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Montecalvo – L’arrivo delle suore
[Ed 00/01/2004] Montecalvo Irpino AV – La celebrazione è stata presieduta da S.E. Mons. Serafino Sprovieri, Arcivescovo Metropolita di Benevento, che con la lettura del decreto arcivescovile ha eretto canonicamente la Casa Religiosa delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto in Montecalvo. Erano presenti all’evento; Mons. Pompilio Cristino Vicario Generale, don Teodoro Rapuano, don Luigi Verzaro, Padre Lorenzo Mastrocinque, Madre Danila Santucci, Superiora Generale, Suor Genoeffa Calì, Madre provinciale. Le suore sono state accompagnate da numerose consorelle provenienti da varie comunità italiane. Tra le autorità civili era presente il Sindaco Alfonso Caccese che a nome della cittadinanza ha dato il benvenuto alle suore presenti.
Redazione
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La Malvizza
Alfonso Caccese
[Ed.24/01/2005] La ricerca delle proprie radici è un’esigenza che prima o poi, qualsiasi individuo si sente in dovere di tradurre in informazioni reali. Talvolta, addirittura, questa operazione si arricchisce via via di contenuti di sicuro valore letterario, scientifico, poetico. Per conseguire traguardi di tali dimensioni, è opportuno esprimere una gamma di funzioni e di sensibilità di fondo talmente ampia da poter essere parafrasata senza limitazioni di sorta. Ne possono nascere trame espressive di diversa tipologia analitica: con inclinazione alla creatività artistica o alla riscoperta dell’ uomo attraverso vere e proprie analisi del contesto sociale.
MASSERIA STISCIA Si tratta di lavori rari, però, quando se ne scopre qualcuno, lo si legge con un piacere nuovo, se non altro per appropriarsi dei piccoli tesori che in esso si celano, magari dietro un sottile velo di pudore. A ricordare e a tramandare oralmente tutto quello che è possibile ed umanamente tramandabile è il carattere forte e duro degli abitanti di questa contrada attenti custodi della propria storia e delle proprie tradizioni. Uomini e donne forgiate dalla durezza della vita ma strettamente legati alla continua evoluzione dei tempi moderni perenni testimoni di una storia non scritta ma realmente passata in questa terra che ancora oggi mantiene tutto il suo fascino misterioso e affascinante. La mesta sobrietà di vecchi contadini che da antichi massari, si sono , trasformati in conduttori di aziende agricole moderne dove del passato resta solo la struttura organizzativa di un lavoro svolto con una cadenza di tempi connesso ai ritmi biologici della natura. In una masseria , diventata oggi una moderna villetta di campagna, incontriamo una famiglia organizzata secondo i vecchi canoni ma con opportune differenze.
FONTANA CON ABBEVERATOIO Accanto allo screpitio di legna che irradia la sua luce e il suo calore da una “fucagna” da antichi ricordi, il buon vecchio Antonio, questo è il suo nome ci ricorda che: “ Non è più come una volta, oggi pure nella nostra contrada tutto è cambiato, ci sono le macchine moderne che ci aiutano nel nostro lavoro, siamo diventate aziende agricole e non siamo più al tempo dei massari”. Nella sua intensa vita ha visto il mutare delle cose e coi propri occhi ha assistito alla trasformazione radicale del mondo contadino dagli inizi degli anni sessanta in avanti. Testimonianza di un epoca in cui l’analfabetismo era imperante e la popolazione, traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. La suddivisione della società in classi era una tremenda realtà e i lavoratori della terra rappresentavano la classe più umile.
MASSERIA MANZELLA Nelle masserie luogo più importante era l’aia, da anni scomparsa per colpa della moderna organizzazione del lavoro. In questa parte centrale si procedeva alla trebbiatura dei cereali si lavorava in mezzo al baccano e alla confusione, secondo una tradizione consolidata. Una moltitudine di uomini, donne e ragazzi lavoravano alacremente sull’aia, per giorni o settimane, ammazzandosi di fatica. Si respirava polvere e si sudava tanto con la canicola di luglio e agosto, per mettere da parte il raccolto dei cereali per l’inverno e anche la paglia per le bestie. A partire dagli anni Settanta, le nuove macchine tecnologicamente avanzate ( le mietitrebbiatrici ) capaci di operare anche sui declivi delle colline, hanno risolto ogni problema con la trebbiatura effettuata direttamente nei campi coltivati e la consegna, ai relativi proprietari, dei sacchi pieni di grano a domicilio. In questo modo sono scomparse delle affascinanti figure ottocentesche di lavoratori rurali, oramai confinati nei ricordi di un tempo che fu. Anche il paesaggio rurale in questi decenni è mutato, sia per l’introduzione di nuove tipologie di coltura che per l’uso diffuso delle macchine agricole che hanno sostituito il lavoro umano. [Nativo]
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POL. MONTECALVO-R.S.SOSSIO 1-1
Reti: 60′ aut. Lo Russo, (R.S.S.) 85′ Caruso (R.S.S.)
Montecalvo Irpino AV – 25 gennaio 2005 – Terzo pareggio consecutivo della Pol. Moontecalvo, che ormai si allontana sempre più dal quartetto che punta alla promozione del girone. Una partita segnata dalle molte assenze per il Montecalvo, che non ha saputo sfruttare al meglio il fattore campo. La gara si è sbloccata solo nel finale del secondo tempo, autorete da parte del difensore del R.S.Sossio che su un cross di Perrino svirgolava la palla ed insaccava nella propria porta. A cinque minuti dalla fine mischia in area del Montecalvo e in rovesciata Caruso pareggiava. Prossimo turno in trasferta con la G.Ferrini capolista del girone. (sabato 29.01.2005)
Redazione
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Grammatica del Dialetto Irpino
Aniello Russo
Prefazione alla terza edizione
[Nativo] Dopo oltre quindici anni dalla prima edizione della mia Grammatica di un dialetto irpino, che vide la luce nel 1988, ecco qui la terza edizione, riveduta e ampliata, che ora reca il titolo di Grammatica del dialetto irpino, in quanto lo studio e la ricerca interessano tutta quanta l’Irpinia. Il nuovo testo, infatti, riporta le particolarità fonetiche e morfologiche delle varie aree della vasta provincia di Avellino.
La stesura della grammatica è stata condotta esclusivamente sul materiale di trasmissione orale, patrimonio culturale di pochi anziani che non hanno del tutto alterato l’antico vernacolo paesano. Un vasto materiale, testimonianza della nostra parlata, che è stato raccolto su audiocassette negli anni che vanno dal 1975 a oggi. I racconti (oltre cinquecento), i proverbi (circa diecimila) e centinaia di altri testi (canti, filastrocche, nenie, indovinelli) sono stati rilevati su un’area estesa che va dall’Alta Irpinia (Calitri, Lacedonia, Guardia) ai paesi dell’Alto Ofanto (Nusco, Lioni) all’area arianese (Ariano, Montecalvo), al Serinese (Senno, Solofra, Montoro) all’area del versante napoletano Avella, Baiano) a quella del versante beneventano (Cervinara, ecc.).
Non c’è dubbio che il dialetto irpino abbia caratteristiche sue proprie che riguardano non solo la fonetica, ma anche la morfologia e la sin tassi. Alcune di queste caratteristiche sono comuni in tutto il territorio irpino, altre interessano solo un’area o addirittura una sola comunità. Per esempio, l’uso dell’articolo neutro è quasi del tutto scomparso nella parte bassa dell’Irpinia, mentre resiste in altre aree; i fenomeni di metafonia e di dittongazione sono comuni a tutte le parti irpine e anche al dialetto napoletano. Così pure il raddoppiamento della consonante iniziale, dopo specifiche particelle, è caratteristica di quasi tutti i dialetti campani.
Soprattutto l’Irpinia più interna mostra nei suoi linguaggi una maggiore parentela con le aree confinanti (Cilento, e Lucania in generale) che col dialetto dell’area napoletana. Come rileva Nicola De Blasi (Profili linguistici, op. cit., p. 25 segg), i dialetti irpini presentano sostantivi e aggettivi terminanti in —i: càoci (calce),fàvici (falce), croci (croce), ecc. che il napoletano ignora. E ancora: il pronome latino ille ha dato nel napoletano chille, ma in Irpinia una varietà di soluzioni:
quiri, quiddi, quiddri La stessa parola indicante il ragazzo, guaglione (comune al napoletano e all’irpino) presenta il suo femminile in guagliona (a Napoli) e in guagliotta (in Irpinia) e in quadràra (a Montecalvo). Nel nostro dialetto, almeno nelle parlate dell’Alta irpinia, si segnala l’assenza del futuro e del condizionale che, invece, è presente nel napoletano
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Freddo e neve non risparmiano Montecalvo
Redazione
Montecalvo Irpino AV – 30 gennaio 2005 – La lunga ondata di freddo e neve, di questi giorni, non ha risparmiato il nostro paese, Montecalvo, e l’Irpinia tutta. Quarantott’ore di abbondanti nevicate hanno messo in crisi l’Alta Irpinia e il Sannio da dove provengono notizie di gravi disagi e di alcuni paesi completamente isolati. Difficoltà nel raggiungere le campagne per portare aiuti sanitari ad ammalati ed anziani. Scuole chiuse già da Venerdì.
La neve caduta copiosa nella prima mattinata di sabato non ha colto di sorpresa i cittadini e gli amministratori che con tempestività si sono attivati per la bisogna. Uno scenario alpino che nei bambini ha suscitato una sensazione di romantica suggestione.
Tuttavia, in paese, non si sono riscontrate grosse difficoltà. L’immediato intervento di mezzi spazzaneve ha fatto sì che ,nonostante la grande quantità di neve caduta, le strade siano rimaste percorribili anche se con l’ausilio delle catene.L’amministrazione locale ha predisposto prontamente anche un piano di soccorso a favore di famiglie dislocate in zone isolate del vasto territorio comunale. L’ondata di freddo non è ancora del tutto passata e si spera che nelle prossime ore la situazione possa migliorare e tutto tornare alla normalità.
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Come eravamo
Franco D’Addona
Montecalvo Irpino AV – 28 gennaio 2005 – Vi riconoscete in questa foto scattata in occasione dei Mondiali di calcio del 1970?
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STEFANIA LONGO: ”SONO FIERA DI ESSERE ITALIANA”
Alfonso Caccese
[Ed. 00/00/0000] Caro Alfonso, mi chiamo Stefania Longo, ho 22 anni e sono italoamericana di origine irpina (da Guardia dei Lombardi). Sono anche studiosa dell’Irpinia, nel campo di letteratura, avendo scritto la mia tesi di laurea sulla letteratura dell’Irpinia dopo il terremoto del 1980. Sono italianista di professione ma preferisco concentrarmi solo sull’Irpinia perché i miei legami con la zona– pur non essendoci mai stata– sono fortissimi.
Sono un’amica di Angelo Siciliano, il quale mi ha segnalato il tuo sito che trovo meraviglioso perché mi permette di sapere chi sono gli altri studiosi dell’Irpinia!
Sto provando a procurarmi una copia del libro di Louis A. De Furia, potresti dirmi dove l’avesti trovato? Grazie!
Tanti saluti ed a presto! StefaniaIl terremoto dell’Irpinia degli anni ’80 è ancora ben presente nella mente di chi ha vissuto quella tragedia. A distanza di tanti anni e di tanti chilometri, la storia rivive nella tesi di laurea di una brillante italoamericana che fa onore alla terra d’origine dei propri nonni. Stefania Longo, nata e cresciuta a Scranton (in Pennsylvania), si è recentemente laureata discutendo una tesi sull’Irpinia, sulla letteratura autoctona e meridionale in genere. Quanto prima Stefania insegnerà italianistica alla prestigiosa Università Cattolica di Washington. Ho avuto il piacere di intervistarla.
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Montecalvo Scoppettone: il Pdl appoggerà “La Campana” di Pizzillo
[Ed. 00/00/0000] Montecalvo Irpino Av – A Montecalvo lo scenario politico, per le prossime amministrative, sembra ben delineato: da un lato il gruppo de “la Campana”, capeggiato da Carlo Pizzillo, e dall’altro l’“Unione Popolare” di Alessio Lazazzera, che domenica scorsa con una conferenza stampa ha ufficializzato il simbolo e la propria candidatura. E adesso da Montecalvo arriva una nuova notizia: il Popolo della Libertà appoggerà Pizzillo, come sostiene il responsabile comunale, Antonio Scoppettone: “Adesso – afferma – non ci sono più dubbi. Appoggeremo “La Campana”. Forse scenderà in campo anche il sottoscritto e nei prossimi giorni ci incontreremo per definire il programma. Innanzitutto, dobbiamo migliorare la viabilità per incoraggiare le aziende locali, su cui si sta facendo sentire la crisi internazionale”. Ma Scoppettone dichiara “di avere a cuore le politiche sociali, in particolare il futuro dei giovani e dei bambini”. Insomma, a Montecalvo i giochi sembrano fatti, anche se, per alcuni osservatori arguti, l’ipotesi di una terza lista non è ancora tramontata. Staremo a vedere. [Nativo]
Redazione
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Regionali 2005 – Commenti
Montecalvo Irpino AV – 06 aprile 2005 – Personalmente sono molto rattristato dai magri risultati ottenuti dalla sinistra a montecalvo, ma mi rifiuto di cadere nella tentazione di far scaturire, in generale, da questi risultati elettorali giudizi sull’operato di maggioranza ed opposizione sul piano comunale perchè a mio avviso non sarebbe corretto.
Inoltre, a parte il forte astensionismo, ci sono 633 voti espressi in questa elezione per partiti che non sono organici a nessuna delle due coalizioni presentatesi alle comunali. Questi voti a chi vanno? Come li interpretiamo?
Far scaturire dall’esito di questa tornata di elezioni regionali una bocciatura dell’opposizione da parte dell’elettorato montecalvese mi sembra una grossa forzatura.
Riportati sul piano strettamente comunale sono certo che i rapporti di forza (in termini di voti) tra maggioranza e minoranza siano decisamente diversi, e magari oggi potrebbero anche riservare qualche sorpresa.Antonio Basile
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Da Montecalvo Irpino a Pechino
Montecalvo Irpino AV – 06 aprile 2005 – Da Montecalvo Irpino a Pechino: il passo lo compie “Fate e Streghe”, società nata con gli incentivi per l’imprenditorialità femminile (legge 215/92) per la promozione dei prodotti enogastronomici irpini, e approdata in Cina, per la seconda volta, con un progetto destinato a consolidare la presenza di marchi e lo stile di vita italiano presso i “nuovi ricchi” di Pechino.
“La nostra azienda — spiega Teresa De Cillis — non si limita alla semplice promozione dei prodotti enogastronomici, ma abbraccia tutti quei settori che oggi la Cina ci invidia: vale a dire moda, sport, turismo”.Redazione