Gastronomia

  • Eventi,  Gastronomia

    PANE IN COMUNE

    Redazione

    [Edito 24/06/2005] Corciano PG – Il Comune di Corciano , socio dal Settembre 2004 dell’Associazione Città del Pane, ha elaborato un progetto, di durata biennale,con l’intento di diffondere la storia della panificazione artigianale, la cultura legata al recupero delle tradizione e del mangiare bene e sano, la rivalutazione dei sapori autentici. Come prima iniziativa si intende organizzare una manifestazione dal 24 al 26 Giugno che si svolgerà nel centro storico di Corciano . La Rassegna , denominata “ Pane in Comune ” nasce per valorizzare la cultura del pane artigianale e promuovere le identità culturali, turistiche e produttive dei territori che si caratterizzano per la presenza di pani tipici locali. Le piazze del centro storico ospiteranno una rassegna ricca di appuntamenti: dimostrazioni di panificazione a cura dei panificatori locali, degustazioni guidate, una mostra dei pani tipici regionali ed iniziative collaterali . Tre giorni di festa per l’alimento più antico delle nostre tavole, per riscoprirne il valore ed esaltarne le tipicità di ogni angolo d’Italia. Per dare autorevolezza alla manifestazione si ritiene che sia di fondamentale importanza la presenza di uno stand dedicato all’Associazione Città del Pane,con la partecipazione a titolo gratuito di tutte le città che vorranno aderire. Alla manifestazione organizzata dalla piccola cittadina umbra ha preso parte anche il comune di Montecalvo Irpino, membro dell’associazione “Città del Pane”.

    La delegazione montecalvese era composta dall’Assessore,Giacomo Pepe e dal funzionario Dott.Antonio Stiscia in rappresentanza della giunta irpina, dal presidente e vice presidente della Pro-loco, Franco Aramini e Franco D’Addona, insieme ad un gruppo di Pacchiane che hanno dato un tocco di folclore irpino alla manifestazione. L’accoglienza da parte della cittadina di Corciano è stata particolarmente calda e spontanea al punto da riconoscere alla delegazione del nostro piccolo comune il merito della buona riuscita della manifestazione alla sua prima edizione. [Nativo] [Foto Franco D’Addona]

  • Cronaca,  Gastronomia

    Il pomodorino di collina servito nei ristoranti cinesi

    [Edito 00/00/0000] Montecalvo Irpino AV – Il pomodorino di collina arriva in Cina. A portarlo la Crisef di Montecalvo irpino, azienda che incentra il proprio business imprenditoriale proprio sulla promozione del pregevole prodotto agroalimentare. Grazie ad un rapporto di fornitura con una società di import-export cinese, l’impresa ufitana ha spedito nel mercato internazionale un container di 210 quintali
    Sbarca il Cina il pomodorino di collina della Valle Ufita. Artefice e protagonista dell’importante missione internazionale la Crisef srl di Montecalvo Irpino: azienda che incentra il proprio business imprenditoriale proprio sulla promozione del pregevole prodotto agroalimentare. Un container di 210 quintali è infatti stato spedito, la scorsa settimana, nella piazza d’affari asiatica ed è già stato distribuito all’interno dei canali di vendita e ristorazione locali. Tutto nasce attraverso una rapporto di fornitura instaurato con una società di import-export cinese. Ma c’è di più.
    “Adesso- mette in evidenza Nicola Serafino, amministratore unico della società- il nostro pomodorino è in esposizione al Tempio Italiano. Una sorta di grosso centro commerciale, presente in Cina, adibito alla promozione e vendita dei prodotti italiani”. L’approccio al mercato asiatico non è nuovo per l’azienda ufitana. Gia fitto e consolidato il business con il Giappone.
    Oggi il prodotto ufitano, commercializzato con il marchio “Serafino”, è venduto in quaranta supermercati di Tokyo. Il tutto grazie a un legame con un distributore del luogo con il quale sono stati avviati proficui rapporti commerciali. I soci della Crisef hanno operato per diversi anni in una cooperativa agricola (Copam arl) produttrice di pomodori – pomodorini di collina – ortaggi. Nella cooperativa i soci si sono occupati di tutti i reparti: amministrativo, produttivo, commerciale.
    Da ciò è maturato il progetto di distribuire il pomodorino di collina prodotto dalla cooperativa e dai suoi associati.
    Con l’attività in cooperazione gli imprenditori hanno avuto modo di conoscere i problemi del settore e di creare nuove tecnologie dirette a sviluppare e migliorare l’attività agricola, in particolare la produzione del pomodorino di collina.
    Per diverso tempo ci si è dedicati sia alla produzione che alla commercializzazione e trasformazione del pomodorino con l’obiettivo di portare sul mercato un prodotto genuino e di ottima qualità.
    L’idea di lanciare direttamente sul mercato il pomodorino di collina è alla base della nascita della Crisef. I pomodorini vengono offerti in barattoli di diversi tipi e formati. La commercializzazione avviene con il marchio Serafino.
    La società è entrata nel mercato nazionale ed estero tramite campagne di promozione, contatti diretti con i potenziali consumatori (ristoranti,negozi, supermercati, privati), attraverso la partecipazione a fiere e manifestazioni pubbliche. [Nativo]

    Stefano Belfiore

  • Cultura e tradizione,  Gastronomia

    Ruocchili e Cicatielli

    Antonio Stiscia

    [Edito 28/09/2004] I Ruocchili e cicatielli ( broccoli e cicatielli ) sono un piatto tipico di tutta l’ Irpinia, anche se in ogni paese se ne possono ritrovare versioni differenti, con sfumature riguardanti gli ingredienti o le modalità di preparazione, così come avviene a Montecalvo Irpino. E’ difficile stabilire l’ origine di questo piatto, in quanto si tratta di un piatto semplice e spontaneo, preparato con ingredienti di facile reperimento in un ambiente rurale così come in un ambiente paesano. Il consumo di Ruocchili e cicatielli è diffuso perlopiù a livello familiare, in quanto si tratta di un piatto fatto principalmente in casa. Esso è collegato in particolar modo alla stagione invernale. I Ruocchili e cicatielli si preparano nel modo di seguito esposto. Si mette un chilo di farina di grano duro a fontana sulla spianata, facendovi un buco al centro in cui vengono aggiunti acqua calda e sale. Poi si impasta per una decina di minuti fino ad ottenere un impasto compatto e morbido che si stende in bastoncini di circa tre millimetri di spessore; tali bastoncini si tagliano in altri bastoncini di circa tre centimetri di lunghezza, che vengono incavati con le dita dalle massaie. A parte si lava un chilo di broccoli e si fa lessare per tre minuti circa, aggiungendovi poi i cicatielli che devono bollire per circa dieci minuti. In un altro tegame si fanno rosolare nell’ olio cento grammi di pezzetti di pancetta con aglio e, a piacere, peperoncino piccante con cui si condiscono i cicatielli e broccoli. [Nativo]

  • Cronaca,  Gastronomia

    I nostri prodotti tipici, in mostra, a Donceel

    [Ed. 22/02/2005] Montecalvo Irpino AV – Nel Comune di Donceel (Belgio) è stata organizzata una manifestazione sui vini, dal 18 e 19 febbraio c.a. all’interno della manifestazione è stato allestito uno stand di prodotti tipici Montecalvesi. La cena di gala, che ha chiuso la manifestazione, è stata organizzata con i nostri prodotti: cicatielli, pomodori, olio, salumi, formaggi e vino.
    I nostri produttori si sono attivati per spedire le merci su richiesta delle autorità di Donceel per l’ organizzazione si è interessato l’Assessorato allo Sviluppo e Promozione del Comune di Montecalvo con il contributo della locale Pro-Loco.
    Alla manifestazione hanno partecipato, oltre alle autorità Belghe, alcuni imprenditori già interessati all’esportazione dei nostri prodotti tipici, questa iniziativa è stata apprezzata dai produttori locali, che si sono impegnati all’ importazione in Belgio dei nostri prodotti qualora si definiranno le trattative intraprese. Foto F. D’Addona

    Redazione

     

  • Gastronomia

    Corsi di cucina per promuovere la gastronomia locale

    [Ed. 00/00/0000] Montecalvo Irpino AV – Un corso di arte culinaria per la promozione e degustazione dei prodotti tipici locali. Lo organizza la pro-loco di Montecalvo Irpino, diretta dal presidente Franco Aramini, in collaborazione con l’assessorato al Turismo del paese ufitano coordinato da Nicola Serafino. Il corso, che si svolgerà presso i locali della mensa scolastica del paese, inizia domani, giovedì 7 luglio, e si protrarrà fino al mese di agosto.
    Il Comune di Montecalvo è in questi giorni presente, con un proprio stand espositivo, alla terza edizione di Agricultura 2005 in svolgimento a Città della Scienza (Napoli) fino al prossimo 10 luglio.
    L’obiettivo della manifestazione è una promozione capillare dei pregevoli giacimenti enogastronomici che il territorio campano offre e possiede.
    L’evento, organizzato dall’assessorato regionale all’Agricoltura e dall’Ersac (diretto da Raffaele Beato), si propone, infatti, come grande vetrina dei prodotti agricoli tipici campani offerta ai consumatori interni che hanno la possibilità di poter conoscere ed apprezzare il meglio della produzione agroalimentare regionale.
    L’intento è quello di riuscire a trasmettere presso il grande pubblico, anche attraverso un approccio accattivante e coinvolgente, la consapevolezza delle tante risorse alimentari presenti in Campania, del loro significato culturale ed umano, dell’identità territoriale che tale patrimonio esprime. [Nativo]

    Redazione

  • Gastronomia

    Tortano – Patane e Pupini – Ruocchili e Cicatielli

    [Ed. 19/11/2004]

    Tortano

    L’ origine del Tortano di Montecalvo Irpino è ignota. Si tratta di un dolce non particolarmente ricco ma senza dubbio molto originale, a base di ingredienti naturali. Il Tortano è conosciuto a Montecalvo anche in una versione salata, comunque diverso dal casatiello napoletano. Si tratta di un dolce che si prepara nelle occasioni di festa, anche se non è legato ad una ricorrenza particolare. Ingredienti: farina, zucchero ed uova. L’impasto, lasciato a lievitare a lungo, viene poi cotto nel forno a legna. Può sembrare un pane casereccio tradizionale, mentre è un dolce fragrante e molto leggero.

    Patane e Pupini

    Patane e pupini è un piatto di origine contadina, preparato essenzialmente con patate, peperoni e interiora di maiale. Si tratta di pietanze che non sono legate ad alcuna festività o ricorrenza particolare. Patane e pupini si preparano nel modo seguente: si tagliano grossolanamente le patate e si fanno cuocere nell’ olio con un po’ d’ aglio; a parte si lavano i peperoni, si friggono e si mettono sott’aceto. Infine si cuoce tutto insieme in una pentola con la sugna, aggiungendovi le interiora del maiale (fegato e polmoni) a pezzetti.

    Ruocchili e Cicatielli

    I Ruocchili e cicatielli ( broccoli e cicatielli ) sono un piatto tipico di tutta l’ Irpinia, anche se in ogni paese se ne possono ritrovare versioni differenti, con sfumature riguardanti gli ingredienti o le modalità di preparazione, così come avviene a Montecalvo Irpino. E’ difficile stabilire l’ origine di questo piatto, in quanto si tratta di un piatto semplice e spontaneo, preparato con ingredienti di facile reperimento in un ambiente rurale così come in un ambiente paesano. Il consumo di Ruocchili e cicatielli è diffuso perlopiù a livello familiare, in quanto si tratta di un piatto fatto principalmente in casa. Esso è collegato in particolar modo alla stagione invernale. I Ruocchili e cicatielli si preparano nel modo di seguito esposto. Si mette un chilo di farina di grano duro a fontana sulla spianata, facendovi un buco al centro in cui vengono aggiunti acqua calda e sale. Poi si impasta per una decina di minuti fino ad ottenere un impasto compatto e morbido che si stende in bastoncini di circa tre millimetri di spessore; tali bastoncini si tagliano in altri bastoncini di circa tre centimetri di lunghezza, che vengono incavati con le dita dalle massaie. A parte si lava un chilo di broccoli e si fa lessare per tre minuti circa, aggiungendovi poi i cicatielli che devono bollire per circa dieci minuti. In un altro tegame si fanno rosolare nell’ olio cento grammi di pezzetti di pancetta con aglio e, a piacere, peperoncino piccante con cui si condiscono i cicatielli e broccoli. [Nativo]

    Redazione

  • Cultura,  Gastronomia

    Storia e ricetta dei cicatielli

    [Ed. 28/09/2004] Di antichissime origini e legata alla tradizionale e gustosa cucina contadina, si racconta che secoli addietro una donna montecalvese, irritata dai tradimenti del marito, volle sfogare la rabbia che aveva in corpo,inventando una pasta. Il tutto appare comprensibile, se si pensa al modo in cui viene lavorato l’impasto (con buona foga), lo strappo del pezzo di pasta che viene accecato (cicato) con l’indice e il medio della mano, movimenti che ben esemplificano e testimoniano la rabbia della moglie cornuta, che riuscirà, proprio con questo piatto a riconquistare il marito.
    La fantasia popolare é il sale di ogni civiltà e l’orgoglio di un paese, che con la più antica Sagra della Campania XXXIV edizione – 15 Agosto “Sagra dei Cicatielli e del pane di Montecalvo” cerca di mantenere vive le sue tradizione gastronomiche e folkloriche (Gruppo Folk la Pacchiana).
    Ingredienti per 4 persone:
    Farina di grano duro (saraolla) 400 grammi e acqua tiepida (per l’impasto)
    Condimento: 3 varianti-connesse alla stagione:
    – Ragù di carne con la braciola (braciola della moglie);
    – Con i broccoli (scaldati con i cicatielli) e conditi con la scardella (pancetta a pezzetti soffritta in olio extra vergine di olive delle colline irpine; N.B. i broccoli nella tradizione montecalvese vengono considerati afrodisiaci e fertilizzanti il seme maschile “chi si magna lu ruoccolo s’adda sta fermo cu lu paruoccolo”;
    – Con passato di pomodoro fresco e condimento di ricotta salata (fresca o stagionata)
    Preparazione:
    Si impasta la farina con l’acqua tiepida, energicamente, e fino a formare un pane di pasta elastica e compatta, che si lascia a riposare per qualche minuto.
    Con un coltello si procede al taglio della pasta, ricavandone alcuni pezzi fusiformi che adagiati su di un piano di lavoro, vengono affusolati dallo sfregamento congiunto delle mani sulla pasta, che assume la forma di un lungo fuso (cingolo), dal quale con un movimento combinato (pressione dell’indice e del medio della mano) si incava la pasta che viene strappata dal cingolo per diventare cicatiello.
    Terminata dei cicatielli, gli stessi vengono posti ad asciugare su di un piano in legno (tavulillo), per la necessaria breve essiccazione prima della cottura, in abbondante e bollente acqua salata.
    Buon appetito! [Nativo]

    Antonio Stiscia