Cronaca

  • Cronaca

    Rimosso container sito in Viale Pini

    [Ed. 00/00/0000] Dopo anni di lotta e proteste per le precarie condizioni igieniche e sanitarie in cui versava la zona dove era ubicato un container adibito negli anni ’80 a presidio di guardia medica, l”amministrazione Comunale ha finalmente provveduto alla rimozione dello stesso L’intervento si inserisce in un programma più ampio di eliminazione dei Containers, baracche e edifici simili, ancora in uso nella nostra comunità, ma in forte contrasto con le norme igienico-sanitarie e con i livelli di civiltà che contraddistinguono la nostra cittadina. Nelle prossime settimane saranno rimossi, infatti, i containers siti in via Boccaccio, ai cui occupanti (solo quelli legittimi) sono state assegnate altre abitazioni di proprietà comunale.

    Redazione

  • Persone,  Storie di Emigrati

    Louis A. De Furia

    Louis A. De Furia era nato a Newark (New Jersey, USA), nel 1928. Figlio di Alfonso – un emigrato di origine montecalvese – era editore della rivista New Jersey Music & Art Magazine, proprietario della galleria d’arte Galt’s, a Chatham (N.J.), e scrittore. Due dei suoi libri trattano di ricordi e storie di famiglia, sullo sfondo più ampio della storia di due paesi irpini (Ariano e Montecalvo), alla fine del XIX e inizi del XX sec.

    Nel primo, (Pop’s Page, 1994) si narrano l’arrivo e i primi anni della famiglia De Furia in America. Nel secondo, (The Road from Ariano, 2002) l’autore rivolge lo sguardo verso la terra d’origine della famiglia, rielaborando i ricordi del padre Alfonso, giunto in America diciottenne per ricongiungersi ai fratelli e alle sorelle partiti prima di lui. Questi due libri hanno avuto circolazione all’interno della comunità di origine italiana del New Jersey, con echi sulla stampa locale.

    Dal secondo libro sono stati estratti e tradotti in italiano, con il consenso dell’autore, alcuni brani a cura di M. Sorrentino. I brani furono presentati pubblicamente mediante lettura e recitazione, nella saletta delle conferenze di San Pompilio M. Pirrotti di Montecalvo, il 3 novembre 2002. Sorrentino curò anche la distribuzione agli intervenuti degli estratti raccolti in un opuscolo. Louis A. De Furia è morto il 26 settembre 2003, nella sua casa di Livingston (New Jersey)
    [Credit│Foto - Mario Sorrentino]

    Redazione

  • Cronaca,  Eventi,  Spettacoli

    Eva Roberto è la Miss Pianeta Donna

    [Ed. 00/00/2008] Tanto pubblico e spettacolo divertente per la settima edizione di Pianeta Donna a Montecalvo. Nella graziosa piazza Porta della Terra, teatro per la prima volta di uno spettacolo estivo, la kermesse organizzata dal patron Franco Campana, dell’associazione Europa 2000 riesce a calamitare l’attenzione di tutta la provincia di Avellino. Uno spettacolo nello spettacolo: l’apertura si è avuta con una sfilata d’abiti d’epoca proprio per abbinare la fata e la strega, tema predominante della serata. Ad impreziosire questo momento moda le creazioni di Adriana Monaco che realizza riproduzioni di abiti storici e propone modelli innovativi per danza. Specializzata in rievocazioni storiche, presepe vivente, via crucis, con un’ampia scelta di abiti pronti, armi e armature, oppure su misura, da scegliere e realizzare in base alle esigenze del cliente. Adriana Monaco, stilista e modellista dall’esperienza trentennale, ha presentato la nuova collezione delle armature, per passare poi ad abiti di varie epoche. La passerella, successivamente è stata occupata dale partecipanti di Miss Italia. Si è rinnovato infatti il connubio con la bellezza. Venti le partecipanti provenienti da varie province campane: Gilisi Rusciano di Napoli, Claudia Puglia di Napoli, Maria Concetta Galdi di Salerno, Chiara Lettieri di Salerno, Violetta Pappalardo di Salerno, Michela Seccia di Nocera Inferiore, Maria Antonietta Alberino di Barra. Della provincia di Avellino c’erano Claudia Moschillo di Ariano Irpino, Eleonora Ferrentino di Quindici, Sara Troisi di Mercogliano, Elvira Riccio di Fontanarosa, Eva Roberto di Ariano, Roberta Boccia di San Michele di Serino, Rosy De Dominicis di Fontatarosa, Valentina La Vita di Mirabella Eclano, Vanessa Capossela di Avellino, Serena Mariagrazia Saraceno di Atripalda. Per la categoria mascotte, tre le partecipanti Justine Salvatore ed Elena Ocone di Casalbore e Maria Trionfo di Ariano Irpino. Le partecipanti sono state presentate da Erennio De Vita, in apertura è stato intonato dalle protagoniste l’Inno di Mameli alla presenza del sindaco Giancarlo Di Rubbo, di Franco Campana e Elvia Raia. Tra una sfilata e l’altra si sono esibiti vari artisti canori Luca Trancucci, Pina Palladino, A&A, Gino Accardo, e il cabarettista Enzo Guariglia. A vincere il titolo di Miss Pianeta Donna valido per le finali regionali di Miss Italia Eva Roberto. Insieme a lei hanno superato il turno Sara Troisi, Rosy De Dominicis, Valentina La Vita e Violetta Pappalardo. Il titolo mascotte è andato a Elena Ocone. [Nativo]
    [Credit│Testo - Irpinianews.it│Foto - Franco D'Addona]

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  • Cronaca,  Prodotti tipici

    L’Olio protagonista a Montecalvo

    [Ed. 11/11/2008] Montecalvo Irpino AV – Successo per la prima iniziativa della filiera corta dell’olio. Si tratta di un protetto dell’assessorato allo sviluppo di Montecalvo che punta all’organizzazione di percorsi turistici  legati alla filiera dell’olio  d’oliva. Un gruppo di turisti napoletani domenica mattina  ha effettuato una visita guidata nel frantoio Manganiello in contrada  Mauriello dove era possibile acquistare direttamente il prodotto. La tappa successiva è stato il centro storico di Montecalvo ed il museo pompiliano. Per il pranzo sono stati ospitati all’agriturismo le “Bolle” in contrada Malvizza dove era stato allestito un mercatino dei prodotti tipici. “Si tratta di un modo per trovare nuovi mercati per le piccole aziende agro-alimentari del nostro comune -spiega l’assessore Nicola Serafino-una sorta di processo dal produttore al consumatore,non effettuato nei luoghi classici della distribuzione, ma direttamente in azienda o in “agriturismo”. In questo modo il turista ha la possibilità di acquistare direttamente i prodotti che degusta durante il pranzo”. L’iniziativa è della COPAM (cooperativa produttori agricoli montecalvesi) che ha curato  la parte del mercatino e dell’incoming turistico. Già sono allo studio nuove iniziative in tale senso. “Il nostro obiettivo è sempre di più quello di creare un’economia reale basata sul prodotto tipico legato all’intrattenimento turistico.Un’attività di promozione che non costa
    nulla alle casse comunali” conclude Serafino. [Nativo]

    Rdazione

    [Credit│Corriere dell'Irpinia]

  • Cronaca,  Il nostro passato

    Il tempo, forse, ci restituisce le vestigia del Largo “Magazéo” ?

    Alfonso Caccese

    [Ed. 12/11/2008] Montecalvo Irpino AV – Durante i lavori di abbattimento di alcune abitazioni fatiscenti compresi tra i vicoli: Acquanetta e Manzelli lungo la direttrice di Corso Umberto nel centro storico di Montecalvo, sono affiorati dei manufatti, in buono stato, che tante ipotesi stanno suggerendo agli esperti del settore. Infatti il ritrovamento di una costruzione di epoca remota costituita da un arco ben visibile con attacchi di soffitti (probabilmente a crociera o a botte) lascia spazio a numerose e svariate indagini di natura architettonica, antropologica e sociale. Anche noi, basandoci su ricordi e testimonianze tramandatesi oralmente negli anni, proviamo a formularne una. Partiamo da  indizi peculiari, come i rilievi  tecnici, che forniscono quasi verosimilmente la probabile larghezza della base del manufatto che secondo alcuni si aggirerebbe intorno ai 150-200 mq. La presenza di altri archi laterali a destra, diruti, a sinistra ancora visibili, ci fanno optare per una ipotesi ragionevolmente fondata, cioè quella che ci troviamo in presenza del probabile ingresso sotterraneo del leggendario “Magazéo” , cioè il magazzino dove i latifondisti consegnavano, per le misurazioni, le derrate alimentari ai signori del luogo.

    Perché accesso sotterraneo?

    L’accesso sotterraneo poteva essere utile anche in caso di assedio, difesa o rivolte popolari.

    Ma c’è anche un altro motivo oggettivo. Cioè quello che, le carovane dei carri trainate da buoi in pariglia, non potevano accedere facilmente alla quota della Rocca o del Castello Ducale per via dei vicoli stretti e parzialmente costruiti a gradoni, quindi è verosimile pensare ad un altro accesso a quota più bassa, a livello stradale, accessibile, ampio e manovriero, noi pensiamo, esattamente dove adesso si stanno effettuando gli abbattimenti. Si intravedono inoltre gli attacchi di sostegno di soffitti, dove, a livello superiore, potevano insistere edifici usati dagli incaricati dei latifondisti per le operazioni di carico e scarico delle merci, ecc.

    Poi la presenza nel centro storico di una fitta rete di cunicoli naturali e artificiali che si diramano, a partire dal Castello Ducale, in ogni direzione, fanno altresì pensare che in epoca lontanissima possa aver rappresentato una zona “ante murale”, soddisfacente le operazioni di difesa avanzata rispetto al mastio  o alla rocca antica vera e propria.

    Si deve inoltre considerare, senz’altro, che il manufatto è preesistente alla costruzione dei palazzi signorili che oggi fanno da contorno al Castello Ducale, e che quindi rappresenti una realtà storica antecedente ai secoli  XVIII e XVII (millesettecento-milleseicento), e che poi sia stato inglobato nelle continue edificazioni nella zona fino poi a scomparire dalla vista. Quindi è molto probabile, che in seguito a questi abbattimenti  di oggi e la futura costruzione di un nuovo comparto abitativo, si distruggano le ultime vestigia del “Magazéo” ducale, o quello che l’importanza dell’arco a “tutto sesto”, abbia  potuto rappresentare in passato. Non occorre, infatti, fare ulteriori considerazioni storiche per sottolineare l’importanza culturale, sociale e per l’economia locale agricola e pastorale della comunità montecalvese, che vedeva da una parte, con opposizione di interessi spessissimo conflittuale, i  proprietari latifondisti e dall’altra il popolo dei mezzadri, coloni, braccianti ,ecc.

    Si tratta forse di pura fantasia?

    Crediamo di no, perché pensiamo sempre che il tempo ogni tanto si sbizzarrisce a presentarci e farci ricostruire un pezzo della nostra storia millenaria e noi o non apprezziamo o addirittura distruggiamo. [Nativo]

  • Persone

    Mons. Gaetano Maria Stiscia

    Antonio Stiscia

    Mons. G. M. Stiscia – Pinacoteca Palazzo Stiscia

    [Ed. 00/03/2009] Figlio di Michele e Carmina Sorrentino era nato a Montecalvo nel 1808 ,pronipote del famoso Canonico Don Domenico Stiscia, ne aveva seguito la vocazione sacerdotale,divenendo in tal modo erede materiale e spirituale di quel suo illustre parente,che aveva partecipato attivamente alle vicende storiche,politiche e religiose a cavallo tra il 700 e l’800.

    Avviato alla carriera ecclesiatica, compì i suoi studi nel Seminario di Nola, a quell’epoca risalgono alcuni sonetti e composizioni che avranno una partitura musicale, in felice continuità col famoso prozio, noto organista, compositore e scienziato (astronomo).

    Ordinato Sacerdote nel 1831 dall’Arcivescovo di Benevento Giovan Battista Bussi,fu nominato Protonotario Apostolico da Papa Gregorio XVI il 15 Luglio 1834.

    Nel 1842 fu nominato Canonico della Collegiata di Santa Maria Assunta di Montecalvo (a questo periodo risalgono alcuni componimenti poetici ed elegiaci)

    Predicatore di fama, fu autore di oltre 50 Panegi-rici dedicati alla gloria di vari Santi e in particolar modo alla SS Vergine, di cui si conservano quelle alla Madonna della Libera di Montecalvo (di cui era particolarmente devoto) e alla Madonna del Caroseno di Greci.

    Personaggio dotato di grande cultura e membro del Sacro Collegio di Arcadia col nome di Coresio Euripeo, fu scelto nei periodi più bollenti dell’Unità d’Italia a ricoprire la sede vescovile di Nusco, su indicazione di Papa Pio IX (cfr. lettera autografa in archivio Stiscia).

    Consacrato vescovo il 22 Aprile 1860 ,si recò in Nusco solo il 23 Settembre successivo per prendere il possesso della sede,per le note vicende Unitarie.

    Da quel momento monsignor Stiscia,avviò una frenetica attività di rinnovamento,dando nuovo impulso al Seminario,caratterizzando il suo Apostolato nella ricerca di una assoluta indipendenza dal potere statale,invocando,coraggiosamente, la benedizione divina su Re Francesco II di Borbone e la sua illustre consorte Maria Sofia di Baviera. (sorella di Sissi)

    Combatté il Brigantaggio,attuando una politica di rispetto del Governo Piemontese e del nuovo Regno d’Italia,senza mai dimenticare l’assoluta devozione a Gesù Cristo e al Santo Padre Pio IX,a cui era legato da profonda e filiale dedizione .

    Dopo quasi 10 anni di incessante attività, gravemente ammalato, si ritirò in Montecalvo, dove morì il 24 Aprile 1870.

    Stemma / Diploma di Iscrizione al Sacro Collegio di Arcadia di Gaetano M. Stiscia, con il nome di Coresio Euripeo

    [Nativo]

     

  • Poesia,  Spigolature

    A Rosina

    Antonio Stiscia
    Scriver dei versi, ad un vero somaro
    È stato il mio cruccio, più unico che raro

    E quando ho saputo che era asinella
    La rima si è sciolta più sinuosa e bella

    Si chiama Rosina, ed è incoraggiante
    Dalle lunghe orecchie e dal passo ondeggiante
    È la regina indiscussa della Contrada Cesine
    Custode gelosa di tante piccole stradine

    Esempio di forza e di sopportazione
    Di lavoro incessante e di dedizione
    Graziosa e gentile la dolce asinella
    Col suo andar lento, sotto l’umile sella

    Compagna di fatiche e discreta confidente
    Testimone di drammi e conduttrice prudente.

    Il progresso ne ha segnato la messa in pensione
    Sostituita dalle macchine e con un nuovo padrone

    In un mondo che è tutto falso e taroccato
    Dove l’ignorante è quasi sempre laureato
    Ci piace pensare che se la cultura, è dell’uomo la buccia
    Per conservarla bene, dobbiamo perseguire la ciuccia

     

    [Nativo]

  • Gastronomia,  Persone

    GUIDO ALTIERI

    Guido Altieri è nato a Montecalvo Irpino, coniugato, ha due figli. Ex maresciallo dei carabinieri, ha vissuto per circa dieci anni in Sicilia. Oggi vive a Montecalvo Irpino. Negli anni settanta nasce la passione per la cucina, ricercando prodotti di alta qualità culinaria. Ha ottenuto vari riconoscimenti: insignito quale gastronomo della tradizione culinaria montecalvese da parte del Comune di Montecalvo Irpino; insignito al merito, quale ambasciatore della cucina irpina e divulgatore dei piatti tipici della Campania, dall’Osservatorio Appennino Meridionale – Campus Università di Fisciano.

    Redazione

  • Cronaca,  Politica

    Intesa con la Regione per lasciare la zona rossa

    [26/01/2008] Montecalvo Irpino AV – Che fine devono fare le centinaia di famiglie che vivono pericolosamente alle falde del Vesuvio?

    Una mano  gliela offre  la Valle Ufita: i sindaci di otto comuni ( Ariano, Casalbore,Greci, Montaguto, Montecalvo, Svignano, Villanova e Zungoli ) hanno presentato  un progetto di accoglienza: Progetto approvato e finanziato dalla Regione Campania. L’ufficialità è arrivata ieri, 25 gennaio 2008: 290mila euro per ognuno degli otto comuni ufitani che partecipano all’iniziativa. Un totale di  2 milioni e 320mila euro che serviranno alle singole amministrazioni per acquisire recuperare o ristrutturare gli alloggi da mettere poi a disposizione delle famiglie napoletane. Degli otto comuni irpini quello capofila è Montecalvo  da dove il sindaco Giancarlo Di Rubbo ha accolto con entusiasmo  la notizia del sì della Regione: “E’ una  nuova sfida che questa parte dell’irpinia non può perdere”.

    Ci spiega proprio lui cosa significa questo progetto:

    “La regione Campania ha decretato di assegnare agli otto comuni della Verde Irpinia ( Ariano, Casalbore,Greci, Montaguto, Montecalvo, Svignano, Villanova e Zungoli ) la somma di 290mila euro ciascuno per il recupero di alloggi acquisiti o da acquisire  al patrimoni comunale e da mettere  a disposizione dei cittadini provenienti dalle aree vesuviane a rischio vulcanico. Un risultato  che premia la caparbietà dei sindaci irpini e del comune capofila Montecalvo Irpino, che ha saputo mantenere vivo l’interesse per un progetto condiviso e apprezzato dagli organismi  regionali teso  ad offrire una alternativa abitativa alle popolazioni residenti alle falde del Vesuvio con alloggi confacenti, infrastrutture a misura d’uomo e servizi con l’intento di fronteggiare l’impoverimento abitativo di alcuni Comuni  irpini, creando anche nuove opportunità di sviluppo ( artigianale e commerciale). Al comune di Montecalvo la responsabilità di mettere in moto la macchina organizzativa utilizzando gli strumenti della moderna comunicazione e coordinando le iniziative. Prioritario impegno sarà il recupero  degli alloggi e la presentazione  ufficiale del progetto  nei comuni Vesuviani per far comprendere  i vantaggi e le offerte evidenziando la qualità della vita e la completezza dei servizi, presentando una realtà potenzialmente in  evoluzione dove poter vivere e produrre. Un sito internet collegherà costantemente i comuni Vesuviani e irpini e già si stà pensando a renderlo funzionale per la promozione dei prodotti per le offerte di lavoro e per le attività culturali”. [Nativo]
    [Credit│ottopagine.it]

    Redazione

  • Cronaca

    La frazione Cesine di Montecalvo adotta Rosina,l’asinello mascotte

    [Ed 14/04/2008] Si chiama Rosina ed ha circa tre anni ed è diventata la mascotte di un’intera contrada. Ormai  tra le Cesine ed il Frascino non si parla che di lei e tutti fanno a gara per dare un contributo alla sua adozione. I cittadini  le fanno visita e qualcuno porta anche qualche dono. Rosina è un asinella pezzata che il prossimo anno correrà il Palio delle Contrade di Montecalvo  e difenderà i colori della contrada Cesine. Le famiglie della zona si sono auto tassate di venti euro e l’hanno acquistata. Oggi Rosina è ospite nelle stalle di Nicola Serafino dove si prepara per la gara. Adesso si è alla ricerca di un fantino e si sta cercando una forma per finanziare i suoi alimenti. Potrebbe esserci un’ulteriore sottoscrizione nella contrada, ma sono già in molti quelli che stanno portando delle derrate alimentari per l’asinella. La zona infatti è a prevalenza agricola. Mancano diversi mesi al palio estivo ma già si lavora intensamente. Anche altre contrade di Montecalvo si stanno organizzando per adottare un asinello da far correre nel palio. L’idea è venuto al vulcanico assessore alle attività produttive ed alla promozione di Montecalvo:”L’asino è una figura che è sempre esistita nella tradizione del nostro comune – dice Nicola Serafino -ognuno di noi ricorda nella sua fanciullezza un asino. Allora ho pensato che sarebbe stato bello anche per creare unità tra gli abitanti della stessa zona adottarne uno.” Il palio è una manifestazione organizzata dalla Pro Loco Montecalvo che l’anno scorso è stata realizzata per la prima volta ma che ha riscosso un ottimo successo di pubblico. [Nativo]

    Redazione