Eventi

  • Eventi

    Un paese in festa

    [Ed. 12/09/2003] Montecalvo Irpino AV – Per l’arrivo di occasioni importanti, ricorrenze particolari, eventi storici, è risaputo il fatto che l’intera popolazione che li vive si prepara dignitosamente.
    Gli ultimi giorni dello scorso giugno 2003 sono stati così impiegati dalla cittadinanza del paese di Montecalvo Irpino, per la nomina a sacerdote di un giovane del posto: Biagio Corleone.
    L’inventivo e premuroso parroco Don Teodoro Rapuano ha organizzato una settimana di preparazione spirituale movimentata e vivacizzata da un energico gruppo di suore della Sacra Famiglia.
    Inoltre durante la settimana, si sono alternati diversi sacerdoti per la spiegazione al popolo dell’omelia relativa al tema della vocazione.
    Lo splendore della chiesa di S. Maria Assunta, è stato così esaltato dall’arrivo di personalità note e dai carissimi compagni di seminario dell’attuale Don Biagio.
    Lui , ragazzo sempre docile al Santo Spirito, obbediente nella pratica del dovere, calmo ma fervente nelle relazioni umane, fonte di serenità per la famiglia, fermamente cristiana, e per gli amici tutti.
    Cresceva tranquillo, interessato al sapere, coltivatore di virtù, ma per sempre bambino con le sue del tutto normali marachelle.
    Amato da tutti ed amante del Cristo, degli studi teologi.

  • Eventi,  Inaugurazioni

    Inaugurazione nuovi locali della scuola elementare

    [Ed. 04/10/2004] Montecalvo Irpino AV – Inaugurati ufficialmente i nuovi locali della “scuola elementare”, in via Palombaro. La cerimonia si è svolta ieri, 4 ottobre, alle ore 12,00, alla presenza delle autorità civili e religiose. L’amministrazione comunale ha voluto scegliere e far coincidere questa data per l’inaugurazione della nuova scuola, intitolata al santo locale “S.Pompilio M. Pirrotti”, con la festività del patrono d’Italia, San Francesco D’Assisi per dare un segno di serenità e di fratellanza, come nello spirito del poverello d’Assisi, alla comunità montecalvese negli ultimi tempi abbastanza irrequieta. Moltissimi anni sono trascorsi dall’inizio del lavori di questa opera pubblica destinata alla popolazione scolastica e oggi finalmente si risolve un annoso problema che stava cuore a tutti. I locali ampi e spaziosi di tipologia moderna, sono stati messi a disposizione dagli amministratori alla nuova dirigente dell’istituto comprensivo, già nei primi giorni di settembre in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico. Il nuovo edificio nei disegni dell’esecutivo comunale doveva ospitare i ragazzi della scuola media, ma la nuova preside, Dott.ssa Carpenito, insieme ai suoi collaboratori scolastici, ha convenuto scegliere di ospitare le classi della scuola elementare più numerose rispetto a quelle delle medie di conseguenza trasferite nei locali di via Roma. Soddisfazione da parte del sindaco Di Rubbo del vice sindaco Iorio e dalla attuale maggioranza che hanno voluto ribadire il concreto impegno dei nuovi amministratori a portare avanti e ultimare tutti quei progetti messi in cantiere dalle passate amministrazioni per la costruzione di un futuro migliore per la cittadinanza montecalvese. [Nativo]

    Alfonso Caccese

  • Commemorazioni

    Commemorazione dei defunti

    [Ed. 01/11/2004] L’appuntamento con la commemorazione dei defunti si è svolto nel più tradizionale dei modi. Molti i nostri compaesani rientrati in paese, che hanno approfittato  del lungo ponte di fine ottobre. Il tempo mite e quasi estivo ha favorito l’afflusso composto delle persone che fin da Sabato, 30 ottobre, hanno percorso il lungo vialone che porta all’ingresso del cimitero. Foto Franco D’Addona [Nativo]

    Alfonso Caccese

  • Commemorazioni,  Eventi

    I caduti di Nassiriya

    [Ed. 20/11/2003] Montecalvo Irpino AV – Anche nel paese ufitano sono state ricordate le vittime dell’attentato di Nassiriya. Sono state le massime autorità cittadini, civili e militari, che hanno voluto un ricordo fermo degli uomini che hanno perso la vita nella missione irachena. Alle 11,00 è stata celebrata una messa in piazza Vittoria, davanti al monumento ai caduti che ricorda il sacrificio umano di tute le guerre. [Nativo]
    Foto Franco D’Addona / Ottone Bruschino

    Redazione

  • Eventi,  Gemellaggi,  Gruppo Folk di Montecalvo

    Il gruppo folk in Belgio

    [Ed. 23/09/2003] Montecalvo Irpino AV – L’11 al 18 Settembre ( anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle) la delegazione del Comune di Montecalvo Irpino Assessori Palladino Guido, Iorio Giovanni, Pepe Giacomo, Caccese Gina con la Pro-Loco di Montecalvo e il famoso Gruppo Folcloristico ” La Pacchiana” sono stati ospiti del comune di Doncell Provincia di Liegi in Belgio e del Sindaco Michele Paulus, per l’avvio delle cerimonie ufficiali di gemellaggio.
    La visita , ha consentito alla comitiva, rappresentativa della Comunità di far conoscere la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra millenaria cultura.Questa bella esperienza fatta nelle famiglie sia Italiane che Belghe ha messo in moto una serie di iniziative al fine di dare maggiori occasioni alla nostra Comunità in un epoca di globalizzazione dei mercati, promovendo il nostro paese, trovando nuovi sbocchi commerciali alle nostre aziende, senza dimenticare che il Belgio ospita una numerosa e laboriosa comunità di Italiani e di Irpini, che con la nostra presenza hanno rivissuto quei nostalgici momenti con i colori, i sapori e la musica del loro indimenticabile Bel Paese.
    In un clima commovente ed ospitale, attraverso la disponibilità di tante famiglie del posto, abbiamo vissuto questa esperienza della casa famiglia, i ragazzi del gruppo Folk e la Delegazione Ufficiale sperano che attraverso questo gemellaggio possano ricambiare la stessa ospitalità nel messe di Agosto p.v. [Nativo]

    Franco Aramini

    L’escursione della delegazione del comune di Montecalvo Irpino, in Belgio, è stata documentata da un ampio servizio fotografico. Le foto pubblicate sono una piccola parte del documento. Qualora si desideri visionare tutte le foto, ci si può rivolgere a Franco D’Addona. Franco D’Addona. [Nativo]

    Redazione

  • Eventi,  Gemellaggi

    Avviato il gemellaggio con Donceel

    [Ed. 06/03/2004] Montecalvo Irpino AV – Durante l’estate montecalvese 2002,insieme con alcuni miei collaboratori, ho avuto l’onore di conoscere il Sindaco di Donceel, il Dott.Michel Paulus, ospite nel nostro paese presso una famiglia emigrata nella cittadina belga agli inizi degli anni settanta.
    Nel ringraziare la comunità Montecalvese, rappresentata oggi da circa settanta nostri concittadini emigrati tra gli anni ’50 e’70,ha voluto manifestare all’amministrazione comunale di Montecalvo il desiderio e la volontà di ospitare per alcuni giorni nella sua cittadina,una nostra delegazione  in occasione della “Festa degli Italiani emigrati”, che si svolge nella loro cittadina nel periodo compreso tra il 1° e il  18 settembre. Con entusiasmo abbiamo accolto l’invito consapevoli di poter far conoscere oltre i nostri confini le tradizioni centenarie del nostro piccolo paesino. La nostra delegazione,composta da amministratori locali e dal gruppo folkloristico,che se anche con molte difficoltà onora sempre il nostro paese e le nostre tradizioni,è stata accolta alla manifestazione settembrina, con solennità e simpatia, e l’organizzazione di uno stand eno-gastronomico con i nostri prodotti tipici locali ha catturato l’interesse generale degli abitanti di Donceel. Questa bella esperienza,scaturita dagli incontri con le famiglie italiane e belghe,ha messo in moto una serie di iniziative tendenti a rafforzare  i rapporti con i nostri emigranti e creare nuove occasioni di promozione per il nostro paese,per  le nostre tradizioni anche con la ricerca di nuovi sbocchi commerciali per le nostre aziende artigiane. Durante la nostra visita alla comunità belga i rappresentanti delle due amministrazioni hanno siglato un protocollo d’intesa e di interscambio culturale e commerciale, mentre dal 21 al 25 febbraio una delegazione di amministratori ed autorità civili, ospiti nella nostra comunità ha sottoscritto un protocollo di amicizia e avviato il gemellaggio tra le due comunità che avverrà a Montecalvo Irpino dal 13 al 21 agosto quando ad una folta delegazione di circa cinquanta persone da Donceel sarà ricambiata l’ospitalità .” [Nativo]

    Franco Aramini

    Montecalvo Irpino Ava – Proclamato il gemellaggio con la cittadina Belga di Donceel, alla presenza dei due sindaci è stato stilato un “protocollo d’amicizia” tra i due comuni , si legge, tra l’altro,sulla pergamena, :”Proclamiamo il gemellaggio dei comuni di Montecalvo Irpino e di Donceel, in vista di promuovere dei scambi di ordine culturale, economico e sociale, interessando l’insieme delle nostre popolazioni”. Dopo il disbrigo delle pratiche amministrative, la comitiva dei Belgi è stata ospitata dall’assessore Guido Palladino per un ricco pranzo a base di prodotti tipici. Foto Franco D’Addona [Nativo]

    Franco Aramini]

  • Eventi

    E’ iniziata la fiera di S. Caterina

    [Ed. 21/11/2004] Montecalvo Irpino AV – Il bel tempo e la giornata particolarmente soleggiata ha favorito l’evento fieristico. I visitatori, a cominciare dalle prime ore dell’alba, hanno invaso stand e vie del paese. In fin dei conti, un buon successo dovuto anche alla volontà dell’ amministrazione di rivalutare la fiera. In realtà, per la prima volta, gli organizzatori, hanno allestito stand degustativi e promosso convegni e mostre. Da segnalare, a questo proposito , la mostra della comunità montana nell’ex edificio scolastico di rione Fano ed il convegno al cinema Pappano : “Il pane: storia, tradizione e religione” che si terrà oggi 21 novembre alle ore 17,30. [Nativo]

    Francesco Cardinale

  • Eventi

    La fiera di Santa Caterina

    [Ed. 01/12/2004] Montecalvo Irpino AV – La fiera da sempre, ha rivestito un ruolo importante nel contesto socio-economico per la nostra comunità, peccato che le tante occasioni non hanno ricevuto l’attenzione necessaria per dare alla fiera un marchio in uno o più settore, che la rendessero particolare e attrattiva.
    Quest’anno penso per la prima volta dal dopoguerra, un Amministrazione Comunale, (valuto l’iniziativa non la gestione) ha messo mano a qualcosa che andava fatto già da tempo, perché la fiera è diventata in effetti, un buon mercato di città, bisogna ricercare tutte quelle iniziative che possono far crescere e conoscere i prodotti della nostra comunità, che grazie a Dio, riescono a mantenere tutte quelle caratteristiche di genuinità e di apprezzamento nel degustarle.
    Bisogna riconoscere, che il progetto intrapreso, di costituire un “Ente Fiera” ci permette di fare altri passi necessari al fine di caratterizzare e innovare questa iniziativa, che possa essere occasione per tutti, di far conoscere e apprezzare, la fiera, i sapori, la storia e la religiosità, ciò deve avere il supporto e la fattiva partecipazione, dall’Amministrazione, all’Opposizione, alle Associazioni presenti sul territorio, al costituente comitato dei commercianti e della Parrocchia.
    Con questo spirito, avremmo un duplice effetto, il primo è quello di compattare tutte le forze sane del paese, che possano portare un vantaggioso attaccamento alla storia e alle nostre tradizioni, l’altro è quello di evitare, come è sempre capitato che comunità senza “arte e ne parte” ci rubino le idee o meglio le tradizioni e ne fanno occasione o manifestazione per la loro comunità.
    Un ultimo appello, voglio rivolgerlo ai panificatori, che in questi anni, hanno saputo mantenere alta la tradizione del processo di panificazione, perché possano contribuire alla crescita e allo sviluppo economico di questa comunità, in quanto ci sono le condizioni, le capacità e soprattutto un grande apprezzamento del prodotto nel mercato. [Nativo]

    Franco Aramini

  • Eventi

    La fiera di Santa Caterina in Montecalvo

    [21/11/2003] Montecalvo Irpino AV – Appena sfumata, in quella che un tempo fu la Piazza Vecchia di Montecalvo, giunge oggi l’eco di una fiera le cui origini si perdono tra le trame del tempo e la nebbia novembrina che, in una sorta di velata protezione, avvolge il sito dell’antica chiesa di Santa Caterina.
    Più in là, dove lo sguardo incrocia gli anfratti arenaci della Macchia di Cavalletti, spuntati dal tempo, ma ancor di più dall’indifferenza dell’uomo, i bastioni delle antiche mura, che dalla fine del Medioevo ospitarono l’ospedale alla stessa santa dedicato, a mala pena resistono alla superstite mortificata memoria.
    In un non precisato anno del Milleduecento in quelle mura, che la pietà di chi aveva ritenuto legittimo l’uso della forza per liberare Gerusalemme dai musulmani infedeli trasformò in riparo per ammalati e pellegrini, si consumò uno scandaloso episodio il cui ricordo perdurò nei secoli successivi.

    Il verbale di cessione, che nel 1518 sancì il passaggio della struttura ospedaliera e religiosa agli agostiniani del beato Felice da Corsano, molto scarnamente tramanda che nel Milleduecento, appunto, furono lì ospitate delle donne e perché non è onesto, afferma il documento, ospitare delle donne dove risiedono i frati, è opportuno, per l’avvenire, aver l’accortezza di separare i due sessi.
    Al di là della considerazione che anche Montecalvo, forse, ebbe la sua Canterbury, la menzionata occasione ci dà la certezza della funzionalità del complesso già nel XIII secolo.
    E fin dall’inizio esso fu posto sotto la protezione di Caterina d’Alessandria, la leggendaria santa torturata e martirizzata nel IV secolo, durante la persecuzione dell’imperatore Massimino Daia.
    La testimonianza più antica del suo culto è coeva al tempo del martirio, ma a partire dal X secolo, e massimamente dal Millecento, esso si diffuse in gran parte d’Europa. E’ molto probabile che proprio allora sia giunto a Montecalvo, introdottovi dai superstiti della crociata indetta da re Guglielmo il Buono.
    A quell’avventura avevano partecipato circa sessanta armati montecalvesi che avevano conosciuto i due ospedali, quello maschile di San Giovanni Battista e quello femminile della Maddalena fondati intorno alla chiesa di Santa Maria Latina in Gerusalemme. E furono i Crociati che insieme alla prima esperienza istituzionalizzata di assistenza agli ammalati e ai poveri, portarono in Europa, incrementandolo, il culto a Santa Caterina.L’usanza medioevale di abbinare le fiere con feste religiose, e la data del 25 novembre, festa canonica della Santa, coincidente a sua volta con la chiusura della stagione agricola, favorirono il sorgere della fiera di Santa Caterina.

    Per secoli i Magistri Nundinarum, letteralmente i maestri delle fiere, funzionari appositamente nominati dalle autorità locali, feudatario e civica amministrazione, ne decretarono l’apertura e la chiusura controllando e disciplinando le operazioni di scambio e di vendita. Ci riesce difficile immaginare i flussi di acquirenti e venditori, spesso a ruoli alternati, all’interno delle mura. Dalla porta carraia del Monte, da quella del Trappeto e dalla Porta della Terra si raggiungeva il sagrato della chiesa di Santa Caterina.Era qui il cuore della festa e del mercato, binomio indissolubile nel desiderio di riposo e di contatto sociale. Era nel momento della fiera che promesse e necessità trovavano un tempo, al popolo comune, per la loro soddisfazione. Ed ecco, quindi, il gaudio collettivo: i progetti, l’attesa, gli incontri, il cimentarsi nell’affare, il saper vendere ed il saper comprare e il tutto nella festa, condita di aromi e di sapori.

    I monaci agostiniani dal 1518, ma già i Cavalieri di Malta, tutori e amministratori delle origini, furono gli anfitrioni della fiera organizzando il tradizionale pranzo.
    Fu nel palazzo di Sigismondo Carafa, di lì a poco primo conte di Montecalvo, che il 22 giugno del 1518 gli agostiniani si impegnarono con pubblico strumento a perpetuare la già plurisecolare tradizione: perché per lo tempo passato è stato solito, nel dì de Santa Caterina, dai confratelli e dal Priore che in tale ricorrenza sono nominati maestri, organizzare un convito, ossia una festa, che così ancora si abbia ad osservare per l’avvenire, come è stato solito…

    Ma di lì a qualche secolo la stretta Piazza Vecchia non riuscì più a contenere l’esuberanza di un incontro che con il passare degli anni si rivestiva di un sempre più alto valore economico prolungando i giorni della sua durata.La sua fama oltrepassò i confini della Valle del Miscano. I pastori abruzzesi che annualmente percorrevano il Regio Tratturo ne amplificarono la voce. Che giunse nel Molise, in Abruzzo, in Puglia. Fu necessario trasferirla, nel tempo e nello spazio.Ne fu anticipata la data al 21 novembre per evitarne la concomitanza con l’omologa fiera che il 25 si teneva a Foggia, contemporaneamente si preferì un contesto più agevole e spazioso: il Piano.
    Un nuovo ospedale ed un nuovo convento ricevettero il testimone dell’accoglienza: l’ospedale dell’Annunziata e la comunità religiosa di Sant’Antonio aprirono le loro porte. Agli Agostiniani successero i Francescani. I chiostri dei frati minori si riempirono di dialetti, di fumi e di effluvi odorosi.
    La strada e la collina adiacente, là dove alla fine del XIX secolo sarebbe stata impiantata la pineta e all’inizio del secolo scorso sarebbe sorto il sacro cimitero, si popolarono di equini ed ovini, animali da cortile e suini, il cui frinire, belare, starnazzare e grugnire risaliva in fusione di grida e voci di

    alterchi, conditi dal fumo dei bivacchi e delle cucine, il tutto nelle gamme dei colori e dei costumi distintivi dei rom e dei ceti sociali.Calavano le notti, ma non il chiasso che, sommesso solo nelle strade, esplodeva nelle numerose cantine, generose di baccalà, sarache e vini novelli. Le deboli fiamme delle torce appena rischiaravano il buio che, benevolo, offriva complicità a prevedibili trasgressioni.
    Tant’è che alla fine della fiera uno spirito espiatorio e quasi esorcizzante animava l’esposizione del Santissimo Sacramento nella pratica devozionale delle così dette Quaranta Ore. L’assalto dei tempi, densi di trasformazioni e sciagure, ha radicalmente cambiato lo spirito della fiera. Anonima, oggi, scimmiotta il settimanale mercato.Non si avverte più l’ansia dell’imminente inverno che un tempo avrebbe impedito commerci e rapporti.
    Il popolare detto Santa Catarinella, acqua o nevicella, più non esprime il monito di un’attenta analisi per l’acquisto dei beni occorrenti.
    Eppure un’insolita affezione resiste per un appuntamento che, nonostante tutto, conserva il suo fascino antico.
    [Nativo]

    Giovanni Bosco Maria Cavaletti

    Le foto:

    1) DORSALE COLLINARE CHE CONSENTIVA IL TRANSITO DEI CARRI ATTRAVERSO LA PORTA DEL MONTE

    2) PORTA DEL TRAPPETO

    3)SULLO SFONDO, LA MACCHIA CAVALLETTI

    4)RUDERI DELL’ANTICO OSPEDALE DI SANTA CATERINA

    5)SOMMITA’ DEL CASTELLO – INGRESSO ALLA TERRA DI MONTECALVO DALLA PORTA DEL MONTE

    6) IMMAGINE DELLA FIERA ODIERNA

    7)SANTA CATERINA D’ ALESSANDRIA