Politica
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Le scelte difficili (da condividere)
Carlo Pzzillo
[Ed 12/06/2008] L’amministrazione comunale di Montecalvo Irpino ha deciso, per far fronte ad una gravissima crisi finanziaria, di procedere alla vendita di alcuni fabbricati per civile abitazione di proprietà comunale. Tali unità abitative, costruite con finanziamenti regionali, hanno risanato un quartiere- “Ditta Salice” o meglio San Pietro- del nostro paese dove dal terremoto del 1930 erano insediate le cosiddette “casette asismiche”.
In quella specie di abitazioni sono vissute generazioni di Montecalvesi, si sono formati nuclei familiari che, in carenza di case e con scarse possibilità economiche, hanno trovato il loro primo tetto. Gran parte di queste persone, per lo più anziane e con alle spalle decenni di vita in abitazioni fatiscenti, da poco più di 4 anni avevano potute trovare una sistemazione decente, in una abitazione degna di tale nome.
Ma il sogno è già finito? Questi nostri amministratori, per porre rimedio ad un modo scellerato di amministrare che ha prodotto una montagna di debiti , di cui allo stato non si può neanche quantificarne con precisione l’entità, decide di procedere alla vendita con un’asta a pubblico incanto. -
Lettera aperta del Consigliere Comunale Avv. De Cillis
[Ed. 14/06/2008] Lo slogan veltroniano del “si può fare” sembra abbia coinvolto a tal punto il popolo dei democratici da indurlo a riconsiderare in termini di relatività le distanze siderali che nell‘ultimo quadriennio hanno contraddistinto le posizioni delle forze rappresentate in Consiglio comunale.
Ciò avviene, paradossalmente, nel momento in cui il solco tra maggioranza ed opposizione si manifesta in tutta la sua più profonda invalicabilità nell’ora in cui si impone come non mai l’esigenza di chiarezza e verità. Scimmiottando gli slogans della politica nazionale, mi verrebbe da rivolgermi ai Montecalvesi per dir loro “risollevati Montecalvo” ma so bene che non è di slogans che abbiamo bisogno.
E’ giunto il momento, per tutti, di assumersi le responsabilità e la soluzione non può essere “l’inciucio “.
La scellerata conduzione amministrativa comincia a dare i suoi primi, nefasti effetti, e già all’orizzonte si intravede, per i cittadini, un futuro di lacrime e sangue.
Le casse comunali, per troppo tempo assaltate da una gestione incompetente e clientelare, sono praticamente vuote. Chi ha sbagliato, probabilmente, pagherà di persona, ma il Paese ha bisogno di essere amministrato, governato, guidato, salvato.
Ciò non può avvenire puramente e semplicemente allargando la maggioranza, perché si finirebbe solo per coprire vecchie e nuove magagne, con l’aggravante di privare il Paese di un ‘opposizione che, fino a prova contrario, ha dimostrato di saper svolgere con puntualità, competenza e passione il suo ruolo. -
Intesa con la Regione per lasciare la zona rossa
[26/01/2008] Montecalvo Irpino AV – Che fine devono fare le centinaia di famiglie che vivono pericolosamente alle falde del Vesuvio?
Una mano gliela offre la Valle Ufita: i sindaci di otto comuni ( Ariano, Casalbore,Greci, Montaguto, Montecalvo, Svignano, Villanova e Zungoli ) hanno presentato un progetto di accoglienza: Progetto approvato e finanziato dalla Regione Campania. L’ufficialità è arrivata ieri, 25 gennaio 2008: 290mila euro per ognuno degli otto comuni ufitani che partecipano all’iniziativa. Un totale di 2 milioni e 320mila euro che serviranno alle singole amministrazioni per acquisire recuperare o ristrutturare gli alloggi da mettere poi a disposizione delle famiglie napoletane. Degli otto comuni irpini quello capofila è Montecalvo da dove il sindaco Giancarlo Di Rubbo ha accolto con entusiasmo la notizia del sì della Regione: “E’ una nuova sfida che questa parte dell’irpinia non può perdere”.
Ci spiega proprio lui cosa significa questo progetto:
“La regione Campania ha decretato di assegnare agli otto comuni della Verde Irpinia ( Ariano, Casalbore,Greci, Montaguto, Montecalvo, Svignano, Villanova e Zungoli ) la somma di 290mila euro ciascuno per il recupero di alloggi acquisiti o da acquisire al patrimoni comunale e da mettere a disposizione dei cittadini provenienti dalle aree vesuviane a rischio vulcanico. Un risultato che premia la caparbietà dei sindaci irpini e del comune capofila Montecalvo Irpino, che ha saputo mantenere vivo l’interesse per un progetto condiviso e apprezzato dagli organismi regionali teso ad offrire una alternativa abitativa alle popolazioni residenti alle falde del Vesuvio con alloggi confacenti, infrastrutture a misura d’uomo e servizi con l’intento di fronteggiare l’impoverimento abitativo di alcuni Comuni irpini, creando anche nuove opportunità di sviluppo ( artigianale e commerciale). Al comune di Montecalvo la responsabilità di mettere in moto la macchina organizzativa utilizzando gli strumenti della moderna comunicazione e coordinando le iniziative. Prioritario impegno sarà il recupero degli alloggi e la presentazione ufficiale del progetto nei comuni Vesuviani per far comprendere i vantaggi e le offerte evidenziando la qualità della vita e la completezza dei servizi, presentando una realtà potenzialmente in evoluzione dove poter vivere e produrre. Un sito internet collegherà costantemente i comuni Vesuviani e irpini e già si stà pensando a renderlo funzionale per la promozione dei prodotti per le offerte di lavoro e per le attività culturali”. [Nativo]
[Credit│ottopagine.it]
Redazione
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Ricordando Giuseppe e Pietro Cristino nella terra del silenzio
Angelo Siciliano
[Ed. 00/00/0000] [N. 10/12/1991] Parlare di Giuseppe e Pietro Cristino, oggi, nell’epoca del crollo delle ideologie, dopo l’implosione dei regimi totalitari dell’Est europeo, ma anche di guerre sanguinose – basti pensare a quella del Golfo Persico e all’altra tra le nazioni dell’ex Iugoslavia – che sicuramente hanno trovato una concausa nel crollo del Muro di Berlino del 1989, che ha segnato la fine della guerra fredda e dei blocchi contrapposti, guidati dalla fine della seconda guerra mondiale rispettivamente da USA ed URSS, potrebbe anche significare andare ad indagare fatti, persone e vicende del Novecento, la cui storia, oltre che non sempre ripercorsa e chiarita adeguatamente e a sufficienza, ci appare distante anni luce. E proprio tale distanza consente che tanti personaggi di primo piano, che hanno fatto la storia civile e sociale del nostro paese, possano essere spesso posti in discussione per le scelte politiche fatte e per il loro operato nel secondo dopoguerra, in quanto hanno contribuito, seppure indirettamente, a quel sistema politico nazionale bloccato, rimasto senza alternativa. Si è parlato e si parla anche di democrazia incompiuta. La realtà è che per più di quaranta anni ci hanno governato più o meno le stesse persone, realizzando – caso unico tra i paesi occidentali – una sorta di “dittatura” in democrazia, che ha determinato conseguenze assai gravi: invecchiamento e inefficienza delle Istituzioni pubbliche; alcuni fenomeni gravi di collusione tra politica e criminalità organizzata; intere regioni alla mercé di mafia, ‘ndrangheta o camorra che insanguinano il Sud sostituendosi allo Stato come se questo avesse rinunciato alle proprie funzioni; malcostume diffuso della pratica del pizzo e della bustarella per cui, sempre più spesso, la cronaca nera è ricca di casi di burocrati e amministratori locali divenuti essi stessi, in prima persona, i gestori del malaffare. È il “diritto negato” ad alimentare spesso faide tra i malavitosi e comportamenti omertosi anche tra i cittadini. I partiti politici si sono trasformati in qualcosa di diverso da ciò che erano originariamente: da strumenti di democrazia sono diventati organizzazioni di potere. Tuttavia pare che ora qualcosa cominci a cambiare e fasce non trascurabili della popolazione non sono più disposte a concedere la propria delega in bianco ai politici, portati sempre più ad anteporre gli interessi particolari, di pochi privilegiati, all’interesse generale della collettività. I problemi sono tanti. Da locali o nazionali che erano, sono divenuti di portata planetaria. Non sarà di certo la logica delle lobby, delle multinazionali e della propensione al consumismo a prospettare le soluzioni più eque o più giuste per la nostra società.
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“Caro” Comune!
Mario Corcetto
Montecalvo Irpino AV – “Caro” Comune!
Chi inquina paga, dice l’Europa. No, ribatte il comune di Montecalvo, pagano tutti. Anzi chi inquina di meno deve pagare di più! Un paradosso? Macché, una triste realtà.
Sia fatto 100 il costo della TARI. Per i non residenti il Comune di Montecalvo prevede un abbattimento del 20%, per cui chi non risiede paga 80. Sì, ma facciamo un po’ di calcoli. Un residente paga 100 ma usufruisce del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per 12 mesi (11 se uno se lo concede di vacanza). Dividendo il costo pieno (100) per 12 ne deriva un costo mensile di 8.34 (9.09 se va in vacanza per un mese). Un oriundo, invece, in un anno usufruirà del servizio per un mese, massimo due, con un costo mensile di 80 o 40, in proporzione molto di più (fino a 10 volte tanto).
Vecchie reminiscenze degli studi di diritto tributario riportano alla mente la circostanza che la tassa sia dovuta a fronte di un servizio fruito. Ha carattere commutativo, dicono quelli che sanno, poiché è il corrispettivo di una prestazione. Si dirà: ma anche la predisposizione di un servizio, di cui per fatti personali si gode per tempo limitato, ha un costo. E su questo si deve convenire. Non si può organizzare un servizio alla bisogna del singolo.
Tuttavia, da una verifica effettuata nei paesi limitrofi, tutti facenti capo ad Irpinia Ambiente per lo smaltimento dei rifiuti, è emersa la seguente situazione che rappresenta plasticamente la sproporzione di quanto sia addebitato agli oriundi montecalvesi per il costo del servizio, in relazione a quanto speso dai vicini
CALCOLO PER UNA SECONDA CASA DI 50 MQ (al netto del 5% dovuto alla provincia) Comune N. abitanti Utenti figurativi Costo fisso a mq Quota variabile Abbattimento Costo annuo in euro Differenza € Montecalvo Irpino 3336 2 0.73 323 20% 287 – Castel Baronia 1061 1 0.25 (già abbattuto) 61.59 (già abbattuto) 50% 74.09 – 212,91 Scampitella 1036 2 0.85 150 15% 163.62 – 123.38 Montaguto 417 1 0.24 45.57 – 57.57 – 229.43 Flumeri 2586 2 0.22 279 30% 203 – 84 Bonito 2216 1 0.77 52.74 30% 63.86 – 223,14 Dalla tabella comparativa risulta evidente che, rispetto agli altri comuni esaminati, l’amministrazione montecalvese NON ha:
– individuato, a fronte di costi che dovrebbero essere analoghi, forme di contenimento della spesa per i cittadini;
– adottato agevolazioni significative nei confronti dei non residenti.
Peraltro, tra i paesi esaminati Montecalvo è il più popoloso, circostanza che dovrebbe far realizzare le cosiddette economie di scala, con conseguente abbattimento dei costi.
A questo punto qualche considerazione si impone. Va ricordato, in primis, che i non residenti pagano l’IMU, per legge non applicata alla prima casa dei residenti. Questo tributo, sommato alla tassa in parola, colloca coloro che non hanno rappresentanza politica locale tra i contribuenti più generosi per le casse comunali.
La divisione pedissequa del costo tra i contribuenti, non richiede alcuna valutazione essendo un mero fatto ragionieristico. Mentre il più alto momento istituzionale di chi rappresenta ed amministra una comunità è la valutazione politica degli atti pensati, disposti e attuati: sia nella ricerca di soluzioni vantaggiose per tutti i cittadini, sia per un’equa ripartizione degli oneri, sia per il rispetto delle minoranze, soprattutto di quelle presenti ma non rappresentate politicamente. Sì, perché gli oriundi sono presenti. Fanno parte della comunità. Partecipano alle spese comunali. Concorrono alla manutenzione del patrimonio immobiliare. Alimentano l’economia del paese. Frequentano parenti ed amici che, loro sì, sono elettori!
Per quanto precede, io cittadino “diversamente presente”, auspico un deciso intervento per il contenimento degli oneri, evidentemente possibile non in ipotesi ma riscontrato attraverso l’indagine condotta. L’onere della ricerca di forme di risparmio lo vedo in capo agli attuali amministratori, che hanno ancora il tempo per un atto riparatorio e per lasciare una giusta eredità a chi gli succederà. E lo vedo in capo alle opposizioni che dovrebbero istituzionalmente farsi carico di raccogliere e far propria la voce delle minoranze ed esercitare la funzione di pungolo politico nei confronti di chi amministra.
Sono convinto che non sarà azione semplice. Che richiederà coraggioso impegno. Ma sono altrettanto convinto che sarà azione meritoria che gratificherà tutti, elettori e non. Chi ingaggerà questa “battaglia”, comunque vada, sarà ripagato lautamente dalla gratitudine dei montecalvesi vicini e lontani. Si fa politica pure per questo. O no!?
Un caro abbraccio a tutti.
Mario CORCETTO (mariocorcetto@tiscali.it)
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MENSA SCOLASTICA
[Edito 30/09/2004] Montecalvo Irpino AV – La presente lettera riservata del Consigliere De Cillis è stata inviata il 28 agosto c.a. al Sindaco, senza ricevere alcuna risposta, né di cortesia e né chiarificatrice. Di fronte al perdurante silenzio, l’Avv. De Cillis, a un mese dall’invio, ha ritenuto opportuno renderla pubblica.
“L’imminente inizio dell’anno scolastico pone la necessità di procedere all’appalto del servizio di mensa.
In data 6 giugno 2004, pubblicamente, nel corso di un comizio elettorale, denunciai come la cooperativa Multiservice a r.l., già titolare dell’appalto per l’anno scolastico 2003/04, avesse fatturato e riscosso somme eccedenti il servizio autenticamente fornito; complessivamente, alla detta cooperativa, fu pagato l’equivalente di oltre milleduecento pasti in più rispetto a quelli forniti per il servizio appaltato, con esborsi indebiti, per il comune, di alcune migliaiadi euro.
Devo presumere che, quantunque anche voi impegnato ai massimi livelli nella competizione elettorale, non abbiate avuto notizia della mia denunzia o che, circostanza certamente più grave, l’abbiate ignorata.
Con la presente , pertanto, vi informo ufficialmente di una tale inquietante vicenda e vi invito:
A) Ad accertare ogni responsabilità;
B) A disporre ogni utile iniziativa per il recupero, alle casse comunali, delle somme indebitamente corrisposte;
C) Di disporre la preventiva esclusione della cooperativa Multiservice a r.l. dalla gara di appalto per l’anno scolastico 2004/05.Resto a disposizione per ogni chiarimento dovesse necessitare ed in attesa di conoscere ogni vostra determinazione.”
[Credit│alternativapermontecalvo.it]
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Franco Aucelli
Franco Aucelli, nato a Montecalvo Irpino (Av), ha iniziato i suoi studi nel paese natale per completarli tra Benevento, Vasto e Napoli, avendo così la possibilità di ampliare le sue conoscenze e confrontarsi con diverse realtà.
Ben presto ha occasione di crescere e imparare dai padri del socialismo riformista, a livello locale dalle figure di Pietro Cristino (noto antifascista) e di Francescoantonio Panzone (sindaco socialista dal dopoguerra ai primi anni ‘60); a livello nazionale vede un riferimento nelle figure di Pietro Nenni e di Francesco De Martino, di Sandro Pertini, e in Riccardo Lombardi e da ultimo in Bettino Craxi.
Laureatosi in ingegneria civile alla Federico Il, decide di rimanere nel proprio paese per conoscere dal vivo i problemi delle nostre zone interne e cercare di risolverli per arrestare la fuga di braccia e di intelligenze Mentre inizia la sua attività di ingegnere edile insegna anche nelle scuole superiori della provincia di Avellino, Ben presto ha modo di dimostrare non solo dedizione alla propria attività professionale ma anche un’attivo e fervido impegno politico nell’amministrazione locale.
Ma ben cosciente dell’influenza del comprensorio sul territorio, è stato sempre attento ed informato su ciò che ora definiamo “impatto ambientale” soprattutto in conseguenza del sisma dell’ 80; cosi nel suo lavoro ha sempre favorito varie collaborazioni specialistiche con Studiosi del territorio e proposto soluzioni di sviluppo ambientale paesaggistico, nonché di valorizzazione dei beni architettonici ed artistici del nostro territorio.
Vanta collaborazioni professionali di alta stima e nel territorio del Miscano e nel Cervaro, attraverso la promozione di progetti sull’antico “Regio Tratturo”. Può vantare il recupero di centri storico-urbani oltre ad analisi delle zone produttive e di strumenti urbanistici generali, piani regolatori e di recupero.
Così profondamente motivato nella convinzione che la soluzione al problema occupazionale del territorio sia legata allo sfruttamento delle risorse del settore primario, agricoltura e del terziario, in particolare del turismo culturale e religioso, con il coinvolgimento delle risorse della Provincia, ente programmatore di sviluppo, nonché della Regione e della Comunità europea, ed alla propositività delle strutture sociali locali, attua la rifondazione della sezione Montecalvese “Sandro Pertini” come una sintesi del riformismo cattolico-progressista in prospettiva a quella che è la direzione della nuova sinistra Italiana ed europea. -
Quel volantino anonimo comparso nella notte
Redazione
[Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – Un volantino anonimo è comparso la notte scorsa per le strade del paese. Nel documento si attaccano il sindaco uscente ed un dipendente comunale. Al centro del documento appalti per la gestione di antenne di telefonia che sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Poi accuse su posti di lavoro dati a figli di amministratori. Insomma un documento al vetriolo scritto al computer e fotocopiato su un foglio A4 diviso a metà. Della stessa fattura di uno simile uscito qualche mese fa a proposito di un distributore di carburante. In paese già si parla di un corvo. Ed è già polemica politica. Un esponente autorevole dell’attuale maggioranza ipotizza che l’autore possa essere il candidato della campana. Pizzillo definisce ” ignobile chi si nasconde dietro l’anonimato” e soprattutto non degno di nota e chiude l’argomento. Intanto il vocio in paese è forte e sale anche la tensione. E’ bagarre anche sul forum del sito www.irpino.it. Anche lì commenti, questa volta civili, alla campagna elettorale.
[Credit│Corriere dell'Irpinia]
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Ultime ore di campagna elettorale
Redazione
[Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – Oramai sono poche le ore che restano a disposizione dei politici per convincere gli incerti a propendere dalla propria parte. Nonostante le promesse annunciate anche questa volta si è trasceso dai limiti di un corretto confronto politico ed il tono è miseramente scaduto ad invettive personali degli uni contro gli altri. Chi ha vinto la battaglia dei comizi? Osiamo dire che la partita si è conclusa con un sostanziale equilibrio, ma di certo l’elemento nuovo è rappresentato da una partecipazione consistente da parte della comunità montecalvese che è stata in qualche modo coinvolta nella bagarre elettorale.
[Credit│Foto/Samniumprojects]
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Composizione del nuovo consiglio comunale
Alfonso Caccese
[Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – A settantadue ore di distanza dal voto amministrativo e dopo le polemiche della campagna elettorale,in paese sembra sia tornata la tranquillità. Vincitori e vinti hanno deposto le armi e le accuse lanciate in campagna elettorale hanno lasciato spazio a bonari rimbrotti carichi di euforica ironia. Senz’altro si può dire che qualcosa sia effettivamente cambiato al di là del risultato elettorale. Abbiamo finalmente un consiglio comunale che rappresenta tutte le componenti della società civile montecalvese. Infatti per la prima volta tra i banchi della maggioranza siederanno tutti i rappresentanti delle vaste contrade del paese, insieme ai riconfermati assessori uscenti e i banchi dell’opposizione saranno occupate da persone di alto senso civico non inclini ad un dialogo costruttivo. Entrando nello specifico,bisogna dare onore alla lista vincitrice che è riuscita a supportare il candidato, sindaco eletto, Giancarlo Di Rubbo che dal canto suo è riuscito a far arrivare il messaggio di continuità amministrativa nel senso del rinnovamento. Successi personali di enorme portata per l’assessore Iorio Giovanni, coordinatore del partito, che sfiora le trecento preferenze, affermandosi così come il vero trascinatore e uomo politico di partito. Non meno deludente il risultato personale dell’ex sindaco Caccese Alfonso che con le sue, quasi duecento preferenze,ribadisce la sua forza di uomo politico di razza. Dell’altra lista solo conferme. Buono il riscontro per il Dott.Carlo Pizzillo, e soddisfacenti i risultati per gli avvocati:Stiscia Giuseppe e De Cillis Giuseppe, con la conferma del buon seguito personale di Mobilia Franchina, una donna attenta all’esigenze alle questioni sociali di tutti i cittadini. Discorso a parte meritano i candidati locali al consiglio provinciale. Tutti hanno ottenuto un’ottimo risultato personale, come l’avv.Lazazzera Alessio, Ruccio Giuseppe,Pompilio Albanese e Fioravanti Franchino, attestatisi intorno alle cinquecento preferenze ognuno, un pò più sotto l’ing.Franco Aucelli, ma questi buoni risultati non hanno permesso l’elezione di un nostro consigliere provinciale, ciò che è successo al Dott.Eugenio Salvatore, sindaco di Casalbore, che con i circa cinquecento voti montecalvesi, siederà a palazzo Caracciolo nella maggioranza guidata da Alberta de Simone.
In conclusione il popolo montecalvese ha voluto indicare una strada da percorrere per il futuro, senza cadere in banali trappole, e cioè la guida amministrativa chiara e trasparente nel rispetto delle regole democratiche e civile. A tutti gli eletti un augurio di buon lavoro da parte della redazione di Irpino.it. [Nativo]