[Ed 14/04/2008] Si chiama Rosina ed ha circa tre anni ed è diventata la mascotte di un’intera contrada. Ormai tra le Cesine ed il Frascino non si parla che di lei e tutti fanno a gara per dare un contributo alla sua adozione. I cittadini le fanno visita e qualcuno porta anche qualche dono. Rosina è un asinella pezzata che il prossimo anno correrà il Palio delle Contrade di Montecalvo e difenderà i colori della contrada Cesine. Le famiglie della zona si sono auto tassate di venti euro e l’hanno acquistata. Oggi Rosina è ospite nelle stalle di Nicola Serafino dove si prepara per la gara. Adesso si è alla ricerca di un fantino e si sta cercando una forma per finanziare i suoi alimenti. Potrebbe esserci un’ulteriore sottoscrizione nella contrada, ma sono già in molti quelli che stanno portando delle derrate alimentari per l’asinella. La zona infatti è a prevalenza agricola. Mancano diversi mesi al palio estivo ma già si lavora intensamente. Anche altre contrade di Montecalvo si stanno organizzando per adottare un asinello da far correre nel palio. L’idea è venuto al vulcanico assessore alle attività produttive ed alla promozione di Montecalvo:”L’asino è una figura che è sempre esistita nella tradizione del nostro comune – dice Nicola Serafino -ognuno di noi ricorda nella sua fanciullezza un asino. Allora ho pensato che sarebbe stato bello anche per creare unità tra gli abitanti della stessa zona adottarne uno.” Il palio è una manifestazione organizzata dalla Pro Loco Montecalvo che l’anno scorso è stata realizzata per la prima volta ma che ha riscosso un ottimo successo di pubblico. [Nativo]
[Ed. 07/07/2008] Montecalvo Irpino AV – Quantomeno strano che un simpatico asino diventasse oggetto di polemica tra il parroco ed un’intera contrada.
Il buon vecchio asinello, che trova spazio ed onore anche nelle più alte “cronache” cristiane, ultimamente attraversa tempi difficili.
Fino a 50 anni fa era un ottimo e diffuso mezzo di trasporto, oggi con l’arrivo dei mezzi meccanici, rischia addirittura l’estinzione.
Grazie al palio delle contrade, a Montecalvo, è scoppiata una sorta di gara di solidarietà: i diversi rioni del paese stanno adottando un asino da far correre.
Asini che, una volta avviata la riproduzione, possono ritrovare una funzione nelle escursioni turistiche lungo i sentieri del Tratturo e ritornare ad essere coprotagonisti dell’economia locale.
Come dire: il recupero di una tradizione rivista in chiave moderna.
Ma sembra che non tutti siano d’accordo.
Una contrada, precisamente quella delle Cesine, quando ha chiesto di far benedire l’animale, si è trovata di fronte al diniego assoluto del parroco che dell’episodio, addirittura ne ha fatto oggetto di predica durante la messa.
Insomma niente benedizione per la povera Rosina, colpevole di essere un’asina e per giunta delle Cesine!.
Sembra che il rappresentante della contrada, Nicola Serafino, abbia chiesto al parroco di poter benedire l’animale durante una festa organizzata nella contrada, utilizzando però la parola “battezzare” invece che “benedire”.
A quel punto è scoppiato il finimondo. «Io ho solo chiesto di benedire un asino, non in chiesa ma nel giardino di casa mia – commenta Nicola Serafino, che specifica di parlare a nome di semplice cittadino e non di assessore al Comune – Chiedere la benedizione di un asino la trovo una cosa naturale, invece mi sono ritrovato ad essere oggetto di una predica in chiesa. Evidentemente, in questo mondo, dominato dal denaro, ho sbagliato a chiedere la benedizione per un povero ed umile animale.
Sono sicuro che se si fosse trattato della benedizione ad una Ferrari, invece si sarebbero precipitati in molti».
Non c’è che dire: tempi difficili per i poveri asinelli e pensare che hanno scaldato Gesù nella fredda notte della sua nascita. Intanto Rosina pensa al riscatto durante il palio, ma “Zì Nicola” del Piano non ha nessuna intenzione di mollare lo scettro conquistato l’anno scorso. [Nativo]
[24/06/2008] Montecalvo Irpino AV – Il 13/14/15-07-2008, giorni nei quali a Campi Salentina si festeggia il nostro San Pompilio Maria Pirrotti, è stato organizzato un pellegrinaggio in bicicletta che porterà i partecipanti da Montecalvo Irpino a Campi Salentina dove si uniranno con gli altri pellegrini che giungeranno in autobus. La partenza del mini-tour è fissata per il giorno 13 luglio alle ore 17,00. Dopo varie tappe attraverso la terra pugliese si giungerà all’arrivo il giorno 15 luglio alle ore 10,20. Tra i promotori dell’iniziativa il vulcanico assessore alle attività produttive ed alla promozione di Montecalvo, Nicola Serafino, che è stato l’ispiratore principe di questa manifestazione. A tutti i partecipanti un cordialissimo in “bocca al lupo” dalla redazione di www.irpino.it. [Nativo]
Poema contadino ottocentesco in dialetto irpino di Montecalvo Irpino (AV) di 107 quartine – Storia d’un ritrovamento – Trascritto e tradotto da Angelo Siciliano
Mariantonia Fioravanti,
[Ed. 00/00/0000] Nel 1987 iniziavo a recuperare e scrivere la cultura orale del mio paese natale, Montecalvo Irpino. Ritenevo di poter risolvere l’operazione circoscrivendo la ricerca all’aspetto esclusivamente letterario di quanto gli antenati, per secoli, avevano ripreso dalla cultura ufficiale, prodotto o rielaborato autonomamente e sedimentato. In sostanza presumevo che tutta la questione si potesse risolvere semplicemente trascrivendo i cunti, i detti, le filastrocche, le maledizioni ecc.. Non trascorreva molto tempo, però, e m’accorgevo che la trascrizione in dialetto locale del materiale summenzionato, seppure fedele e con traduzione a fronte, non solo risultava riduttiva, rispetto ad un patrimonio orale che cominciavo ad intuire vasto e straordinario, ma non rendeva giustizia alla storia della gente che quegli strumenti di comunicazione arcaica aveva adoperato quotidianamente, e che cambiamenti epocali, già in atto da tempo nella società nazionale, stavano per cancellare per sempre. Diventavano fondamentali, quindi, una raccolta a più ampio raggio di tutto il materiale reperibile sul territorio, prima che scomparisse la generazione d’anziani che ne era portatrice, e l’introduzione di una visione antropologica di tutto l’insieme.Rivolgevo allora la mia attenzione anche ai canti, di cui echeggiavano i campi, durante i faticosi lavori agricoli, e gli antri delle case nei freddi e fumosi mesi invernali. Non essendo io un etno-musicologo, dovevo limitare il raggio d’azione alla registrazione, trascrizione, traduzione, annotazione dei testi e alla classificazione per tipo dei tanti canti raccolti. La trascrizione delle note musicali delle melodie avrei dovuto affidarla in seguito a qualche volenteroso specialista del settore.Dal 1988 si era venuta insinuando in me la convinzione, che anche nella tradizione orale montecalvese potesse esservi traccia di qualche poema epico, ascoltato e appreso dai compaesani dalla viva voce dei cantastorie che, nei secoli passati, girovagavano per i paesi in occasione di fiere e feste, più raramente nei mercati settimanali. Da testimonianze raccolte, a Montecalvo i cantastorie erano passati sicuramente sino agli anni Trenta del ventesimo secolo.Nel 1989, Domenico Iorillo, 1910-1991, noto in paese come zi’ Mingu Trancucciéddru, grande cantatore durante la trebbiatura del grano, nonostante gli acciacchi dell’età, nel fisico e nella voce, mi cantava tra diversi canti un frammento che, a un riscontro posteriore di qualche anno, sarebbe risultato far parte del poema da me agognato. Il 12 aprile 1990 la mia ostinazione era premiata. Avevo finalmente trovato quel che cercavo, anche se niente m’avesse fatto presagire che vi fosse. Felice Cristino, conosciuto come Filici Pannucciéddru, contadino, classe 1921, mi cantava la metà del poema Angelica di 107 quartine. Me n’affidava anche il testo, fotocopiato da un quadernetto di quattordici pagine, ricevuto in prestito in cambio di due polli, su cui una sua cognata, Mariantonia Fioravanti, classe 1928, anche lei contadina, l’aveva trascritto nel 1949, sotto dettatura di suo nonno, contadino e pastore analfabeta, Giuseppe Fioravanti, 1874-1970. Costui godeva fama di gran cantore e asseriva d’avere inventato lui stesso il poema, ispirandosi alla trama di un romanzo del ‘700 che, per quanto io abbia finora ricercato, non sono riuscito a riscontrare presso alcuna biblioteca. In seguito iniziavo la trascrizione, traduzione e interpretazione del testo nel tentativo di collocarlo idealmente nella tradizione popolare. [Nativo]
[Edito 00/00/0000] Montecalvo Irpino AV – A pochi giorni dall’inizio del mese di Agosto, ancora non è stato ufficializzato il calendario delle tradizionali manifestazioni che si svolgono da anni in questo periodo.
Dopo il rinnovo dell’amministrazione comunale si cerca anche di rinnovare il programma della famosissima “Estate Montecalvese”.
Il neo assessore al commercio-turismo-promozione e sviluppo, Serafino Nicola, insieme al presidente della Pro-Loco, Aramini Franco e al sindaco facente funzioni, Iorio Gianni, stanno studiando nuove soluzioni per concertare un progetto ricreativo nel segno della tradizione e del rinnovamento.
Non poche, sono al momento le difficoltà che si presentano agli organizzatori, quali ad esempio quelle di tipo economico.
Ma non è tutto poi così nero. Infatti negli anni, alcuni appuntamenti fissi, organizzati da gruppi indipendenti dalla Pro-loco, sono stati già riconfermati.
Ad esempio è già tutto pronto per il consueto appuntamento con la “festa degli emigranti”, organizzata presso l’oasi “Maria Immacolata” da P. Filippo Lucarelli e che si dovrebbe svolgere nei primi giorni di Agosto.
Ci sarà il 13 Agosto,e i giovani della Malvizza sono già al lavoro, la tradizionale festa presso il santuario “Regina della Pace” fondato e realizzato da P.Lorenzo Mastrocinque,a seguire riconfermata oggi più che mai la “Sagra del pomodoro e dell’agnello” in contrada Corsano, zona di appartenenza del nuovo sindaco Di Rubbo.
Non ci sono problemi per l’appuntamento tradizionale della “Sagra dei cicatielli” il 15 di Agosto, in piazzetta.
Ha iniziato il suo lavoro anche il comitato festa S.Pompilio per i festeggiamenti del nostro santo locale prevista per il 20-21 Agosto.
Come si può facilmente intuire dal 1° al 21 Agosto, poche sono le caselle rimaste libere e da riempire per una “Estate Montecalvese” sempre più intensa e all’insegna della valorizzazione della accoglienza e della gastronomia locale. [Nativo]
[Ed. 00/00/0000] Montecalvo Irpino AV – Una vetrina per promuovere le aziende campane. Vuole essere anche questo “Pianeta Donna”, rassegna di scena a Capri che vedrà protagonista anche l’Irpinia. Il 30 luglio e 31 luglio a Montecalvo saranno selezionate, infatti, le aziende del territorio che parteciperanno a “Capri Orodonna” in programma il 3 e 4 ottobre. Montecalvo e il made in irpinia pronti, dunque, a raggiungere Capri.
Nell’isola azzurra sbarcheranno per il prestigioso evento dieci imprenditrici che si sono distinte a livello nazionale e che si preparano a ricevere l’ambito premio messo in palio per l’occasione. Per l’Irpinia, quindi, la possibilità di rivestire un ruolo di primo piano nel panorama culturale europeo. La manifestazione sarà presentata venerdì 23 luglio nel corso di un incontro in programma nella sala Grasso della provincia di Avellino. Alla conferenza stampa saranno presenti il presidente della provincia Alberta de Simone, l’assessore provinciale alla cultura, Elena Iaverone, il sindaco di Montecalvo, Giancarlo Di Rubbo, l’assessore al turismo di Montecalvo, Nicola Serafino e il vicesindaco e l’assessore alla cultura del centro irpino.
Non mancheranno le rappresentanti dell’associazione “Fate e Streghe”, Teresa De Cillis e Elena Bonavolontà, l’avvocato Franco Campana, presidente di Europa 2000” e il direttore della Coldiretti di Avellino, Antonio Colombo. Un’iniziativa, quella di Pianeta Donna, nata da un’idea dell’associazione culturale “Europa 2000” presieduta dall’avvocato Franco Campana in collaborazione con “Fate e streghe”, impegnata da tempo nella promozione dei colori e sapori della Campania. [Nativo]
Montecalvo Irpino AV – Dopo la bella prova di sabato contro l’Antonio Tedino di Foglianise, con il risultato di 3-1 per il Comprensorio, la squadra di Mister Parzanese sta cominciando ad assimilare gli schemi del nuovo sistema di gioco. Il presidente Antonio Testi e il D.S. Andrea Manzelli stanno allestendo un’ottima squadra, e senza presunzione puntano ai playoff. Sabato 28 ottobre, a Casalbore, il Comprensorio ospiterà la squadra di Molinara.
Nella foto appena sotto, il nuovo acquisto, Adil Haida
SPORTING SERINO: Di Palma, Grillo, Cavezza (20’st Scarano), Barone (34°st Foglia), Petruzzi, De Stefano, Coppola, Russo (18’st Vecchione), Zottoli, Salomone, Stanco. A disp.: Guarnieri, Montella, Festa, Filarmonico.
MONTECALVO: Nardone I., Falcone, Saracino (45’st Fierro), Varricchio, Acquaviva, Cocca, Giallonardo, Perrino, Fioriello, Kazazi (20’st Santosuosso), Lo Prete. A disp.: Nardone D., Sorrentino, Tedesco. All.: Parzanese.
RETI: 35’st Stanco (S).
[23/10/2004] Montecalvo Irpino AV – Trasferta negativa del Montecalvo a Serino. La squadra allenata da mister Parzanese, butta al vento una occasione utile che avrebbe proiettato la squadra nelle zone alte della classifica del girone C, del campionato regionale di Promozione. La partita si presenta molto equilibrata con occasioni da una parte e dall’altra e si sbocca solo al 35° del secondo tempo quando i padroni vanno in gol con l’attaccante Stanco. Serve a poco il foorcing finale dei montecalvesi . Al fischio finale il risultato resta ancorato sull’ 1 – 0 per i padroni di casa del Serino. [Nativo]
[Ed. 00/00/0000] Montecalvo è capoluogo di Circondario di 3°. Classe, ed è il più prossimo ad Ariano capo distretto e sede vescovile, da dove dista solo quattro miglia. E distante da Napoli, per la via di Benevento, 40 miglia; da Benevento 12, da Avellino capo luogo della provincia miglia 22. La popolazione ascende a 5180 individui. Il punto più vicino della strada consolare, è quel tratto che rasenta Ariano.
Aspetto di Montecalvo
L’abitato di questo Comune abbraccia la parte nord-ovest di un eminente colle, ne sormonta il dosso e declina nella parte sud-ovest. Sicchè una parte dei paese è visibile a que’ Comuni che gli stanno di contro da settentrione; e l’altra parte a quei che verso il sud sono situati. La casa ex feudale posta a cavaliere sull’alto del colle, guarda dalle opposte affacciate ambe le ale del paese, rammentando ancora con le sue negre sdrucite mura il dominio esercitato su quella popolazione da’signori che quelle or derelitte pareti abitarono,ed è visibile,con una chiesa che l’è dappresso, e con molte altre abitazioni che più le sono vicine, a’paesi delle opposte parti. Verso mezzogiorno 1’ orizzonte finisce in Ariano e nelle sue circostanti montagne, che hanno una elevatezza maggiore di Montecalvo. Verso sud-ovest, la vista si disperde, raggiungendo le distanze fìno ai monti di Terra di Lavoro. Da nord-ovest, gli sono di prospetto il Comune di Casalbore appartenente al Circondano, e quello di Buonalbergo che fa parte del Circondano di Paduli. Volgendosi poi al nord-est, si distinguono paesi e confini delle provincie di Capitanata, e Campobasso. L’ orizzonte è molto esteso, ed offre una svariata veduta. Monti, colline, pianure, valli disseminate di case rurali, che masserie si addimandano, particolarmente dalla parte del sud-est e nord-est, offrono allo sguardo una vitale coltivazione ne’campi, ne’ quali monotomia e sterilità sono stranieri.
[Ed. 19/08/2005] A baluardo di un millenario, felice e non casuale connubio tra il Sacro e il Faceto, troviamo la Chiesa del Carmine e l’Olmo, quasi a simboleggiare la instaurata pace tra l’uomo e Dio e tra l’uomo e la natura.
Cinquant’anni fa, si abbatté, il maestoso olmo, che solo l’animo sensibile e nostalgico di un nostro emigrato (Placido A. De Furia) poteva ricordare con versi di un sì sublime ardente rispetto.
[01]Aveva più di mille anni il nostro amico,lo avevano piantato i Longobardi (che consideravano l’Olmo un albero sacro, ben rappresentativo della loro forza e fierezza d’animo), vicino a quella Chiesa che per loro volontà si chiamerà di San Sebastiano e solo molto tempo dopo del Carmine.
I Longobardi (longa-barda) (barda: grande ascia da combattimento, tipica di queste genti) erano degli svedesoni forti, rozzi e ignoranti, requisiti indispensabili per la conquista di una Italia decadente e lasciva.
Ariani convertiti al Cattolicesimo,più che essere usati dalla religione,ne furono abili fruitori e sebbene temessero il Demonio,adoravano la Vipera.