Si considera, però, anche montecalvese, almeno come “cittadina d’adozione”, e non solo perché ne ha sposato un nativo (il comm. dott. Antonio Di Florio) ma, soprattutto, perché, trascorrendovi frequentemente i mesi estivi, ha imparato a conoscere Montecalvo, ad apprezzarne la genuinità degli abitanti, le ricchezze storico-artistiche dei luoghi più nascosti, ad amarlo.

    Per questo ha scritto spontaneamente, quasi con devozione sul “Paese e sul Santo che lo rappresenta”. Da sempre appassionata e competente cultrice di arti figurative, ha preso parte, in modo attivo e collaborativo a prestigiose Associazioni fiorentine del settore quali: “Amici dei Musei” e “Perseo-centroartivisive”. Inoltre, in questi ultimi anni, si è dedicata alla scrittura creativa, in particolare alla poesia, di cui la sua ultima raccolta, pubblicata nel gennaio 2005: “Dalla barca lunata”, Ed. Polistampa-Firenze, rappresenta il gruppo più organico della sua creatività poetica [Nativo]

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    Alfredo Siniscalchi

    Mario Aucelli

    [Edito 06/06/2004] Il  Prof. Siniscalchi è nato a Montecalvo Irpino (Av) il 1° ottobre 1936 Laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Napoli, ha conseguito I’ abilitazione all’insegnamento di Istituzioni di Diritto, Economia Politica e Scienza delle Finanze. Revisore Ufficiale  dei Conti. Nel 1968 è entrato in carriera, quale consigliere, presso il Ministero del Tesoro – Ragioneria Generale dello Stato. Assegrato all’Ispettorato Generale di Finanza – Ufficio Liquidazioni. Dal 1972 ha prestato servizio presso il Gabinetto del Ministro del Tesoro, dirigendo il settore della Ragioneria Generale dello Stato. Nel 1984 è stato promosso primo dirigente. Nel 1988 ha partecipato al consorso per dirigente superiore classificandosi al primo posto. Nel 1990 nominato Dirigente Generale del Ministero del Tesoro Ragioneria Generale dello Stato. Dal 1990 al 1995 Capo dell’Ufficio I e Ill del Diparti mento per i Rapporti con il Parlamento. Dal 1996 Capo del Dipartimento per i rapporti con il Parlamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Insegnante di Diritto, Economia, Ragioneria e Matematica. Assistente volontario presso la Cattedra di Storia Economica, Facoltà di Economia e Commercio – Università di Napoli. Docente di Scienza dell’Amministrazione presso la Facoltà di scienze Politiche – Università di Bologna. Docente a contratto di Metodologie di controllo nelle aziende pubbliche presso la Facoltà di Economia e Commercio – Università di l’ Aquila. Ha tenuto lezioni presso la cattedra di Programmazione e Controllo delle Pubbliche Amministrazioni presso l’Università Tre – Roma. Docente presso la Scuola Superiore della Pubblica
    Amministrazione, area Economico-Finanziaria. Docente di Economia del Turismo presso la scuola internazionale di scienze turistiche. Docente di Contabilità degli Enti Pubblici presso il Formez. Docente di legislazione del Turismo presso le regioni Abruzzo e Campania. Docente di Contabilità di Stato per i di rigenti dell’E.N.l.T. Da quattro anni è Docente a contratto di Sociologia dell’Amministrazione presso la Faxoltà di Giurisprudenza – Corso di Laurea in scienza dell’Amministrazione . Università “LUMSA” di Roma.
    Ha preso parte, nel corso della sua carriera, alle seguenti Commissioni:
    . Commissione per la riduzione della spesa – Ministero del Tesoro;
    . Commissione per l’individuazione dell’apporto degli organismi internazionali al finanziamento del disavanzo della bilancia dei pagamenti
    . Commissione per l’individuazione dei flussi finanziari da inserire nella relazione revisionale e programmatica;
    . Comitato dei Direttori Generali, previsto dall’art. 4 della legge 16.4.1987,n.183; e Commissione esaminatrice per il reclutamento di funzionari civili dello Stato (Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione);
    . Commissione esami natrice per dirigenti dei commissariati del Governo;
    . Commissione esami natrice per procuratori legali presso l’ENPALS;
    . Commissione peril recepimento delle normative comunitarie;
    . Commissione per la contrattazione decentrata personale dipendente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri;
    . Comitato per il programma di informazione al servizio del cittadino;
    . Commissione esaminatrice per assunzione di funzionari – Regione Abruzzo;
    Inoltre, ha fatto parte, sempre in qualitë di esperto, di diverse commissioni istituite presso vari ministeri per Io studio di svariate problematiche inerenti la PA., nonché commissioni di collaudo. [Nativo]
    [Crediti│Foto: Profilo Facebook]

    [Bibliografia di riferimento]
    [Aucelli M., La memoria restituita: Montecalvesi sulla cresta dell’onda , Inedito]

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    Antonio Flovilla

    Redazione

    [Edito 14/03/2004] E’ nato a Montecalvo Iripino (AV) il 3 agosto 1948.
    Laureato in Scienze Biologiche e in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Napoli.
    Specializzato in Microbiologia e Virologia Clinica, è titolare e direttore dell’omonimo Laboratorio di Analisi a Rionero in Vulture.
    E’ consulente della società “Laboratorio Analisi Flovilla S.r.l., componente del Consiglio di Indirizzo Generale dell’E.N.P.A.B. Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza de Biologici), presidente regionale ANISAP (Associazione Nazionale Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private) e componente del Consiglio Nazionale della stessa Associazione e sub-commissario governativo dell’E.I.P.L.I. (Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia).Dal 1970 al 1972 è stato consigliere comunale a Montecalvo Irpino. Ha ricoperto la carica di responsabile provinciale e regionale dell’Ordine Nazionale dei Biologici, di vice-segretario nazionale dello S.Na.Bi.L.P. (Sindacato Nazionale Biologici Liberi Professionisti), di presidente del Consiglio Nazionale dei Biologici.
    Nel 1995 è stato eletto consigliere regionale.
    Dal 1995 al 1998 è stato rappresentante della Regione Basilicata nel consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi della Basilicata.
    Dal 1997 al 1999 ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione speciale di inchiesta sulla gestione amministrativa del Consorzio di Bonifica e di consigliere segretario dell’ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Basilicata. [Nativo]

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    Montecalvo saluta Antonio Stiscia

    Francesco Cardinale

    [Ed. 01/08/2019] Oggi gli amici di Montecalvo Irpino piangono la perdita di un grande cultore e oratore, Antonio Stiscia, una persona stimata da tutti.
    È stato ricercatore delle tradizioni, o per meglio dire, delle usanze della nostra gente, dedicando particolare attenzione al costume della “pacchiana”. Ha scritto numerosi articoli, alcuni dei quali pubblicati qui su irpino.it, e ha dato alle stampe saggi e romanzi.

    Quando ti mancano le parole per scrivere della grave perdita, per la famiglia, per l’intera comunità, di un amico, di una guida, la tua mente vaga tra i ricordi che con questi hai condiviso. Nel conversare con Antonio, non di rado, capitava di sentirci “piccoli” allorquando rimediava alle nostre lacune intellettuali. Porta via una parte della nostra storia di montecalvesi. Aveva ancora tanto da raccontare, è andato via troppo presto. [Nativo]

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    Domenico DE MARCO

    Mario Aucelli

    [Edito 15/04/2003] Domenico DE MARCO (Montecalvo Irpino 1912 – Napoli 2008). Professore emerito dell’Università degli Studi dì Napoli “Federico II” – Preside di Facoltà. Allievo di Corrado Barbagallo, ha studiato a Milano e a Genova e si è laureato a Napoli in Scienze Economiche e Commerciali. E’ stato alunno dal 1941 al 1945 della Scuola di perfezionamento in Storia Moderna e Contemporanea, diretta da Gioacchino Volpe.

    Libero docente di Storia del Risorgimento (1948) e di Storia Economica (1948).  I suoi interessi scientifici sono stati diversi ma orientati sempre sulla Storia economica italiana e particolarmente dell’Italia centrale e Meridionale.

    Al primo gruppo appartiene la trilogia sullo Stato Pontificio. Il tramonto dello Stato Pontificio. Il papato di Gregorio  XVI (Torino 1949); Pio IX e la Rivoluzione Romana del 1848 (Modena 1947); Una Rivoluzione Sociale. La Repubblica Romana del 1849 (Napoli 1944); ora in Opere volumi  1/3, largamente apprezzati dalla migliore storiografia sull’argomento per la nuova problematica che suscitava. Preceduto da una lunga ricerca, l’altro filone è costituito dagli studi sul Mezzogiorno d’Italia che trovano la loro sintesi in: la Storia del Banco di Napoli. Il Banco delle Due Sicilie (1808-1863), Napoli 1958, e nel Crollo del Regno delle Due Sicile, Napoli 1960 (in Opere vol. VII), che mettono a profitto in documenti dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, del quale Demarco ha proceduto all’ordinamento. Numerosi sono i suoi contributi alla Storia Economica europea dei secoli XVII-XX. E’ autore di numerosi saggi dedicati alla Storia Economica e Sociale europea.

    Demarco ha fatto parte di numerosi sodalizi culturali italiani e stranieri:  Socio e Vice Presidente della Società Italiana degli Economisti, Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dal 1966, promotore nel 1950 a Parigi della Commissione Internazionale dei Movimenti Sociali, Vice Presidente del Comitato Italiano per la Demografia Storica dal 1970 alla sua trasformazione in Società Italiana di Demografia Storica. Per gli scritti di D.Demarco v. Opere, E.S.I., Napoli 1992 e seg. e per la bibliografia v. Franca Assante inbidem vol.I. Nel palazzo di corso Umberto, è custodita la ricca biblioteca dell’illustre cattedratico di Montecalvo. Nella stessa casa  nacque anche l’avvocato Carlo, noto e stimato legale a Milano. [Nativo]

    [Crediti│Foto: Mario Aucelli]

    [Bibliografia di riferimento]
    [Aucelli M., La memoria restituita: Montecalvesi sulla cresta dell’onda , Inedito]

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    Ida TEDESCO

    Mario Aucelli

    [Ed. 10/03/2003] Partendo ab imo e facendo la gavetta ha raggiunto mete professioni altissime. E’ stata la prima laureata “femminile nella piccola comunità di Montecalvo”, in Economia e Commercio. Si laureò, a Milano, il 14 marzo 1972, il giorno in cui saltò in area, su un traliccio di Segrate, Giangiacomo Feltrinelli. La notizia arrivò in aula mentre Ida discuteva la tesi, creando apprensione tra la Commissione esaminatrice. Discusse, con il professor Caprara, un argomento in Tecnica industriale: “La programmazione d’impresa e le tecniche reticolari”. Per l’impegno posto nell’elaborazione della dissertazione fu subito chiamata come assistente all’Università e le fu assegnata, dal Ministero dell’Università, una borsa di studio. Su segnalazione dell’Ateneo milanese fu assunta in un importante studio di commercialista, in via Manzoni, a Milano. Nel 1976 conseguì l’abilitazione alla libera professione. Per 10 anni è stata all’Università nel ruolo dei Ricercatori.

    Contemporaneamente svolgeva incarichi nel campo delle Procedure concorsuali e in alcune società. Ha collaborato anche alla rivista “ Cash and carry”, curando una rubrica di quesiti di carattere tributario.

    La riforma Universitaria del 1980, che vietava la pratica della libera professione e non consentiva di mantenere “due ruoli” (aveva anche “conquistato” il ruolo nelle scuole superiori), il secondo matrimonio celebrato nel Duomo di Milano l’8 luglio 1978, la nascita di due figli, nel 1979 e nel 1980, costrinse Ida a scegliere le scuole superiori, per potersi dedicare maggiormente alla famiglia. Insegnò, fino alla pensione, Matematica applicata e Ragioneria all’Istituto Tecnico “Cattaneo”, la più vecchia scuola d’Italia, nel centro di Milano, senza con questo abbandonare i rapporti con l’Università dove ancora opera come “cultore della materia e addetto alle esercitazioni nell’ambito dell’ Economia e Tecnica del Commercio internazionale”

  • Persone

    Mario Aucelli

    Redazione

    Mario Aucelli è nato a Montecalvo Irpino il 23 settembre 1936. Coniugato. Ha tre figli. Vive e lavora a Montecalvo. Insegnante. Giornalista: iscritto all’Ordine Nazionale dal 22 gennaio 1974. Ha collaborato, in ordine di tempo, con il glorioso “Il Giornale” di Napoli, fondato da Benedetto Croce, con “Il Tempo” di Roma e, dal 1957, ha collaborato con “Il Mattino” di Napoli per il quale, per quasi cinquant’anni, ha scritto intensamente. Ha scritto, inoltre, su Il Corriere dell’Irpinia. Ha collaborato, altresì, con varie riviste a tiratura nazionale, con la Radio e la Televisione della RAI, con radio e TV private. Suoi scritti e schede si trovano pubblicati in varie riviste ed enciclopedie. Autore del libro rievocativo: “La presenza dei Carabinieri a Montecalvo dal 1943 al 2006”, pubblicato dall’Amministrazione comunale montecalvese.

    È autore di un progetto editoriale che prevede la pubblicazione della “storia” recente di Montecalvo in 11 volumi di cui alcuni già pubblicati:

    La collana si intitola “La Memoria restituita” e sarà così articolata:

    1. “Il Fascismo a Montecalvo Irpino”. (già pubblicato)

    2. “Il Corpo”. (già pubblicato)

    3. “La Mente”. (di prossima pubblicazione)

    4. “Lo spirito”. (di prossima pubblicazione)

    5. “Il Collegio elettorale provinciale n. 18 di Montecalvo Irp.. (già pubblicato)

    6. “Cosi parlavano i nostri nonni”.(già pubblicato)

    7. “I Sindaci di Montecalvo Irpino”. (di prossima pubblicazione)

    8. “Effemeridi”: alla scoperta del territorio ed altre piacevolezze per mantenere vivo il ricordo di
    Montecalvo. (di prossima pubblicazione)
    9. “Senza indice”. (di prossima pubblicazione)

    10. “Montecalvo una volta: la Storia (recente), la cronaca, i documenti”. (di prossima pubblicazione)

    11. “Aneddoti ose”. (di prossima pubblicazione)

    [Bibliografia di riferimento]
    [M. Aucelli , Così parlavano i nostri nonni a Montecalvo Irpino, Irpinia Libri, Avellino, 2023]

  • Commiati,  Cultura orale,  Persone

    Felice Volturno, poeta della civiltà contadina

    Francesco Cardinale

    Addio a Felice Volturno, poeta della civiltà contadina. Abitava a Chieti, dove si era trasferito sin dalla giovane età per lavorare in un’industria di porcellana. Nei primi anni del Duemila animò il Forum del sito Irpino.it. Le sue poesie sono state apprezzate da diversi studiosi della cultura orale. Tra queste, le più note sono “La funtana di zì ‘Ndonio Cipuddrina” e “La cantina di Aitana Mangiamevu”, quest’ultima ripresa dal gruppo musicale I Fujenti e da Alberto Tedesco nel suo CD “Canti e Cunti”.

    La funtana di  zì ‘Ndonio Cipuddrina
    Abbascia  a lu cutrazzu  tinemmu  na’  funtana,
    ohh !… ‘che  acqua: chiara, frescha  e ‘bbona;
    tutti… si li minevunu  a ‘ppiglià,
    e  tatillu  nun  tineva  lu curaggiu  di cilà nià

    Ci minevunu cu lu ciciunu, cu lu catu e cu lu varrile,
    li ‘ffigliole giuvene, cantavunu e facevunu  la  fila.
    Mineva Buschino,Pucinu, Varrecchia , Terrachiana,
    e  puru  cocchid’unu  di lu chianu.

    Vidivi minì laggende a tutte l’ore,
    armate, di cati, di secchie e striculatore,
    lavavunu,.. sciacquavunu,…  e cantavunu,…
    e  po’,.. ‘ncopp’alì  ruve  l’assucavunu.

    Che bèlli tiempi!… che ‘bbita spinsarata…
    cu  nu  tuozzu di pane e na’ vacila d’insalata.
    Tutt’appassatu  com’anu  suonnu,
    e queddre ‘ffigliole,..  mo so tutte nonne…

    Nu ricordu  di queddra  funtana  ma’rrumastu,
      na  figliola assai bella  e  ‘ntista
    m’appizzicavu ‘nfacce  com  ‘nu  sigillo,
    ancora mi lu sentu quiddru  vasu  appizzichillu.”

    La cantina di ” Aitana Mangiamevu “
    Steva justu mmiezz’ alu chianu
    tra Culomba lu Zuoppu e Tripulinu
    era n’a cantina senza frasca
    vinneva vinu buonu e ssempe frishcu.
    La cantina a tiempu di tatone
    era lu spassu di lu cafone,
    mineva da fore..endò jeva..?
    ala cantina di Mangiamevu.
    Nda na sacca di giacchetta nuc’eppane
    dind’ nata sausicchi e cicidicane,
    traseva nsènsu dirittu com’ana culonna
    quann’asceva mbriacu jeva facennu l’onna.

    Li megliu vivituri jevunu a Mangiamevu
    Scjiscione,Virillu,Calandrella, Peppu di Mevu,
    jucavunu si purtavun’aulumu e si sfuttevunu
    mamma mia quandu vinu si vivevunu.
    Pur’attatillo li piaceva lu vinu
    e ogni tanto jeva a la cantina
    quann’ asceva padrone era viloce
    puru lu sotta si faceva la croce.
    La buttiglia faceva li caluoppe
    e li squicci zumpavunu senza ntuoppe
    jevunu p’nganna e puru mpiettu
    allurcia la cammisa e la giacchetta.

    comma’ “AITANA”
    cu na unneddra longa e n’a cammicetta spampanata
    mmishcava acqua e bbinu quannu s’ern’ mbriacati
    a lu figliu ‘Ndonio lu chiamavanu carnera
    semp’andà la stess’acqua lavava li bicchiere.
    A quiddri tiempi lu vinu piaceva a tutti quande
    puru lu cicciu si firmava p’ddrannande
    aspettava lu padrone e po si faceva sende
    e tutt’dduje partevunu cundende.
    Mò ‘ncistà cchhiù ciucce e mancu carru
    a posto di la cantina ci sta lu barru,
    vivunu aranciata coca cola e birruncinu,
    ma che ci fai di sta vita senza vinu?.

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    Addio a Francesco Pizzillo

    [Edito 01/09/2023] Ariano Irpino AV – Addio a Francesco Pizzillo, grande uomo delle istituzioni al fianco dei deboli. Lutto nelle aree interne per la scomparsa di Francesco Pizzillo, grande uomo delle Istituzioni che ha dedicato la propria vita al servizio degli enti locali del territorio e negli ultimi dieci anni nella qualità di presidente instancabile e puntuale del consiglio di amministrazione dell’azienda speciale delle politiche sociali A1 votata alla causa delle persone più deboli, vulnerabili ed in povertà. Questa mattina l’azienda speciale consortile delle politiche sociali A1, ha esposto la bandiera a mezz’asta, listata a lutto, per testimoniare il profondo dolore dei rappresentanti dell’assemblea dei sindaci, del consiglio di amministrazione, degli enti del terzo settore e del personale, per la triste scomparsa del presidente con l’intento soprattutto di proseguire nel percorso tracciato dallo stesso a servizio delle istituzioni e della cittadinanza. “Si onora un debito di riconoscenza profonda per l’insegnamento ad operare secondo umanità, nel rispetto dei principi di legalità ed efficacia e nondimeno per il contributo decisivo offerto alla causa dei lavoratori per il riconoscimento dei diritti degli stessi.” Francesco Pizzillo è stato segretario generale del comune di Grottaminarda dal 1981 al 2004 e del comune di Ariano Irpino dal 2004 al 2010. Nel 2014 fu eletto all’unanimità presidente del consiglio di Amministrazione del Piano di Zona Sociale. Era ricoverato all’Ospedale Riuniti di Foggia per una emorragia cerebrale. Il messaggio di cordoglio del sindaco Enrico Franza, la giunta e il consiglio comunale: “Già apprezzato segretario generale di questo comune per diversi anni oltre che presidente del Cda dell’azienda consortile per le politiche sociali ambito A1. Di lui ricordiamo con stima e gratitudine non solo l’impegno costante e qualificato nelle varie attività amministrative ma anche il suo garbo e la sua cortesia.” Il ricordo commosso dell’ex presidente della provincia di Avellino Domenico Gambacorta: “Franco Pizzillo è stato segretario generale e direttore generale dell’amministrazione Gambacorta dal 2004 al 2009. Professionista preparatissimo e sempre disponibile, collaboratore instancabile. Felice di averlo indicato come presidente del Piano di Zona Sociale, dove fu eletto nel 2014, all’unanimità da tutti i sindaci dell’Ambito, dopo cinque anni di turbolenze. Ultimo suo successo il finanziamento al progetto sostegno in rete per 3 milioni di euro, classificatosi al primo posto nella graduatoria dell’agenzia per la coesione territoriale. Solidarietà e infinite attestazioni di affetto nei confronti dei familiari, a partire dallo stimato cardiologo Carlo Pizzillo che ha voluto dedicare al fratello Franco queste parole toccanti: “Ci hai lasciati ed il dolore che accompagna la tua perdita è immenso. Per me non sei stato solo un fratello, sei stato un secondo padre, ti ringrazio per le cazziate, per qualche ceffone, ti ringrazio perché sei stato un modello di onestà di equilibro e di rigidità associata a quella bontà d’animo che hanno fatto di te una persona unica. Mi hai insegnato a non avere paura delle difficoltà e degli ostacoli e ad affrontarli. Tu sei stato, sei e sarai sempre il migliore; mai un sentimento negativo; per te odio, invidia, rancore, ipocrisia non esistevano; non amavi molto parlare ma quando parlavi veniva fuori tutto di te, serietà, onestà, bontà e capacità di capire il prossimo. Ciao Franco mi accompagnerai sino alla fine e i tuoi insegnamenti rappresenteranno la via da seguire. Ci rivedremo.” [Nativo]

    Gianni Vigoroso

     

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    Addio a Scilla. Una vita controcorrente per i diritti dei gay

    Angelo Corvino

    [Edito 03/03/2011] Montecalvo Irpino AV  – Se n’è andata mentre era sola, probabilmente per un infarto che ha messo fine alla sua tormentata esistenza. E’ stata ritrovata senza vita nella sua abitazione ieri sera verso le 23. Scilla, al secolo Giuseppe Gelormini, ha segnato un’epoca in Irpinia. Negli anni ’70 fu uno dei pionieri della rivendicazione dei diritti dei gay. Ebbe il coraggio di manifestare le sue tendenze sessuali al mondo, infischiandosene della società che la circondava. Non è mai stata una “politica”, del movimento gay ma ha semplicemente vissuto la sua vita, normalmente, come dovrebbe essere in un paese Civile. Oggi il movimento gay è segnato da personaggi ambigui che invadono la TV, Scilla a suo modo è stata una pioniera del travestitismo, non vergognandosi mai della sua natura. Ha imposto il suo modi di essere in una società piccola, come poteva essere quella di un piccolo paese de sud Italia, lontano della dinamiche della rivoluzione sessuale. Eppure Scilla era riuscita a conquistarsi il rispetto della gente. Nella vita ha fatto la parrucchiera, vivendo a suo modo. L’ultima fase della sua esistenza è stata segnata dalla convivenza con il male del secolo e da una vicenda giudiziaria che l’avevano segnata e l’avevano portata a rinchiudersi in se stessa. Amava i fiori. I funerali si terranno oggi pomeriggio, senza il rito religioso per sua espressa volontà. [Nativo]