Cronaca

  • Cronaca

    Consigliere provinciale ferito mentre lavorava nei campi

    Redazione

    [Ed. 20/11/2009] Montecalvo Irpino AV – E’ stato investito dal motozappa che stava utilizzando per arare il terreno. L’incidente è avvenuto nei campi a Montecalvo Irpino. Ne ha fatto le spese Giuseppe Stiscia, consigliere provinciale del Pdl e amministratore comunale a Montecalvo. Solo per un caso si è evitata la tragedia: l’avvocato Stiscia ha riportato diverse ferite e la frattura della gamba e della clavicola. Soccorso da un’ambulanza del 118 è stato trasportato d’urgenza presso l’ospedale Rummo di Benevento. Il consigliere provinciale non è in pericolo di vita, ma le sue condizioni sono comunque serie. E’ stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. In ospedale a Benevento è giunto – subito dopo aver appreso la notizia – anche il presidente della provincia Cosimo Sibilia. [Nativo]

  • Commiati,  Persone

    La scomparsa del Dott.Mario Fiore

    Redazione

    Si è spento ieri, 27 agosto 2012, all’età di 81 anni Mario Fiore, noto farmacista avellinese, che per diverse legislature negli anni d’oro della Democrazia Cristiana è stato anche consigliere provinciale. Persona molto stimata e amata ad Avellino e in provincia dove ha operato per tantissimi anni, lascia la moglie Maria Cifarelli, i figli Grazia, Aldo e Franco. Al loro dolore si associa quello del genero Leonardo Tammaro, la nuora Fiorella Pomidoro, gli adorati nipoti Mario, Chiara, Mario, Laura e Francesco, il fratello Vito, la sorella Pina, e gli altri parenti. I funerali si terranno questa mattina alle 11 nella chiesa di Maria SS. assunta in cielo a Torrette di Mercogliano. La salma sarà tumulata nel cimitero di Corato in provincia di Bari. Da lì partì alla volta dell’Irpinia per aprire la farmacia a Montecalvo. Poi si spostò ad Avellino dove la farmacia nei pressi del Castello gli fu distrutta dal terremoto.

  • I confinati,  Persone

    Rosario Antonio Smorto

    Mario Aucelli

    Chi era Antonio Smorto, morto a 98 anni, nel 2007, a Castel d’Azzano (VR)?
    Era nato in Calabria, a Bagaladi (RC), il 10maggio 1909, da una famiglia numerosa dieci figli.
    Agli inizi del 1900, per le precarie condizioni economiche, tutti i congiunti emigrarono prima al Nord e poi in Francia, a Tolone.
    In Francia Antonio Smorto aderì, nel 1932, al PC francese. Fu arrestato, nel 1941, dall’OVRA e internato nel campo di concentramento di Yemet d’Ariege, nei pressi dei Pirenei. Si trovò in compagnia di Luigi Longo, Pietro Valiani, Giuliano Pajetta, fratello del più noto Giancarlo, Carlo Montagnana, che lo guidarono alla formazione politica. Scampò al Tribunale Speciale le cui sentenze furono tutte di morte. Ritornando clandestino in Italia per ordine del PCI, fu arrestato e rinchiuso, prima nel carcere di Mentone, in Francia, e poi in quello di Reggio Calabria. Successivamente fu inviato alla Questura di Avellino, che lo destinò al contino a Montecalvo, dove, per la presenza di uno sparuto gruppo di fanatici Fascisti, non fu facile inserirsi nel sociale: ogni giorno bisognava firmare, in Comune, il registro di presenza. Dopo la Liberazione, Antonio Smorto fece opera dl proselitismo al suo ideale e,già alle amministrative del 1946 ottenne risultati ottimi facendo eleggere a Sindaco un esponente social-comunista:
    Pietro Cristino.
    A Montecalvo si sposò. La prescelta fu Vincenzina La Vigna, (morta nel 1993) allora dirigente dell’Azione Cattolica femminile. Istituì in paese la Camera del Lavoro, nei locali del Municipio, sotto i portici fu chiamato poi alla segreteria provinciale della Camera del Lavoro ed entrò nel Comitato federale provinciale del PCI. Dal 1949 al 1952 si trasferì in Cecoslovacchia, a Klasterec, dove nel 1950 nacque il suo unico figlio, Ivan. Ritornò poi, per qualche annoa Montecalvo da dove, nel 1957, si trasferì definitivamente ad AvellinoSuccessivamente fu inviato dal partito, nel 1979, nel Veneto, a Castel d’Azzano (VR), dove fino al 1993, si è occupato di pensionati. Ad Avellino era io intimità con Antonio Bassolino, allora dirigente della Federazione provinciale del PCI. Di questa amicizia profonda si onora e ricorda che, proprio per questa sua continua e proficua collaborazione con il futuro Governatore della Campania, fu ospite privilegiato, con la moglie Vincenzina, al matrimonio del parlamentare campano. (CfrAngelo Siciliano: “Intervista ad Antonio Smorto, ragazzo di 96 anni, ecc.” sull Corriere, quotidiano di Avellino, diretto da Gianni Festa).

  • Ambiente,  Cronaca

    L’isola ecologica

    Francesco Cardinale

    [Edito 09/09/2002] Montecalvo Irpino AV – Dopo una intensa campagna a favore della raccolta differenziata, il comune mette a disposizione dei cittadini uno spazio ecologico per la raccolta dei rifiuti riciclabili.
    Da qualche settimana sono apparsi dei manifesti che annunciano l’apertura dell’isola ecologica istituita. L’area in questione è in C/da Creta. Per essere più precisi, si trova sulla via per Corsano, pochi metri prima della Cappella, sulla destra, procedendo da Montecalvo.
    Ma cos’è un’isola ecologica?
    L’isola ecologica è un’area attrezzata dove tutti i cittadini, ma anche le piccole attività commerciali, possono accedere per depositare i rifiuti differenziati. Sono destinate all’isola quelle frazioni di rifiuto che non vengono raccolte tramite contenitori stradali.
    Sono depositabili a titolo gratuito e in modo separato: sfalci di potatura, carta, metalli, vetri, plastica, legno, oli, stracci, mobili, elettrodomestici, televisori, computer, pile, batterie, lampade fluorescenti, ingombanti non riciclabili. [Nativo]

  • Cronaca

    Lavori in corso presso il Campo Sportivo

    Montecalvo Irpino AV – È in corso l’intervento per il rifacimento del terreno di gioco presso il campo di calcio “L. Cucchi” in località San Pietro, con l’installazione di un nuovo manto erboso costituito da erba sintetica, e contemporaneamente, si stanno adeguando gli spogliatoi secondo le normative vigenti.

    [Download│Vedi Delibera]

    Redazione

  • Cronaca

    L’edificio di Largo Croce

    [Ed. 07/04/2022] Montecalvo Irpino AV – L’edificio di Largo Croce nato inizialmente per essere la nuova Casa Comunale,  potrebbe essere destinato a una struttura ospedaliera. È stato siglato un protocollo di intesa con l’ASL e aderito alla misura di finanziamento per trasformare l’edificio, abbandonato da anni, in Casa/Ospedale  che Montecalvo non ha mai avuto e che sarà un punto di svolta per la  nostra comunità.

    [Crediti│Testo - Montecalvo Irpino / Comune Europeo]

    Redazione

  • Cronaca,  Politica

    Le scelte difficili (da condividere)

    Carlo Pzzillo

    Case sul versante di Viale Europa, già “Ditta Salice”

    [Ed 12/06/2008] L’amministrazione comunale di Montecalvo Irpino ha deciso, per far fronte ad una gravissima crisi finanziaria, di procedere alla vendita di alcuni fabbricati per civile abitazione di proprietà comunale. Tali unità abitative, costruite con finanziamenti regionali, hanno risanato un quartiere- “Ditta Salice” o meglio San Pietro- del nostro paese dove dal terremoto del 1930 erano insediate le cosiddette “casette asismiche”.
    In quella specie di abitazioni sono vissute generazioni di Montecalvesi, si sono formati nuclei familiari che, in carenza di case e con scarse possibilità economiche, hanno trovato il loro primo tetto. Gran parte di queste persone, per lo più anziane e con alle spalle decenni di vita in abitazioni fatiscenti, da poco più di 4 anni avevano potute trovare una sistemazione decente, in una abitazione degna di tale nome.
    Ma il sogno è già finito? Questi nostri amministratori, per porre rimedio ad un modo scellerato di amministrare che ha prodotto una montagna di debiti , di cui allo stato non si può neanche quantificarne con precisione l’entità, decide di procedere alla vendita con un’asta a pubblico incanto.

  • Canti popolari di tradizione orale,  Cultura,  Cultura orale,  Persone

    I canti tradizionali di Annunziata De Furia

    Angelo Siciliano

    [Ed. 02/01/2012] Trento – Gli amici di Montecalvo Irpino (Av), Franco Cardinale e Antonio Cardillo, hanno registrato con videocamera, nei giorni di fine 2011, quella che si può definire una “compilation”, anche se improvvisata, con Annunziaza De Furia. Annunziata ha una voce straordinaria, chiara, forte e arcaica, di una violenza rimbombante, degna delle migliori voci della protesta femminile.
    Riassume in sé le violenze sociali subite dalla classe subalterna e, da donna, prima come figlia e poi come moglie nel patriarcato contadino, e le esterna con piglio volitivo e rabbioso, che non possono non destare meraviglia in quest’epoca sdolcinata e consumistica. E quelle parole, che, in alcuni canti, sono le “volgarità” che nessuno in paese avrebbe cantato o canterebbe, qui vanno accettate, perché sono specchio ed evidenza di violenze per lungo tempo subite e sottaciute.
    Questa è la scheda che preparai per lei, tra la mia ventina di informatori del paese, dopo le registrazioni che feci con lei nell’estate 2006: Annunziata De Furia (Falòva), contadina, nata a Montecalvo nel 1932; registrati alcuni canti in duetto con la sua comare Francesca Albarella, contadina nata nel 1931. Un canto, “Lèviti veli e fiori”, l’invito alla sposa a spogliarsi, è lo stesso che registrò a Montecalvo nel 1954 o 1955 l’americano Alan Lomax, poi archiviato presso l’Accademia di S. Cecilia a Roma.
    In una trasmissione di Rai 1 “La vita in diretta” del 2000, che si occupò del serial killer montecalvese, che aveva ammazzato due donne anziane del paese, l’inviato, il giornalista Geo Gnocchetti, intervistò Annunziata, che mostrò la sua arma di difesa, una roncola (pitatùru), contro il potenziale serial killer qualora si fosse presentato a casa sua, e la chiamò “Nonna Rambo”. Il serial killer, tale Lécca-lécca, che era stato arrestato dopo il primo omicidio e assolto, fu catturato dopo il secondo omicidio e condannato. Registrati in tot. 28 canti – di cui 1 pettegolo, 7 sacri, alcuni d’amore, alcune ballate, 2 militari. [Nativo]

    La strada nel bosco – Annunziata De Furia
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  • Beni,  Beni culturali,  Cronaca

    Il Crocifisso scomparso dal Museo Parrocchiale di Montecalvo

    LETTERA APERTA A S. E. FELICE ACCROCCA ARCIVESCOVO METROPOLITA DI BENEVENTO

    Franco Aramini

    [Ed. 09/03/2021] Eccellenza reverendissima, non Le nascondo l’imbarazzo nel rivolgermi a Lei nella pubblica modalità di una lettera aperta che vuole diffondere fatti e situazioni, a dir poco incresciosi, che nel corso degli ultimi mesi hanno travolto la comunità parrocchiale di S. Pompilio Maria Pirrotti in Montecalvo Irpino, e non solo.
    Non ce ne sarebbe stato bisogno, se la Sua paterna attenzione fosse stata più visibilmente presente, sia per dissipare dubbi, sia per lenire ferite.
    Non dubito delle Sue premurose curiali attenzioni che a seguito delle ancora misteriose dimissioni del parroco don Lorenzo Di Chiara si sono concretizzate con la nomina a vicario parrocchiale del Suo vicario generale.
    E’ vero che questa Sua decisione ha, in qualche modo, sopperito ad un’assenza che, diversamente, sarebbe stata, o quantomeno apparsa, totale, ma è anche vero che, a tutt’oggi, alcuna risposta è venuta alle inquietanti domande che da quasi un anno, ormai, la nostra ferita e dispersa comunità si sta ponendo:
    – la donazione di cinquantamila euro da parte di una benefattrice montecalvese per la ricostruzione del campanile più rappresentativo della nostra storia non solo religiosa: dov’è finita la gran parte di questi soldi, che come da comunicazione del Suo vicario non è più nel bilancio parrocchiale; e del campanile nemmeno l’ombra? Darà disposizioni, come dal Suo vicario promesso in un’informale riunione di ex collaboratori della parrocchia, per risarcire in qualche modo la nostra comunità?
    – farà alla nostra comunità chiarezza sugli arcani movimenti bancari effettuati sul conto della parrocchia, con particolare riferimento all’enigmatica uscita di seimila euro, già segnalati con un esposto alle autorità competenti?
    E la stessa chiarezza sarà fatta sulle altalenanti movimentazioni bancarie della Fondazione Rosa Cristini effettuate in assenza della prevista e obbligatoria autorizzazione del consiglio di amministrazione? irregolarità di cui dette comunicazione il delegato arcivescovile per il patrimonio nella stessa informale riunione?
    In merito al secondo caso ha provveduto, la Sua curia, a segnalare la cosa alle autorità giudiziarie?
    – verrà a ricordarci che la vera fede supera le popolari manifestazioni devozionali, comunque nei secoli generose di ori votivi la cui sparizione meriterebbe, in ogni caso, ferma e pubblica condanna?
    E come mai, a tal proposito, il Suo vicario non ha denunciato, né agli organi di polizia né alla pubblica opinione, la raccapricciante sostituzione con plastica del preziosissimo crocifisso d’oro (circa due kg), dono a S. Pompilio di quella popolare devozione, visto che la foto attestante l’avvenuta scempiaggine risale a oltre sei mesi prima della denuncia esposta dall’attuale parroco?
    – Le ha riferito, il Suo vicario, che nel corso dell’informale riunione di cui agli esposti precedenti un nostro parrocchiano collaboratore testimoniò pubblicamente di aver appreso dell’assenza dell’oro votivo della statua lignea dell’Abbondanza direttamente da chi lo aveva sottratto? E se sì, ha chiesto conto a costui di dove l’avrebbe custodito e dove tutt’ora si troverebbe? E ancora: hanno informato le forze investigative, Lei o il Suo vicario, di cotanta preziosa testimonianza?

  • Cronaca,  Sport

    Il nuovo campo di Padel

    Montecalvo Irpino AV – Manca davvero poco per vedere completato il nuovo campo da Padel in costruzione in via Padre Marciano Ciccarelli, adiacente al campo di calcetto. Si tratta di uno sport che, negli ultimi anni, ha suscitato un interesse sempre più crescente, appassionando persone di tutte le età. Il Padel, di derivazione tennistica, nato per pura casualità in Messico nei primi anni sessanta del 1900, si pratica con una particolare racchetta dal piatto rigido, da cui deriva il nome Padel = Padella.