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Festa di San Pompilio Maria Pirrotti – Atessa – Chieti
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Polisportiva Montecalvo
Profilo Gaetano ParzaneseAlfonso Caccese
[Ed. 23/10/2004] Montecalvo Irpino AV – Gaetano Parzanese, allenatore della squadra di “promozione” della Polisportiva Montecalvo. Responsabile tecnico di tutto il settore giovanile dal 1990. Abilitazione allenatore di base B Uefa. (Categorie: dilettanti fino alla C1) Nel settore giovanile tutte le categorie, Serie A compresa. Ha conseguito l’abilitazione di allenatore, ad Avellino nel 2002, docenti il campione del mondo 1982, Franco Selvaggi. Da quest’anno la Polisportiva Montecalvo è affiliata alla U.S.Avellino, per quanto riguarda il settore giovanile. L’inaugurazione della Scuola Calcio ci sarà Venerdi P.v., alle ore 17,00 presso il campo sportivo comunale in località S.Pietro. [Nativo]
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Montecalvo e il volontariato
Alfonso Caccese
[Ed. 00/00/2004] Montecalvo Irpino AV – L’attività del volontariato Montecalvese sta per compiere il ventennale della sua prima apparizione sulla scena provinciale Avellinese. Era infatti la fine dell’estate del 1984, quando ad un gruppo di amici,ancora sconvolti dalla tragedia di Chernobyl, venne l’idea di impegnarsi per la difesa dell’ambiente e del territorio per poter affrontare in modo adeguato le calamità naturali alle quali la nostra cittadina è esposta. Da poco tempo, in ambito nazionale, si parlava di protezione civile, e dopo il disastroso terremoto del 1980, si avvertiva l’esigenza di collegarsi ad altre comunità per poter studiare un piano di pronto intervento che potesse entrare in azione senza perdita di tempo e con un minimo di efficienza che sarebbe bastata quantomeno a limitare i danni. Era un discorso nuovo da affrontare con enormi perplessità e grossi rischi. Ai Montecalvesi l’idea non piaceva affatto. La caparbietà di quattro amici, riuscì in tempo breve, a costituire per atto pubblico la : Associazione pubblica assistenza di protezione civile Montecalvo Irpino (A.PA.M.I.) (1985). Grazie alla sensibilità del Padre superiore del convento di S.Antonio,ottennero un sottoscala per potersi riunire e programmare la vita dell’associazione appena nata. I primi passi furono la segnalazione dell’elenco dei primi volontari alla prefettura di Avellino, che anch’essa stava schedando i primi nuclei di volontari che via via andavano costituendosi in provincia,e l’affiliazione all’A.N.PA.S di Firenze che offriva l’opportunità di essere in contatto con tutte le affiliate a livello nazionale. Si era ancora in pochi. Nel frattempo si intensificarono i contatti con l’ A.I.D.O (ass.italiana donatori.organi) e l’Avis di Benevento per contribuire alla raccolta del sangue , che tanti problemi, al tempo,creava alle strutture ospedaliere. Ma si era ancora isolati. La ricerca dei donatori di sangue non fù affatto semplice, ma si riuscì a stilare un elenco di cinque persone pronte a rispondere alla chiamata in caso di necessità. Questa iniziativa fu chiamata: Allarme del sangue. Questa piccola disponibilità fece da veicolo promozionale ad altissimo livello e il fatto che pochi giorni dopo servì di aiuto ad una concittadina fece sì che i Montecalvesi uscirono dal proprio torpore e numerosi correvano all’Associazione per offrire la loro disponibilità. In pochi mesi si raggiunsero i cento iscritti e le attività si ampliarono. Ormai era diventata una delle più organizzate a livello regionale, tanto che alcuni soci entrarono nel consiglio regionale delle pubbliche assistenze e qualcuno anche a livello nazionale. Era fatta. Altro momento per la vita dell’associazione di grandissima importanza fu la donazione di una autoambulanza,da parte della Croce Verde di Camogli,che inorgoglì l’intera cittadinanza. Si era nel 1985. [Nativo] [Foto riquadro: dr. Felice Panzone]
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Il terremoto del 1930 a Montecalvo Irpino
Per gentile concessione
Dr. Felice Panzone
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Presentazione opuscolo
Comunita Romana di Tressanti[06/06/2004] Montecalvo Irpino AV – Presentazione dell’opuscolo informativo sulla “Comunità Romana di Tressanti”,presso l’Ente Rosa Cristini, per gentile concessione del Parroco Don Teodoro Rapuano con l’introduzione del Prof.Alberto De Lillo, consigliere d’amministrazione dell’Ente. Nel fare una breve cronistoria di questa struttura, dalla fondazione ad oggi, il Prof.De Lillo si è soffermato sulla nuova trasformazione della associazione che dovrà essere nei prossimi anni centro di cultura e di recupero delle tradizioni popolari montecalvesi e non solo. Con l’augurio e speranza che la presentazione di questo opuscolo informativo sulla “Comunità Romana di Tressanti” sia la prima di una lunga serie di conferenze che tanto potranno dare alla collettività,ha ringraziato tutti gli intervenuti e dato inizio alla conferenza [Nativo] [Correlato]
Alfonso Caccese
[Bibliografia di riferimento]
[Sorrentino M./Caccese A., La comunita romana di Tressanti, edito in proprio, Bologna, 2004]
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Padre Filippo Lucarelli
Giovanni Bosco Maria Cavalletti
Montecalvo Irpino AV – Correva l’anno 2007 quando il molto reverendo Padre Filippo Lucarelli celebrava, nella sua amata Montecalvo, il cinquantesimo del suo ministero sacerdotale.
Nulla ancora faceva presagire, allora, il triste epilogo di una storia conventuale che, per quanto lunga quasi quattrocento anni, pareva non volergli più dare il tempo per consumare i suoi fausti giorni nelle amate stanze e negli ampi verdi spazi dell’antico cenobio che ancora riverberano, ma solo per chi ha orecchie per intendere, gli echi della gloriosa storia francescana della provincia minoritica dei frati minori di Benevento ed Avellino.
Ma così non è stato: a dispetto delle ultime vicissitudini, che di fatto hanno decretato la fine del convento di S. Antonio in Montecalvo, per un arcano disegno provvidenziale, l’ascesa al cielo di Padre Filippo ha preso il via da quelle stanze e da quegli spazi, come a dire: “l’uomo propone, e Dio dispone” …
Ultimo erede di una lunga schiera di frati di cui il tempo mai cancellerà la fausta impronta, il nostro caro Padre Filippo si è ricongiunto, nella comunione dei santi, con gli indimenticati, e indimenticabili, Fra Teofilo, Fra Elzeario, Padre Lorenzo…In memoria del molto reverendo Padre Filippo Lucarelli,due volte ministro provinciale dei frati minori delle province di Avellino e Benevento, gia’ assistente spirituale presso l’Universita’ Cattolica di Milano e collaboratore dei primi eredi del Padre Agostino Gemelli, rifondatore dell’Oasi Maria Immacolata di Montecalvo Irpino, montecalvese con i montecalvesi, ripropongo un mio piccolo articolo scritto in occasione del suo cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacedotale: “pretendere di sintetizzare in pochi fogli l’attività di un cinquantennio denso di ricche e fruttuose opere, sociali e religiose, avrebbe il senso di sminuire la portata di un impegno che, per sua natura, travalica il tempo dei dieci lustri, ben oltre proiettando il suo riverbero.
E tanto più, ciò, a riguardo del contesto in cui opere ed impegno si calano e sviluppano: l’ordine religioso dei frati minori di San Francesco, la storicamente gloriosa provincia minoritica di Benevento ed Avellino, il vetusto convento di Sant’Antonio e l’Oasi Maria Immacolata in Montecalvo Irpino.
Ambiti e luoghi di per sé alti nella responsabilità di tener vive tradizioni consolidate di formazione umana ed evangelica, rischiosi nella tentazione di adagiarsi nella ripetitività di atti che i tempi avrebbero potuto non più riconoscere.
Il vivificarli, però, nello spirito ereditiero calato nel continuo novello sentire, assicura sostanza da vivere e tramandare.
E’ciò che mi pare di cogliere nell’opera cinquantennale di Padre Filippo, direttamente da me conosciuta negli ultimi decenni e, di riflesso vissuta, per i primi tempi, grazie alla testimonianza familiare a me giunta da mio padre, e ancor più da mia madre, per oltre un trentennio ministra dell’O.F.S. montecalvese, già amica e collaboratrice del fondatore dell’oasi padre Marciano Ciccarelli.
Ed ecco, così, che anche il breve spazio occupato da pochi caratteri stampati riesce a tramandare un’essenza: la gioventù che non teme l’incalzare degli anni.
E’in quest’ottica che colloco, ad esempio, la promozione dell’associazione culturale Ieri-Oggi, il cui nome, come le iniziative prodotte, e ricordo, tra queste, quella dei giovedì di marzo, diventano manifesto e strumento costante di costruzione sociale fondante sulle stabili basi della tradizione;
l’istituzione della festa degli emigranti, apparentemente superata nella distorta visione di un mondo globalizzato, ma di fatto provvidenziale nel ricucire gli sfilacciamenti di un cordone culturale comune a chi vive nella terra natale e a chi, lontano da essa, rischia di impoverire il personale bagaglio del patrimonio antico e comune; la produzione degli storici calendari che nella scansione commemorativa di date importanti hanno riproposto all’attenzione dei contemporanei eventi, come la fondazione del convento di S. Antonio, e personaggi, come il Beato Felice da Corsano e S. Pompilio M. Pirrotti, che l’autentica carità cristiana, fonte della loro forza rivoluzionaria, fa rivivere per meglio illuminare il nostro cammino futuro; il proporre, con successo, l’inserimento del nome di Padre Marciano Ciccarelli nella toponomastica montecalvese, limpida testimonianza a suggello dello stretto secolare connubio tra comunità francescana e popolo di Montecalvo; la fondazione del centro giovanile antoniano, generoso dono ai giovani d’ogni luogo e d’ogni tempo; e tant’altro nel contemporaneo svolgimento di un quotidiano esteso tra l’Oasi, la Casa S. Elisabetta, suo regalo agli anziani, il convento e realtà extra moenia. Cinquant’anni vissuti, una vita donata. messa anche alla prova, a volte, ma come quella di chiunque non si possa dire sia passato invano” [Foto Franco D’Addona]
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Cinema Pappano è il nuovo gestore della sala cinematografica di Ariano Irpino
[Ed. 00/00/0000] Ariano Irpino AV – La civica Amministrazione di Ariano Irpino ha inteso garantire alla città ed ai paesi viciniori, che già negli anni precedenti ne hanno fruito, l’esistenza di una sala cinematografica presso l’Auditorium Comunale di Via D’Afflitto.
Dopo che il precedente gestore aveva comunicato agli uffici competenti del Comune il suo venir meno all’interesse di continuare la gestione cine-teatrale della sala, gli sforzi degli amministratori e dei funzionari si sono indirizzati verso il reperimento di altro esercente l’attività di sala cinematografica in possesso dei requisiti richiesti dal Comune nell’avviso a suo tempo pubblicato.
La prima scelta, ovviamente, è ricaduta sul titolare del “Cinema Pappano” di Montecalvo che era risultato migliore offerente dopo la ditta che aveva rinunziato all’incarico.
Dopo una serie di contatti pazientemente portati avanti in prima persona dal Sindaco Domenico Gambacorta e dagli Assessori Giovannantonio Puopolo e lco Mazza, titolari delle deleghe Sport, Turismo, Spettacolo e Cultura, si è riusciti nell’intento affidando la gestione al citato “Cinema Pappano”.Viva soddisfazione è stata espressa dagli amministratori del Tricolle per il risultato raggiunto sia perché l’ultra cinquantennale esperienza nel settore da parte della nuova gestione offre ragionevoli margini di successo sia perché si è potuto anche per questa stagione cinematografica e teatrale assicurare alla collettività la cultura e il divertimento che queste attività consentono di ottenere. [Nativo]
Redazione
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Il mio amico Krusciov
Antonio Stiscia
[Ed. 03/09/2005] Si chiamava Fedele Schiavone, ma per tutti era Krusciov, e questa la dice lunga sulle sue idee politiche. Era comunista,un comunista vero,con le sue convinzioni e con quello spirito critico profondo che gli veniva dall’essere montecalvese (un sano e irrituale miscuglio di Saggezza e Incoscienza). Nella sua casa, che io frequentavo,per l’affettuosa amicizia con la figlia Italia(tutto dire!), campeggiavano i ritratti dei grandi del Comunismo,primo fra tutti quel Carlo Marx, riprodotto nella famosa foto vista e rivista tantissime volte,nella sfilata del 1° Maggio nella Piazza Rossa.
Non era un osservante,né tantomeno un dirigista,e il fatto che lo chiamassero Krusciov (Il segretario comunista che denunciò i crimini di Stalin),la dice lunga sul suo essere un comunista diverso,un Comunista Italiano,lontano dalla lugubre fierezza di Stalin * e dalla stucchevolezza bolscevica di Togliatti, un antesignano di quell’Enrico Berlinguer-l’ultimo comunista.
Mi diceva che i Comunisti Italiani non avevano nulla da imparare da quelli Sovietici,anzi la lezione del Buonarrotti e soprattutto di Antonio Gramsci,facevano del Comunismo italiano,una specie di isola felix, dove il materialismo storico era rimasta una filosofia pura e non solo movimentismo rivoluzionario. Con Fedele avevo delle lunghe e peregrine discussioni,e da buon democristiano, ho imparato a rispettare le sue idee. Di questa amicizia conservo alcuni ricordi e alcuni suoi scritti(con dedica): L’uomo malato
Storia del Partito Comunista Montecalvese che dimostrano una profondità e una analisi attenta della condizione dell’uomo”ammalato dal Capitalismo degenere”e una nostalgica visione dei tempi che furono,con quella incontrollata voglia di imparare e di comprendere,per poi cambiare. Questi dattiloscritti sono vere perle di intuizione e un sano monito ai tanti Comunisti di oggi,infarciti di una ideologia sterile e per certi versi anacronistica.
Si accompagnava, spesso, al suo caro amico(e mio) Michele Lazazzera, icona del Comunismo Montecalvese e Irpino,un uomo presente nella storia politica con quella geniale e spavalda concretezza che anima il rivoluzionario, sempre controcorrente, quasi a significare la bellezza della diversità,la non omologazione, la possibilità di vivere in un mondo MIGLIORE. Fedele, col tempo, si immedesimò, nel suo ideale di uomo politico, quell’Antonio Gramsci che nessuno ricorda e che pochi conoscono. Non so se in cuor suo Fedele, credesse in Dio,ma ciò non ha importanza.
A me, che credo nell’aldilà e nella legge del contrappasso, immagino il mio vecchio amico, in Paradiso, circondato da Santi e uomini Pii, con i quali discute animatamente, e per l’eternità, di socialismo, di lotta di classe, sorretto e incoraggiato da quel piccolo gobbetto, che con accento sardo,gli parlerà di un mondo migliore, di quel Comunismo vero, che forse avranno trovato solo lassù. Ciao Fedele! Il tuo amico Antonio Stiscia.
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*Stalinismo e fascismo….sono fenomeni simmetrici. In molti dei loro caratteri,entrambi rivelano una somiglianza mortale”. TROTSKY. [Nativo]
La registrazione del canto è stata realizzata da Angelo Siciliano
Canto comunista [Demo] -
La Pineta di Montecalvo Irpino
[Ed. 27/12/2004] Napoli – La pineta di Montecalvo citata nella rubrica Luoghi del cuore del quotidiano La Repubblica
“Segnalo inoltre la pineta di un paese in provincia di Avellino: Montecalvo Irpino. Ricordo che quando da piccola trascorrevo buona parte delle vacanze estive da mia nonna paterna andare in pineta era come raggiungere una meta fantastica! Ora quei pini vengono abbattuti a decine perché malati! La pineta in fondo è piccola e credo che ci vogliano pochi soldi e buona volontà per salvarla!” Recensioni Google: “Un posto di pace e tranquillità utile per rilassarsi, fra alberi, ombra, vento e verde” M.G “Storica pineta comunale, puoi anche farti un pisolino al fresco ma anche jogging” M.B. “Bellissimo bosco attrezzato di pini canadesi. Parco giochi per bambini, struttura sportiva polivalente, percorso della salute” A.C. “Un luogo incantevole, dove i pini creano un luogo ameno e rilassante. Un luogo dove passeggiare e sostare” F.M. “Storico punto di ritrovo estivo” V.G
[Nativo] [Fai – I Luoghi del Cuore] [Google – Pineta Comunale]Forum / Brunella]
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Cronaca di un disastro ambientale annunciato
[Ed. 00/03/2004] Montecalvo Irpino AV – L’impatto che avrebbe provocato la vicinissima discarica in contrada Difesa Grande di Ariano Irpino sull’ambiente circostante lo si sapeva già da tempo. Ma con il trascorrere del tempo è diventato un problema di interesse generale nazionale. Dove un tempo si produceva grano per gran parte dell’Italia meridionale, d’improvviso fu deciso di stipare i rifiuti provenienti da tutta la regione campana, riconvertendo la zona ad una grande pattumiera nazionale. Vanamente ,gli agricoltori del luogo, già sul finire degli anni novanta avevano fatto le loro civile rimostranze verso quella che si sarebbe rivelata una scelta scellerata e catastrofica. Poco interesse, già allora come oggi, della classe politica dirigente che nulla poteva fare a salvaguardia dei cittadini arianesi contro una decisione presa sulla propria pelle. Vari i periodi di fermo dell’attività dello sversatoio, che anzi ogni volta riapriva sempre con maggiore quantità di rifiuti da compattare. Poco considerato il segnale di sconvolgimento sanitario e ambientale che anno dopo anno modificavano l’equilibrio del piccolo ecosistema della cittadina arianese e dei paesi limitrofi con l’aumento dell’insorgenza di malattie ed infezioni a danno di persone e animali fino ad arrivare alla grande protesta di questi giorni che vede la gente di questa parte d’Irpinia, schierata compatta, particolarmente agguerrita , questa volta,a porre fine a questa lunga e trascinante tragedia collettiva.
Gli arianesi e non solo loro, non mollano. Non credono più alle promesse e capiscono, mantenendo una grande compostezza civile, che quella discarica ormai è da chiudere.Le scene di assedio forzato si ripetono ormai da giorni,e si moltiplicano in tutti quei punti di possibile transito per lo strisciante convoglio carico di liquame tossico. In mezzo ai presidi allestiti le fasce tricolori dei sindaci della zona si confondono tra la popolazione presente in tutte le sue componenti, la protesta adesso diventa una sfida e un messaggio unitario di all’erta allo Stato centralistico al momento ancora sordo al richiamo della gente di questa parte d’Irpinia. Ma la vittoria finale è ancora difficile da raggiungere,per ora resta il segnale di una grande manifestazione popolare contro la disattenzione della politica per il rispetto degli uomini e dell’ambiente. [Nativo]
Alfonso Caccese